La bellezza della celebrazione

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LOREO. Anniversario dell’Incoronazione del miracoloso affresco della Madonna della Carità

La bellezza della celebrazione

Con la solennità di sempre, anche quest’anno, si è rinnovata la celebrazione dell’anniversario dell’Incoronazione del miracoloso affresco della Madonna della Carità. In un bellissimo pomeriggio soleggiato, una numerosa e variopinta assemblea ha riempito il duomo di Loreo per rendere onore alla Madre di Dio, venerata con il titolo di Madonna della Carità. Dal 25 febbraio 1940, loredani e non, si danno questo appuntamento per riesprimere il loro legame a Maria e per tributarle affetto, devozione, gratitudine. Grandi e piccoli, famiglie e anziani, scout e “fradei”, si sono riuniti attorno al vescovo Adriano e ai sacerdoti per celebrare la solenne eucaristia. Un significativo gesto di comunione ecclesiale nella celebrazione dei divini misteri presieduti dal successore degli apostoli, arricchiti dalla presenza dei tre nuovi diaconi permanenti della nostra chiesa diocesana. La bellezza della celebrazione era stata immediatamente preceduta dalla preghiera del Rosario meditato e il giorno prima dalla Santa Messa della vigilia e dalla preghiera mariana celebrata all’altare della Madonna. La liturgia della parola, scelta dal vescovo, era quella della domenica, con la sostituzione del salmo con il cantico di Maria.

Così il Vangelo, che era inno alla provvidenza di Dio, “Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete” (Mt 6, 24-34) e così si poteva ben fondare la devozione alla Madonna per i fatti successi a Loreo nel 1736 e legati all’affresco. Il vescovo, con la nota profonda conoscenza biblica e partendo dalla preghiera dell’Ave Maria, ha condotto i fedeli a una riflessione e attualizzazione della figura di Maria e della nostra fiducia e devozione nei suoi confronti. L’assemblea molto composta, gli ammalati con l’Unitalsi nelle prime file, i rappresentanti della società civile, il palpabile silenzio di tutti e i canti diligentemente animati dalla corale “San Michele” hanno permesso di vivere con un profondo clima di fede la liturgia. È motivo di gioia poter vedere le varie diversità e la particolarità di ciascuno fuse insieme e unite dalla medesima fede e dalla stessa tenera devozione: è lode alla fantasia di Dio, e gratitudine per la sua ricchezza che si esprime nella comunione delle nostre peculiarità. Celebrare ogni anno l’anniversario dell’Incoronazione è il ripetersi della tradizione che ci invita alla fedeltà alla storia profondamente cristiana del nostro popolo e a rileggere nell’attualità i segni della Presenza di Dio che mai mancano nell’esperienza comunitaria e personale di ciascuno. La Madonna continui a guardare a noi con sguardo tenero e benevolo e continui la sua missione di condurci insieme al Signore; possa trovare in noi quei “figli amanti” proclamati nell’Inno a lei dedicato, che la seguono e fanno tesoro delle sue grazie per poter essere, come lei, fedeli discepoli del Figlio Suo Gesù.

a. a.

Nuova Scintilla n.10 – 12 marzo 2017