Condotti per mano

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I GIORNI

Condotti per mano

Prendi per mano un bambino e lo conduci a scoprire le cose belle della vita: un fiore, un cagnolino, un giocattolo, un colore; una città, una chiesa, una statua, un canto. Il bambino un po’ strattona, guarda a destra e a sinistra, poi s’incanta, sgrana gli occhi e ascolta. Accompagni sottobraccio una persona anziana, dal passo incerto sulla strada bagnata di pioggia, e avverti una stretta fiduciosa. Si può camminare nella vita senza essere accompagnati? Giovani e adulti, recalcitriamo e non ci lasciamo prendere per mano. Camminiamo soli, come notava ai suoi tempi il poeta Eliot: “Ogni figlio vorrebbe la sua motocicletta e le figlie cavalcano sellini casuali’.

Eppure abbiamo tanta compagnia che segna la strada offrendoci la mano. Lo avverti in modo decisivo di balza in balza, domenica dopo domenica, incontro dopo incontro. Il Vangelo descrive la compagnia di Gesù con i primi, così come Egli ora cammina con noi e ci spiega le cose. Il Maestro e Signore, che si fa vicino con parola precisa e ardente, ci raggiunge e segnala la sua presenza attraverso persone e comunità. La giovane mamma, ferita da una pesante malattia, si vede circondata da un intreccio di persone che badano pure ai figli. Il medico ateo, abile nel palleggio delle argomentazioni che punzecchiano la fede, rimane colpito dal modo in cui una collaboratrice risponde al telefono: “Da dove le viene questa pazienza e questa pace?”. Arriva la notizia che il giovane della reception dell’hotel di Rigopiano, perito sotto la valanga, aveva detto nei giorni precedenti in un incontro di scuola di comunità con amici cristiani: “Come faccio ad essere pronto se il Signore mi dovesse chiamare all’improvviso? Come faccio senza di voi?”. Vedi gente che esce di casa nelle sere d’inverno domandando la parola di vita; gente che va in cerca di chi ha bisogno; e intorno, una nuova inventiva nell’incontrare, nel prendere iniziativa. Comunione di vita, condivisione del cuore, fede partecipata e non rattrappita nello schema. Persone che condividono tempo, preghiera, domanda, gesti, decisioni. Genitori – e non solo – con la domanda cruciale: “Come si fa a portare avanti i figli dopo il catechismo dei sacramenti?”. Qualcuno apre gli occhi, scopre una piccola compagnia di giovani amici e l’invito si allarga. Non più sommersi dalla valanga di notizie disperate, andiamo alla scoperta del mistero della vita: il dolore e l’amore, la promessa dei fidanzati e la fedeltà paziente degli sposi, la dedizione dei consacrati, la consolata sofferenza di chi conduce i propri cari all’incontro ultimo con il Signore, e tutto il resto della vita. Il Mistero del Dio con noi apre il passo nel breve filamento di una comunità e di una amicizia che ci prende per mano.

 don Angelo

da Nuova Scintilla n.6 – 12 febbraio 2017