“Agnus Dei”: una forte riflessione sulla maternità

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CENTRO DI AIUTO ALLA VITA – Chioggia

“Agnus Dei”: una forte riflessione sulla maternità

Venerdì 3 febbraio molte persone si sono recate al cinema don Bosco per vedere il film “Agnus Dei”, proposto dal Centro di Aiuto alla Vita di Chioggia, per ricordare quanto è sacra la vita fin dal grembo materno. Molte le riflessioni suscitate in chi era presente.

Anne Fontaine, regista di “Agnus Dei”, è riuscita a rappresentare nel film la realtà di quelle Donne, con la D maiuscola, che sono state fatte cadere dagli eventi della vita ma che hanno usato il fondo solo per darsi la spinta e risalire in superficie, con più coraggio, forza e gioia di prima.

Nel film è raccontata la storia vera di Madeleine Pauliac, dottoressa della Croce Rossa francese, che in Polonia, durante una devastante guerra, aiutò a partorire le suore di un convento benedettino che, quasi come trofei o oggetti senz’anima, vennero violentate da soldati brutali.

Il tema principale è la fragilità di queste donne che racchiudono la loro forza nella fede che temono le abbia abbandonate, è un’indagine sulla condizione umana, sul dolore provocato da ciò che dovrebbe essere solo un evento di pura gioia. All’interno di Agnus Dei si può cogliere un senso di intimità e appartenenza, ci si immedesima nella sofferenza delle suore protagoniste e, quasi vivendo in prima persona il racconto, le si supporta minuto per minuto; assieme a loro viviamo una continua battaglia, tra il loro senso di colpa e la loro vergogna che possiamo notare dal modo in cui si nascondono muovendosi furtivamente e indossando vesti sempre più larghe, e la propria volontà, la propria fede, e il proprio cuore che verso la fine si dimostra essere, come dice una spettatrice, “l’unico modo per poter fare la scelta giusta: quella della vita.”

La maternità è rappresentata con la dolcezza degna di un momento simile, si riesce a sentire l’amore in ogni piccolo gesto; le suore del convento si uniscono come una forte squadra, sono accomunate da questo evento inaspettato e, seppur quasi si confondano tra di loro, ognuna dall’inizio alla fine riesce a mantenere la propria identità e la fiducia nell’amore di Dio.

Come definito dal Vaticano, “Agnus Dei” è “un film terapeutico”: dopo averlo guardato ci si sente rinvigoriti dalla speranza e dall’amore e con la consapevolezza che sempre si può trovare la forza di rinascere, soprattutto tra le braccia del nostro Signore.

Questo è uno di quei film che si meritano ogni onore: ascoltando svariati commenti è lampante la commozione e l’emozione che quest’opera ci ha donato.

Aurelia Amato

da Nuova Scintilla n.6 – 12 febbraio 2017