Dove sgorga la sorgente

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I GIORNI

Dove sgorga la sorgente

La vita che ogni giorno scorre dal cuore fino alle mani, dovrà pur avere una sorgente buona dalla quale rinascere, un punto di novità che la fa vivere. Il male che abbiamo dentro e la tristezza delle notizie che ci avvolgono, potranno ben avere un punto di riscatto, una strada di ricostruzione. Mentre accadono i disastri del terremoto e del freddo, l’equivoco della politica, l’incertezza delle famiglie, lo smarrimento dei giovani e la perplessità degli anziani, avvertiamo il sussulto di qualcosa di buono e di vero. Anzitutto una grande solidarietà. Si muovono soccorritori affrontando difficoltà immani, accorrono psicologi, tentando di porgere il meglio della loro umanità confortata dalla competenza, si avviano corridoi di partecipazione e condivisione nelle istituzioni e nelle famiglie. È il tentativo di innalzare pietra su pietra le mura della casa. In quest’orizzonte, siamo raggiunti da una grazia più grande. La sentiamo risuonare nella preghiera che precede la comunione eucaristica: “Signore, non guardare i nostri peccati, ma la fede della tua Chiesa”. Dentro l’esperienza della nostra miseria umana, ogni giorno l’Eucaristia ci riconduce alla soglia della vita e al principio dell’essere.

Andiamo a messa portando i nostri poveri pani e pesci e Cristo compie il miracolo. Il pane che diventa suo Corpo e il vino che ci viene ridonato come suo Sangue, dànno inizio ogni giorno alla ricostruzione dell’umanità. Non si può vivere senza il contatto con questo Corpo che dà la vita. Inutile logorarci nel conteggio delle cose che non vanno, o finire nel parcheggio di brevi comodità. Entrando nella nostra vita, la Sua presenza ci muove a riconoscere il bene e a farlo. Come dice la canzone: “Tutto il nostro male non ci porti delusione, abbiamo la promessa che tutto cambierà. E anche se il tuo sforzo non sembra cambiar niente, no, non ti fermare, ma come Cristo, prega”. Con ragazzi e adulti constatiamo che i nostri tentativi per fare un mondo nuovo, e tutti gli sforzi per arrivare a toccare il cielo, risultano sbiaditi e ritornano in basso. Ma la freccia della Sua grazia scende dal cielo: Dio viene. Dice Péguy: “Egli è qui, come il primo giorno. / Il suo corpo, il suo medesimo corpo, pende dalla medesima croce; il suo sangue, il suo medesimo sangue, sgorga dalle medesime piaghe; il suo cuore, il suo medesimo cuore, sanguina del medesimo amore. / Tutte le parrocchie brillano eternamente, perché in tutte le parrocchie c’è il corpo di Gesù Cristo.”

Dentro il vivere dei giorni, l’incontro con Gesù riaccende ad ogni istante una nuova fiamma di vita. Come quando in famiglia nasce un bambino.

don Angelo

Da Nuova Scintilla n.5 – 05 febbraio 2017