La ricerca di Dio

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L’innato desiderio che spinge l’uomo verso Qualcuno da invocare nella vita

La ricerca di Dio

La celebrazione del Santo Natale – che ricorda la nascita del Figlio di Dio, Gesù, che si fa uomo per la nostra salvezza (vedi foto) – ci porta a riflettere che la ricerca di un Essere superiore è antica come la storia dell’uomo. Come potrebbe il genere umano vivere e accettare gli avvenimenti, sovente drammatici, senza affidarsi a un Principio di massima moralità, a un’Idea che gli conferisca forza e fiducia nell’avvenire? Dio, la grande parola usata e spesso abusata nella storia, ha da sempre affascinato e turbato gli animi degli uomini. La ricerca di Dio, di un ideale superiore alle debolezze del genere umano, di una ragione di vita hanno animato i più profondi e complessi dibattiti nel corso dei secoli, favorendo così l’innato desiderio di una invocazione, di una preghiera, insito in ogni essere umano.

La preghiera, poi, non deve essere un elenco di richieste, ma deve essere un’occasione di comprensione. Mentre preghiamo, riflettiamo nel modo più elevato possibile, perché qualcuno possa soffiare pensieri al nostro orecchio. Quel qualcuno è Dio. L’esorcista Padre Gabriele Amorth – da poco ritornato alla casa del Padre – a tal riguardo osservava che se non si mette Dio al primo posto, crolla la famiglia, la società, l’intesa tra le nazioni. E soprattutto viene meno il piano di Dio che ci ha creati per la felicità eterna. Se non si crede alla vita eterna, non si comprende nulla, poi, di questa vita terrena.

G. Aldrighetti

Da Nuova Scintilla n.48 – 25 dicembre 2016