Casa canonica nuova, moderna e funzionale

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PARROCCHIA DI DONADA

Presentato il progetto della radicale ristrutturazione

Casa canonica nuova, moderna e funzionale

La “Canonica” della parrocchia di Donada, retta dal 2008 da don Renato Feletti, ha urgente bisogno di una radicale e definitiva ristrutturazione, dopo che sull’edificio si era intervenuto nel post-alluvione 1952 e, nel tempo, con vari rattoppi seppur necessari e funzionali. Il progetto di questa ulteriore ristrutturazione è stato illustrato dal geom. Luca Mancin con accanto il parroco, il 6 dicembre alle ore 18 presso le Opere parrocchiali davanti ad alcune persone sensibili al problema. Senza dimenticare che qualche danno l’ha provocato il terremoto del 2012, le attuali criticità della struttura sono state evidenziate da Mancin riferendosi agli “impianti” installati dal “mitico” mons. Sante Tiozzo al quale, per inciso, è stata dedicata, per i suoi meriti e la sua storia, l’edificio delle Scuole elementari di Via Piave. Altri interventi, senza scendere in tanti altri particolari: don Aldo Marangoni ha risistemato le stanze; il suo successore (dal 1975 al 2008) don Alfonso Boscolo ha cercato di eliminare umidità, dovendo intervenire su tetto e soffitto.

L’attuale parroco si è adattato all’esistente ma ora la Curia ha ritenuto non più rinviabile la soluzione. La canonica all’esterno si presenta bene ai cittadini e ai fedeli, ma se qualcuno avrà delle perplessità, perché ci sarà di sicuro chi criticherà l’opera, ecco l’invito a visitare lo stato attuale della canonica. Alla base di un lavoro, che si ritiene pastoralmente fondamentale, c’è la penuria di sacerdoti, i quali così possono trovarsi in “comunità” in certe occasioni usufruendo di stanza individuale con bagno e studio. Le “stanze” saranno in sostanza dei mini appartamenti. Sala da pranzo e cucina invece sono “comuni”. Non è estraneo il pensiero che in un futuro non tanto lontano il vescovo non decida di avviare anche qui l’“Unità pastorale” aggregando alcune parrocchie. Sarebbe un ritorno al passato, considerando la storia di non molti anni fa, quando Donada estendeva i suoi confini fino a Taglio di Donada e Fornaci. Per sommi capi l’intervento edilizio prevede l’eliminazione delle barriere architettoniche, un ascensore (elevatore?), e tanti accorgimenti tecnologici moderni nei riguardi degli impianti, con risparmio energetico e funzionalità. I presenti hanno espresso la loro approvazione morale che offre tanto coraggio. L’idea della ristrutturazione è partita già dal 2014 ed il progetto ha avuto esito positivo con il decreto del card. Bagnasco il 18 maggio 2016. Si prevede che i lavori potrebbero partire da metà gennaio 2017, mentre ora si sta esaminando il problema di dove alloggiare il parroco e quanto serve al suo servizio ai fedeli. Il costo? Lasciamolo ai tecnici, ma sappiamo che il popolo (non solo i fedeli) sarà impegnato nel contribuire secondo le proprie possibilità e sensibilità. Del resto il popolo donadese è stato splendido quando si è trattato di costruire chiesa e campanile, opere maestose, le più imponenti del Delta diocesano. Perché non anche ora? La storia ricorda addirittura che tante donne vi hanno partecipato portando nel grembiule delle pietre dalla fornace alla piazza.

Francesco Ferro

Da Nuova Scintilla n.47 – 18 dicembre 2016