Natale, ovunque

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AVVENTO – Tradizioni legate anche all’Immacolata e a S. Nicola

Natale, ovunque

Ogni anno a dicembre il mondo assume una luce magica; è il tempo dell’Avvento, dell’attesa del santo Natale, che rievoca la nascita di Gesù. Le città e i paesi diventano più belli per i numerosi addobbi e le luminarie, quando aleggia quell’atmosfera speciale che solo questa festa sa offrire. E sono proprio le tradizioni che rendono il Natale così attraente: una festa fatta di rituali antichi che si ripetono nei decenni, che ci fanno ricordare la nostra infanzia e che – anno dopo anno – si ripetono e ci fanno sentire sicuri, protetti: tutto cambia, tutto si modifica, tutto scorre, ma la tradizione del Natale resta lì per noi a rassicurarci del Dio che viene. I festeggiamenti e i preparativi, ovviamente, sono diversi da Paese a Paese, esaltando aspetti differenti della Natività. In Alaska, ad esempio, le feste di Natale iniziano subito dopo il Giorno del Ringraziamento, con i bambini che portano le tradizionali stelle di Natale in processione per le strade e vanno in visita di casa in casa, dove vengono serviti dolci e prodotti tradizionali di tale periodo. In Francia, le celebrazioni cominciano il 6 dicembre con la festa di San Nicola, ma il momento più importante è quello della vigilia di Natale. Le campane delle chiese e le voci dei cori intonano i famosi canti chiamati “Noels”, mentre il giorno di Natale, dopo la santa Messa, le famiglie godono di una festa ricca di piatti gustosi che terminano con il tradizionale “Buche de Noel”.

Tra le feste più rinomate figura la “Fête des Lumières” – che affonda le radici nel sec. XVII – che si tiene a Lione, in onore della Vergine Maria, dal 6 al 9 dicembre, con l’illuminazione delle finestre delle case, con candele e lumini colorati (vedi foto). In Germania si compone, invece, la “corona di Avvento” fatta di rami di abete o di pino con quattro candele colorate. Ogni domenica d’Avvento si accende una candela e si cantano componimenti natalizi, assaporando i deliziosi biscotti speziati detti “Lebkuchen”. Famosa la festa di San Nicola, che viaggia a dorso di un mulo nel bel mezzo della notte fra il 5 e il 6 dicembre, lasciando dei doni ai bambini buoni. Passando all’Inghilterra, ricordiamo che la vigilia di Natale ci si raccoglie attorno all’albero e si racconta una classica storia natalizia, come ad esempio “The night before Christmas”. I bambini dopo aver scritto la letterina a Babbo Natale, con la richiesta dei vari doni, la gettano nel fuoco, auspicando, così, che i loro desideri salgano su per il camino per essere “letti” dal buon vecchio con la barba bianca. In Olanda, i bambini attendono, invece, con ansia l’arrivo di “Sinterklaas”, ossia la festa del compleanno di San Nicola, che cade il 6 dicembre. San Nicola – vissuto nel III-IV secolo – vescovo di Myra, era conosciuto per le sue doti di pietà e di carità. Durante la persecuzione dell’imperatore Diocleziano, sembra sia stato imprigionato fino all’epoca dell’Editto di Costantino, quando ritrovò la libertà. Per la tradizione popolare, indossa abiti rossi, con la mitra episcopale in testa e viaggia dalla Spagna ad Amsterdam ogni inverno, portando sul suo cavallo bianco, un enorme sacco pieno di doni. In Austria, nella prima settimana di dicembre, e soprattutto la vigilia del giorno di San Nicola, i giovani si vestono, invece, da “Krampus”, creature che vagano per le strade della città per punire i bambini che non sono stati buoni. Ma le tradizioni, ovviamente, non finiscono qui. Sono davvero tante e originali nei vari paesi del mondo, ma tutte con un denominatore comune: l’amore per il Natale, di questa straordinaria festa con luci, addobbi, musica, suoni, sorrisi, gioia e calore umano, senza dimenticare il valore vero di tale festa, che è quello di ricordare la nascita di Gesù, del Figlio di Dio che diventa uomo per la nostra salvezza.

Giorgio Aldrighetti

Da Nuova Scintilla n.45 – 04 dicembre 2016