Percorrere la strada, fino alla meta

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ORDINE DI MALTA

Pellegrinaggio a Loreto: fra spiritualità, servizio e imprevisti

Percorrere la strada, fino alla meta

Dal 28 al 30 ottobre Cavalieri, Dame e Volontari del Sovrano militare ordine di Malta, si sono ritrovati nella Santa Casa a Loreto per il consueto pellegrinaggio nazionale annuale. Il pellegrinaggio è certamente opportunità d’incontro e condivisione, ma soprattutto di ristoro spirituale per dare forza interiore e rinnovato slancio alla quotidianità. Come tutti i pellegrinaggi organizzati durante l’anno formativo, quello di Loreto porta in sé un grande fascino, la condivisione con il prossimo di una parte della propria storia, intrecciando e indirizzando vita e storia di tutti verso un’unica meta: Maria che ci presenta e ci guida a suo Figlio Gesù. Nella bolla di indizione del Giubileo “Misericordiae Vultus” il Santo Padre ci ricorda il significato dell’essere pellegrino: “È il Viator, colui che percorre la strada fino alla meta desiderata. È infatti lo strumento principe che porta il credente a mettersi in cammino verso un profondo rinnovamento interiore, per giungere a percepire più da vicino la presenza di Dio e a vivere nel mondo, conseguentemente, una vita ispirata al Suo Amore”.

Quest’anno poi la scossa di terremoto della domenica mattina (30 ottobre) ha messo subito all’opera i presenti: il servizio di barellieri e di trasporto ammalati si è attivato immediatamente e ha portato al sicuro gli ammalati ospitati nel palazzo Illirico. Pur essendo la prima esperienza per i giovani in sala, questi ultimi si sono comportati in maniera esemplare, ricevendo perfino gli elogi e la gratitudine anche delle caposala per la loro efficiente e cordiale presenza. La delegazione di Venezia era il gruppo più numeroso come volontari e signori ammalati, accompagnati da ben tre assistenti spirituali: mons. Luciano Barin (assistente per Padova), don Manuel Paganuzzi (cappellano di Delegazione) e don Andrea Rosada (assistente per Chioggia). Come sempre, Loreto si è dimostrata un’esperienza indimenticabile e piena di emozioni.

A. R.

Da Nuova Scintilla n.44 – 27 novembre 2016