Referendum e consapevole coscienza civica

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FONDAZIONE MARCIANUM

Il patriarca di Venezia: “Siamo chiamati a scegliere in vista del bene comune”

Referendum e consapevole coscienza civica

Riflettori puntati sul referendum costituzionale: l’iniziativa promossa dal nuovo consiglio della Fondazione Marcianum del patriarcato di Venezia, dal titolo “Per conoscere il referendum costituzionale 2016”, si è svolta giovedì 20 ottobre presso l’aula magna dell’Istituto di cultura Laurentianum.

Aula gremita, l’incontro è stato un’occasione privilegiata per entrare dentro le questioni più rilevanti del referendum costituzionale grazie alle relazioni di illustri docenti provenienti da diversi atenei italiani: Marco Mancini (docente di Istituzioni di Diritto Pubblico all’Università Ca’ Foscari di Venezia), Andrea Pisaneschi (docente di Diritto costituzionale) e Lorenza Violini (docente di Diritto costituzionale all’Università di Milano). Il patriarca Francesco Moraglia ha partecipato ai lavori del convegno intervenendo all’inizio con un indirizzo di saluto sottolineando che “l’argomento richiede misura e pacatezza quanto più, avvicinandosi la data del referendum, si alzeranno verosimilmente i toni del confronto con il rischio di mettere in secondo piano gli argomenti fondamentali del dibattito”.

L’invito del patriarca è al dialogo. Questo confronto può essere, spiega Moraglia: “Un contributo, per quanto possibile imparziale, in grado di stimolare la comune riflessione. L’appuntamento che ci attende il prossimo 4 dicembre, infatti, non è di poco conto e non deve essere sottovalutato ma considerato un passaggio essenziale in rapporto al bene comune del Paese”.

“Quando come cittadini – proseguiva il patriarca di Venezia – siamo chiamati a scegliere in vista del bene comune, esercitando la nostra sovranità, rispondiamo a un ben preciso dovere morale. E, allora, documentarci di persona per esprimere un giudizio saggio e prudente – considerati tutti gli elementi favorevoli e contrari a ciò che siamo chiamati a decidere in scienza e coscienza – è necessario per evitare un cambiamento fine a se stesso o l’immobilismo che paralizza, valutando al meglio ogni conseguenza del nostro atto”.

“L’auspicio – ha aggiunto mons. Moraglia – è che, come avvenne nell’elaborazione e approvazione settant’anni fa dell’attuale Costituzione, anche oggi vi sia il contributo puntuale di tanti uomini e donne di buona volontà, e in particolare dei cristiani laici del nostro Paese, capaci ancora una volta di essere cittadini liberi, responsabili e capaci “di illuminarsi vicendevolmente attraverso un dialogo sincero, mantenendo sempre la mutua carità e avendo cura in primo luogo del bene comune” (Concilio Ecumenico Vaticano II, Costituzione pastorale Gaudium et spes n. 43)”.

I lavori sono stati conclusi dal segretario della Camera di Commercio Venezia Rovigo Delta Lagunare e neopresidente della Fondazione Studium Generale Marcianum, Roberto Costa, il quale commenta: “Abbiamo voluto offrire un’occasione di riflessione seria su un tema delicatissimo, il nostro obiettivo è stato di presentare con la massima trasparenza la riforma costituzionale, lasciando poi alla coscienza di ciascuno la valutazione della stessa”.

Silvia Cavallarin

Da Nuova Scintilla n.41 – 06 novembre 2016