Lo snodo della famiglia

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LO SGUARDO PASTORALE

Lo snodo della famiglia

A conclusione del percorso sui contenuti dell’esortazione apostolica “Amoris laetitia” mi sembra di poter affermare che lo snodo della pastorale oggi riguarda proprio la famiglia.

Una pastorale missionaria deve guardare alla famiglia come principale approdo, perché è lì che la Chiesa è attesa con il suo magistero e con la sua testimonianza di prossimità. Una pastorale in uscita incrocia innanzitutto la famiglia perché è soprattutto lì che il battezzato incarna la sua vocazione all’amore e opera concretamente per il rinnovamento della società. Una pastorale di relazione si misura con l’esperienza della coppia e della famiglia, che diventa sfida e modello per tradurre le istanze evangeliche dell’accoglienza e del dono in scelte quotidiane. Una pastorale che ha come soggetto non i singoli ma la comunità, non solo i ministri ordinati ma anche il laicato, guarda alla famiglia come modello e intercetta la famiglia come agente privilegiato, secondo il noto assioma: comunità cristiana, famiglia di famiglie.

Una pastorale di misericordia e di vicinanza deve orientare le proprie risorse umane e spirituali innanzitutto verso la realtà della famiglia, perché è lì che si consumano le crisi più forti e ci si misura con un insegnamento morale che il più delle volte ha allontanato ed escluso. Una pastorale volta alla nuova evangelizzazione deve poter contare sul ruolo fondamentale della famiglia, sia nel delicato compito di trasmettere la fede alle nuove generazioni sia nella proposta dello sguardo cristiano sul mistero della vita e della morte, della fedeltà e della sofferenza, del perdono e della festa. Una pastorale attenta alle persone, alle dinamiche psichiche e sociali, alle problematiche del lavoro e della casa, per non cadere nel rischio della settorialità si cala nel tessuto della famiglia dove tutto approda e da cui tutto parte come volano dei sentimenti e delle motivazioni. La pastorale dei sacramenti, la pastorale dei ragazzi e dei giovani, la pastorale degli anziani, la pastorale della salute, ma anche la pastorale missionaria e soprattutto quella della carità passano attraverso la “drammatica bellezza” della vita di coppia e di famiglia: ogni spinta evangelica o egoistica chiusura risente dell’esperienza familiare che può liberare energie inaspettate o consumare violenze inaudite. Un’autentica pastorale vocazionale si alimenta del calore familiare e ne traduce i frutti nella coerenza e nella radicalità delle scelte. Anche lo spunto ecologico con tutte le sue implicanze personali e sociali si impatta con la famiglia.

Cominciamo a pensarci seriamente in vista di un progetto di pastorale diocesano per il prossimo futuro che faccia sintesi della ricchezza dei messaggi giunti in questi mesi da Roma e da Firenze.

don Francesco Zenna

Da Nuova Scintilla n.32 – 14 agosto 2016