Nel creato: cum humilitate et misericordia

AZIONE-CATTOLICA
Facebooktwitterpinterestmail

AZIONE CATTOLICA DIOCESANA

Tre giorni di formazione per il settore adulti nel cuore delle Dolomiti

Nel creato: cum humilitate et misericordia

La tre-giorni di formazione, per il settore adulti di Azione Cattolica della nostra diocesi è uno dei momenti associativi più attesi perché rappresenta la possibilità di vivere intensi momenti educativi, da quello dell’ascolto a quello del confronto, da quello relazionale a quello formativo vero e proprio.

Anche quest’anno ci è stata offerta questa importante occasione: in circa quaranta, associati e non, la abbiamo accolta con entusiasmo, nei giorni 1, 2 e 3 luglio, a Caviola, nel cuore delle Dolomiti Bellunesi, a due passi da Canale d’Agordo, paese natale di Papa Luciani.

Dopo il dono che Papa Francesco ci ha fatto con “Misericordiae Vultus” e “Laudato Si’” abbiamo voluto raccogliere il suo invito a riconoscere il volto di Gesù in tutto il Creato ed evitare ulteriori fratture che si sono verificate sulle tre relazioni su cui si basa l’esistenza umana “la relazione con Dio, quella con il prossimo e quella con la terra”.

Partendo proprio dalla domanda “come non vedere Misericordia e Creato veri pilastri di una vita bella, giusta e dignitosa?” è cominciato il nostro percorso formativo. Ad aiutarci due relatori di forte spessore culturale.

Abbiamo iniziato, il primo giorno, con don Gianni Trabacchin, docente di Sacra Scrittura della Facoltà di teologia del Triveneto, che ci ha guidati alla ricerca di tutti quegli elementi che rendono il rapporto Dio-uomo-creato unico e prezioso, con uno sguardo critico nei confronti del monoteismo del sé, che sta dirottando e deformando l’ordine degli affetti e con un invito a recuperare la giusta attenzione, intesa come finezza culturale, verso il progetto iniziale di Dio che è la Creazione.

Il giorno seguente è iniziato con un momento dedicato ai lavori di gruppo che aveva come obiettivo confrontarsi ed approfondire i giusti atteggiamenti da assumere per giungere, con umiltà e misericordia, ad un’ecologia integrale fatta di semplici gesti quotidiani che, per un cristiano, hanno un significato spirituale e non solo sociale e che richiamano le parole del papa che ci parla di custodire il creato che vuol dire proteggere, curare, preservare, conservare, vigilare.

La mattina è proseguita alla presenza di Gianguido Salvi, geologo, responsabile scientifico del Museo Antartide di Trieste e presidente di AC di Trieste.

Le domande con cui è iniziata la sua relazione “Cos’è l’uomo perché te ne ricordi? Per quale fine siamo venuti in questa vita? Per che scopo lavoriamo e lottiamo? Perché questa terra ha bisogno di noi?” hanno introdotto uno sguardo sull’evoluzione della vita e sul ruolo dell’umanità nel mondo, il tutto reso ancora più intenso dai filmati scientifici e dalle suggestive immagini, che hanno accompagnato il momento, nel tentativo di leggere in modo nuovo la storia dell’evoluzione della vita sul nostro pianeta, astraendoci dalla dimensione temporale per cercare di interpretare segnali antichi di un progetto che Dio aveva ed ha realizzato per tutti i suoi figli.

Il pomeriggio è coinciso con la conclusione dei lavori di gruppo che, pur con percorsi diversi, hanno visto la proposta di un unico obiettivo: la sfida che ci lancia il Santo Padre con l’enciclica “Laudato si’” apre nuove prospettive sul ruolo dell’umanità e sui suoi rapporti con il mondo e ci convince che non possiamo più continuare ancora a considerare valida la logica antropocentrica che pone l’uomo al centro del creato, nella convinzione che proprio perché “creati a Sua immagine” siamo noi l’unico scopo finale del Creato.

Ebbene siamo sì stati creati a sua immagine, ma tutte le cose sono state create per mezzo di Lui e in vista di Lui e questo ci investe, invece, di una grande responsabilità: coltivare e custodire il giardino di tutti.

La domenica il nostro impegno è continuato con la messa celebrata da don Simone Zocca, nostro assistente, nella bellissima chiesa di Caviola dedicata alla Madonna della Salute, insieme alla comunità locale, seguita, poi, con un momento associativo tenuto dalla nostra presidente Luisella Siviero che ci ha ricordato la nostra missione principale in associazione, nelle parrocchie, in famiglia, nei luoghi di lavoro e di volontariato che è quella di camminare con tutti e per tutti per la realizzazione di un progetto sociale comune puntando alle alleanze.

Il tempo per la formazione è stato arricchito dai momenti culturali, di preghiera, di convivialità costruttiva e ricreativa come gli “ola” per la partita della nostra nazionale di calcio e le passeggiate nei boschi o fino a Falcade.

Una tre-giorni ricca di stimoli ed in piena sinergia tra tutti i partecipanti e le bellezze naturali delle Dolomiti con la convinzione che, come dice papa Francesco, ciascuno di noi può fare molto, perché il futuro dell’umanità è nelle mani nostre; vogliamo raccogliere questo invito ricominciando da noi stessi, rimettendoci in gioco, iniziando da capo ad evangelizzare la nostra cultura, perché “basta un uomo buono perché ci sia speranza! Un uomo che raccolga l’indispensabile per sopravvivere e offrire ospitalità.”.

Daniela Lanzilao

Da Nuova Scintilla n.28 – 17 luglio 2016