Pronti al servizio!

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Pellegrinaggio Diocesano a Roma

Il vicario generale mons. Francesco Zenna: “Ho incontrato il Vicario di Cristo”

Pronti al servizio!

Le emozioni sono fatte per essere vissute, quando si raccontano perdono gran parte della loro intensità. Sollecitato, uno ci prova, ma deve usare il linguaggio evocativo. Per evocare il fremito nell’attesa che venisse il mio turno di stringere la mano a Papa Francesco posso raccontare che avevo perso il controllo dei battiti cardiaci. La mente era intasata da una ridda di pensieri per individuare le parole giuste da dire per comunicare di sé nel più breve tempo possibile. Man mano che si avvicinava, relazionandosi con le persone che mi precedevano, avrei potuto fare tutte le foto che altri dall’interno del gruppo, vicino alle transenne, in equilibrio instabile, hanno tentato di scattare, ma non mi venne proprio. Dopo l’ultima carezza al bambino di una coppia che mi stava vicino e una benedizione fugace, il suo sguardo incontrò il mio e le mani si intrecciarono in un gesto di reciproca grande partecipazione. Gliele baciai e quando rialzai gli occhi scoprii quanta luce veniva dai suoi, costantemente fissi su di me. Si era avvicinato anche il vescovo Adriano che mi presentò come il suo vicario generale. Lui, ascoltava. Aprii la bocca e mi sorpresi a richiamare un’espressione della sua catechesi, quando Gesù, rivolto al cieco di Gerico, disse in atteggiamento di servo: Cosa vuoi che io faccia? «Noi vicari generali siamo così – gli ho detto – pronti al servizio… solo che non sappiamo fare i miracoli!».

Non ero sicuro che potesse comprendere ciò che volevo dire, e invece sì. Tant’è vero che prima mi indicò la via della fiducia e poi quella dello spirito di collaborazione: «…con un vescovo così!» e «…importante è lavorare insieme!». Queste ultime parole non sono sicuro siano precise perché la tensione era alle stelle e qualsiasi cosa avesse detto veniva a incastonarsi nel mosaico ricchissimo dell’incontro. Ecco sì, forse la parola giusta è proprio questa: incontro. Ho incontrato il Pastore della Chiesa universale, ho incontrato il Vicario di Cristo, ho incontrato il Garante di una parola che guida i miei passi verso la santità, di un insegnamento che mi orienta nel cammino della vita, tra i sentieri della storia, di questa storia. Sono sceso col vescovo a salutare alcuni pellegrini, rimasti ancora al loro posto con la segreta speranza che passasse ancora di lì al termine dell’udienza. Abbiamo camminato, subito dopo, con tutti loro, portando la croce, verso la Porta santa, li abbiamo ritrovati tutti in San Pietro, all’altare della Cattedra, per la celebrazione eucaristica concelebrata dal vescovo e da più di venti presbiteri, li ritroveremo nelle nostre comunità cristiane e sulle strade della famiglia, del lavoro, della sofferenza, della progettualità, della gioia e della fatica, e saremo chiamati a dare lo spessore della storia a quell’incontro che non resta l’episodio isolato di un momento esaltante ma l’occasione di rilancio di un percorso quotidiano che domanda comunque un cuore ardente, una mente ricca, uno sguardo luminoso, mani intrecciate e capacità di ascolto.

fz