“Tessere la solidarietà globale per la vita”

UISG-2016
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UNIONE INTERNAZIONALE DELLE SUPERIORE GENERALI

Per rinnovare la consapevolezza della vocazione religiosa, nella comunione

“Tessere la solidarietà globale per la vita”

A Roma una schiera di religiose, provenienti da tutte le parti del mondo, si sono incontrate dal 9 al 13 maggio 2016 per la XX Assemblea Plenaria della UISG, importante evento ecclesiale per la vita religiosa femminile di vita apostolica. Un anno che segna il cinquantenario di questa rete internazionale, importante e soprattutto necessaria per noi religiose responsabili di Congregazioni femminili perché, oggi più che mai, è necessario pensare, agire, pregare all’unisono.

Una sinfonia di esistenze, un convergere dai cinque continenti che hanno rappresentato ben 870 sorelle innamorate di Dio e dell’umanità.

Ogni tre anni, infatti, c’è l’occasione di incontrarci tra noi, tutte insieme. Quest’anno abbiamo riflettuto sul tema: “Tessere la solidarietà globale per la vita”. Il nostro primo obiettivo è quello di conoscere dal di dentro i contesti e le situazioni che viviamo in tutti gli angoli del mondo.

Alcuni di questi sono conosciuti come aree di conflitto e di guerra dove le persone sperimentano, quotidianamente, grande sofferenza e privazioni.

In altri, essere cattoliche è visto da alcuni come una minaccia o un motivo per essere perseguitate. Molte sono state le provocazioni, le attese, gli stimoli: dalla conversione delle menti, alla reciprocità di rapporti, dalla conversione del cuore alla testimonianza della vita.

Le relatrici ci hanno aiutato a riflettere sulla nostra esperienza e, soprattutto, a vedere come insieme possiamo essere più efficaci nell’azione. Abbiamo riflettuto su cosa significa oggi essere una religiosa che vive e agisce nello stile di Gesù. Siamo state invitate a prestare ascolto alla realtà di oggi e ad accogliere i tempi in cui viviamo: tempi di maggiore interdipendenza, comunicazioni veloci, dialogo storico inter-religioso e inter-confessionale, vulnerabilità e prospettive inimmaginabili. Ma anche di povertà disumanizzante, di conflitti, di migranti, rifugiati e cercatori di asilo, in un mondo che consente il traffico di esseri umani. Queste realtà ci sfidano ad essere donne di solidarietà globale.

Tessere la solidarietà per la vita richiede impegno forte. È rinnovare la consapevolezza che la vita religiosa è la forza di un come essere profezia oggi. È l’ora di crescere in direzione del profondo.

Ogni luogo impregnato di questo messaggio smette di essere un luogo geografico o sociale per trasformarsi in un luogo teologale presso il quale le persone sperimentano il Dio Amore.

La profezia è sempre portatrice di speranza; è riconoscere dove lo Spirito Santo ci sta conducendo e di scegliere orientamenti e azioni da intraprendere insieme in favore della vita del nostro pianeta, delle persone marginalizzate e di un impegno più condiviso e intercongregazionale.

Malgrado tutte le intemperie che sta affrontando la vita consacrata, al di là di tante sfaccettature, ciò che ci unisce è la sequela Christi che ci permette di riconoscere in ogni sorella, da qualunque continente provenga, l’unico ideale che ci motiva.

Il lungo colloquio fraterno e aperto con il Santo Padre, Papa Francesco, ha concluso i nostri giorni arricchendoci ulteriormente di problematiche di grande attualità.

Sono stati giorni di respiro universale, di interscambio, di confronto. Mi porto dentro la bellezza di una visione mondiale della vita religiosa, un’esperienza di comunione e di ecclesialità. È nella comunione, infatti, che si riceve forza e speranza nell’oggi e per il futuro.

Sr Umberta Salvadori, Priora generale delle  Serve di Maria Addolorata