Il suggestivo rito della vestizione

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LOREO – Confraternita dei Flagellanti della Santissima Trinità

Il suggestivo rito della vestizione

Sono 9 i novissi che nella notte della veglia della Santissima Trinità hanno chiesto ed ottenuto di far parte della Confraternita dei Flagellanti della Santissima Trinità di Loreo. Fra di loro quattro consorelle (che non possono partecipare ai riti segreti e non vestono il sacco) e cinque confratelli in rappresentanza di tutto il nord Italia. La campana dell’oratorio ha richiamato tutti a mezzanotte precisa. Sempre suggestivo il rito della vestizione dei nuovi fradèi che, aiutati da un padrino presentatore, hanno vestito per la prima volta il sacco rosso e sono stati cinti dal cordone prima di essere coperti sul volto dal tradizionale cappuccio. Chiamati dal priore hanno chiesto di “di far parte della Compagnia” e con gli auspici e la benedizione del padre guardiano sono stati accolti. Al termine della vestizione dei novissi, tutti i Fradèi hanno lasciato il loro oratorio per trascorrere nel duomo del Longhena un momento di preghiera particolare che il rito prevede a porte chiuse ed a luci spente. In seguito si è formata una rossa processione che, seguendo il Cristo Crocifisso, si è recata nella chiesa dedicata alla Madonna del Pilastro (la chiesa più antica del polesine) dove sono seguite le preghiere rivolte a Maria ed un momento di riflessione sulla confessione.

Illuminati solo dalle fiaccole e da una splendida notte di plenilunio, hanno proseguito la processione verso il cimitero di Loreo per le preghiere ai defunti. Poi sono tornati al seicentesco oratorio dove il padre guardiano don Angelo Vianello ha celebrato la messa della festa propria. La confraternita loredana affonda le sue radici nel lontano 1608 quando il vescovo di Chioggia Lorenzo Prezzato decise di dare le regole (mariègola) per una confraternita che fosse dedita alla penitenza, alla preghiera ed alla carità. Sono trascorsi oltre 400 anni e gli antichi registri continuano a segnare nomi di nuovi aderenti desiderosi di trascorrere una notte di preghiera speciale che non smette di richiamare fedeli da tutta Italia. In questa notte i confratelli hanno potuto ammirare in tutto il suo splendore il loro oratorio, vero scrigno di opere d’arte, restaurato nel 2010, completato dal restauro del campanile consegnato in tutto il suo splendore poche settimane fa sempre a cura della Fondazione della cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Nell’occasione è stata esposta anche una straordinaria scultura di Cristo deposto. Si tratta di una statua di fine ‘800 conservata sino agli anni ‘80 in un apposito altare nella cappelletta della Mater Providentiae dell’Oratorio. L’altare fu smontato per restauri e della statua non si seppe più nulla. Ritrovata in occasione della Santa Pasqua è stata esposta ai fedeli nel duomo di Loreo sull’altare dedicato a sant’Andrea. In occasione dalla Festa della Santissima Trinità è stata esposta anche alla venerazione dei Fradèi che dopo oltre trent’anni hanno potuto continuare la loro preghiera per Gesù deposto dalla Croce.

Molto presumibilmente la statua lignea presenta la singolare caratteristica di essere stata originata da un Crocifisso tradizionale al quale è stata modifica al posizione delle braccia per rappresentare il Cristo deposto. Una caratteristica che accende il desiderio di poter restaurare questa opera d’arte e magari riscoprire sotto vecchie ridipinture un’altra opera significativa della Confraternita.

Al termine delle funzioni religiose i Fradèi si sono dati l’arrivederci al prossimo anno non dimenticando i tanti appuntamenti che li richiamano in occasione delle varie celebrazioni del territorio.

Andrea Bellato

Nella foto: Il momento della benedizione dei nuovi Fradèi.