I ragazzi scoprono il desiderio di Dio!

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“POL LIVE”. Pastorale giovanile in Polesine

La bella esperienza della “notte di Pentecoste” raccontata dai protagonisti

I ragazzi scoprono il desiderio di Dio!

L’idea di far conoscere questa iniziativa alla diocesi ci è venuta in mente sabato sera, o meglio domenica mattina, quando al termine di una bella esperienza di pellegrinaggio notturno abbiamo fatto una constatazione. Ci siamo incontrati con un gruppo di giovani all’imbrunire della sera vigilia di Pentecoste, e il tutto si è concluso con il sole splendente della domenica di Pentecoste. Come non vedere in questo l’incontro di Gesù con Nicodemo (Gv 3,1-21), quest’uomo, che Gesù definisce “maestro d’Israele” che va di notte, per paura, per vergogna, che pone una domanda sul senso della vita, e Gesù risponde con la famosa affermazione: “Se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio”. Acqua e spirito sono stati i protagonisti di quella sera, acqua per tutta la pioggia che è scesa, spirito perché c’era il desiderio di dare una risposta ai grandi interrogativi che i giovani serbono in cuore. Tornando nelle loro case hanno contemplato l’aurora, l’alba e il sole che splendente si rifletteva nelle distese di risaie che colorano la campagna deltina. Gesù conclude il suo dialogo affermando: “Chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio”: è l’invito ad uscire dalle tenebre del buio, della vergogna. Presumiamo che Nicodemo sia uscito sul far del mattino, anche noi auguriamo ai nostri giovani di venire alla luce, per mostrare la bellezza della loro giovinezza, del loro entusiamo, coltivando quel desiderio di Dio che hanno dentro di sé.

L’innovativa scelta della Pastorale giovanile diocesana per il Polesine: il Pol-Live

Don Gianluca, direttore dell’ufficio spiega:

L’anno scorso dopo la pausa estiva abbiamo pensato fosse il momento giusto per  partire con un progetto che coinvolgesse in maniera “forte” e continuativa i nostri adolescenti delle scuole superiori dei vicariati di Cà’ Venier, Loreo e Cavarzere. Un progetto dunque inserito nel territorio del Polesine, per questo chiamato simpaticamente Pol-live ovvero Polesine vivo. E possiamo dire che è stato un anno molto vivo per i nostri giovani polesani che da novembre si sono incontrati una volta al mese, di domenica, per fare esperienza di Gesù, attraverso giochi, riflessioni e Santa Messa. Sabato scorso si è concluso l’anno con un pellegrinaggio; ma si è fermato per ripartire: infatti per fine agosto-inizio settembre è in programma un campo scuola che darà il via al nuovo anno, con nuovi e numerosi giovani.

Cronaca della serata

Elia, animatore salesiano del Pol-Live  introduce.

“Sabato sera si sono trovati a Oca Marina  (comune di Taglio di Po) un gruppo di giovani delle superiori della zona del Polesine.Si saranno dati appuntamento per far festa e bere assieme penserete? Invece no, hanno fatto un pellegrinaggio in notturna fino a Ca’ Tiepolo durante il quale hanno riflettuto su temi come il donare se stessi, l’essere animatori, diverso dal fare l’animatore, e l’unicità della persona. Questa esperienza chiudeva un percorso iniziato a novembre: si trovavano una volta al mese nell’oratorio salesiano San Giusto di Porto Viro per crescere assieme giocando e discutendo di varie tematiche seguiti da animatori della loro età e più grandi. Questo cammino continuerà con il campo scuola estivo a Pierabech dal 27 agosto al 2 settembre e poi si ripartirà ad ottobre per un nuovo anno di formazione”.

Selli nuova aiuto animatrice oca, esterna i suoi sentimenti.

“Ho avuto l’occasione di partecipare al pellegrinaggio notturno del Pol live. Purtroppo la pioggia e il freddo hanno preso il sopravvento e ci hanno costretti a modificare il nostro iniziale percorso. Il bello della serata è stato il pellegrinaggio a tappe, partendo dalla chiesa dove abbiamo ascoltato la testimonianza di Flavio, il quale ha voluto condividere con noi l’esperienza di dolore e sofferenza che ha vissuto la sua famiglia. Personalmente mi ha colpito il suo modo abbastanza sereno di esporre i fatti, ma proprio questa serenità mi ha fatto riflettere sul mio stile di vita e il mio atteggiamento superficiale nei confronti delle persone che ho intorno e specialmente di quelle a cui tengo di più.  Anche i brani del Vangelo che ci sono stati proposti erano molto profondi e anch’essi mi hanno fatto riflettere parecchio. A seguire siamo andati nella chiesa di Pisana e abbiamo fatto un gioco ispirato ad una scena del film “Freedom writers” sulla profondità con cui stiamo vivendo il nostro essere animatori. La terza tappa l’abbiamo vissuta nella chiesa di Molo, raggiunta per un tratto con il pulmino e finalmente, dopo che la pioggia ha dato tregua, a piedi. Il centro della tappa è stato l’affidamento, il fidarsi delle persone, ma di più di Gesù, concludendo con la domanda ‘Per quale motivo noi non ci fidiamo di Gesù?’. Per rispondere a questa domanda ho dovuto riandare al percorso svolto l’anno precedente a catechismo in preparazione del sacramento della Cresima,  quando si parlò molto di attualità,  dei doni dello Spirito Santo e di fidarsi di Gesù e Dio.

Per concludere il pellegrinaggio ci siamo recati alla chiesa di Ca’ Tiepolo dove abbiamo celebrato la messa. Questa esperienza mi è piaciuta molto, ho avuto modo di conoscere persone nuove e avvicinarmi di più ad alcune che già conoscevo instaurando dei bellissimi rapporti di amicizia,  ho potuto riflettere sul mio comportamento nei confronti di chi ho intorno e a non prendere le cose troppo superficialmente. Ma la cosa che mi ha segnata di più è stata che chiunque abbia introdotto una riflessione o una testimonianza parlava di Gesù come un fedele Amico in cui puoi trovare sostegno e conforto e credo che farò tesoro di questo insegnamento.

Anche gli animatori di Porto Tolle, che hanno scelto come nome AMM, danno il loro contributo: hanno cercato di far capire come una notte di pellegrinaggio può far nascere  praticamente tutte le emozioni.

L’atteggiamento iniziale per questa iniziativa era di felicità e di euforia: ogni volta che si affronta qualcosa di nuovo si ha sempre un po’ di adrenalina,oltre alla felicità, che ti scorre nelle vene mescolata alla paura che qualcosa vada storto; comunque noi animatori eravamo così, ma appena sono arrivati gli altri la paura ha semplicemente  fatto posto alla felicità nel rivedere i nostri amici del Pol-Live.

Insomma tutto era iniziato alla grande: una piccola cena al sacco, due–tre giochi per aspettare mezzanotte, che la pioggia finisse…  Ma non fu così, per quanto riguarda la pioggia. Continuò tutta la notte con tuoni e fulmini e così il nostro cammino non si è potuto fare; ma la nostra specie di pellegrinaggio l’abbiamo svolta lo stesso.

Dobbiamo però dirvi che non c’erano solo quest’emozioni in noi. L’ascolto della testimonianza durante la prima tappa, credeteci che la pioggia non era l’unica a scendere, scendevamo anche molte lacrime … Anche da qualcuno di più forte. Dopo tutto è proceduto perfettamente; le tappe giuste, i momenti di preghiera, i momenti di riflessione, i momenti di risata, i momenti dove si cercava di tener sveglio il proprio compagno perché il sonno iniziava a farsi sentire.. Quest’ultimo era meno importante perché noi non pensavamo ad altro che a trascorrere più tempo possibile insieme.

Insomma non vogliamo dilungarci troppo, vogliamo solo farvi sapere che è stata una bellissima nottata dove abbiamo  concluso un cammino fatto assieme ad altre parrocchie. È sembrato tutto irreale, fantastico, non ci potevamo credere e volevamo ringraziare tutti quelli che ci hanno permesso di fare questa serata, anzi nottata. Voglimo ringraziare gli animatori di San Giusto e gli organizzatori per averci insegnato a migliorarci, a farci capire cosa significa essere animatore e sentirlo dentro, a partire da quell’amicizia speciale ed unica che è Gesù!

Non ci resta che augurarci che il prossimo anno pastorale il cammino veda il coinvolgimento di altre parrocchie che possano cogliere l’utilità di questa iniziativa diocesana a servizio delle propria gioventù, come aveva ricordato il patriarca di Venezia durante la giornata mondiale della gioventù vissuta a Sottomarina “la pastorale giovanile è la pastorale ordinaria della parrocchia, della diocesi, della Chiesa”.

DY