Al di là del sole

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“LAUDATO SI'” – A conclusione degli incontri sull’Enciclica del Papa

Al di là del sole

Il gruppo si è formato pian piano dall’ottobre scorso, una ventina circa di persone interessate ai contenuti della Laudato si’, e ha concluso la sua avventura con una cena in fraternità presso l’Oratorio dei padri Salesiani. Ascolto, condivisione, dibattito, iniziative sul territorio e tanti interrogativi hanno arricchito la lettura dell’Enciclica sulla cura della casa comune. E ora? Come maturare la conversione chiesta dal Papa? Leggendo gli ultimi paragrafi sulla spiritualità ecologica ci siamo sentiti interpellati soprattutto come credenti e come Chiesa locale: quale educazione, con quali mezzi, con che tempi? Si vorrebbe un intervento chiaro e diretto da parte della Chiesa locale, ma poi ci si rende conto che la Chiesa locale siamo anche noi e non solo i nostri pastori, e che l’intervento non può essere ideologico ma esperienziale. Tuttavia i membri del gruppo hanno ritenuto opportuno allertare le comunità cristiane di fronte al rischio che il messaggio dell’enciclica cada nella dimenticanza: interventi omiletici, progetti catechistici, contenuti dell’evangelizzazione devono lasciarsi sollecitare dalle analisi fatte dal Papa, dalle sue stesse denunce, così come dai processi di cambiamento che egli suggerisce. Si sottolineava che molti uomini di buona volontà potrebbero essere raggiunti dal fascino del messaggio evangelico proprio attraverso questa stimata attenzione.

È stato richiamato il ruolo che possono svolgere le aggregazioni laicali maggiormente impegnate nella costruzione della convivenza umana e nel rispetto della natura e dell’ambiente. Ci si è soffermati soprattutto a interiorizzare la sorprendente proposta di Papa Francesco di crescere nell’amore, nella fraternità universale, consapevoli che “abbiamo bisogno gli uni degli altri, che abbiamo una responsabilità verso gli altri e verso il mondo, che vale la pena di essere buoni e onesti”. Non si tratta di edulcorare la pillola dell’amara denuncia con ingenui correttivi di “bon ton” sociale, perché “un’ecologia integrale è fatta anche di semplici gesti quotidiani nei quali spezziamo la logica della violenza, dello sfruttamento, dell’egoismo”. L’amore, infatti, “è anche civile e politico, e si manifesta in tutte le azioni che cercano di costruire un mondo migliore”. “L’amore sociale ci spinge a pensare a grandi strategie che arrestino efficacemente il degrado ambientale e incoraggino una cultura della cura che impregni tutta la società”. Uno sguardo specificamente cristiano porta a considerare l’azione gratuita dello Spirito, resa efficace anche attraverso i sacramenti. Essi sono “un modo privilegiato in cui la natura viene assunta da Dio e trasformata in mediazione della vita soprannaturale”. Attraverso la natura e i suoi elementi, assunti nel mondo della grazia, veniamo ad incontrare la presenza di Cristo risorto e della Trinità tutta, aprendo così l’orizzonte della storia a quei “cieli nuovi e terra nuova” verso cui siamo incamminati. “Nell’attesa, ci uniamo per farci carico di questa casa che ci è stata affidata, sapendo che ciò che di buono vi è in essa verrà assunto nella festa del cielo”.

franzenn