Un “segno concreto” del Giubileo

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EMPORIO DELLA SOLIDARIETà. Pronto già per l’estate

Un “segno concreto” del Giubileo

Sarà l’Emporio della Solidarietà il gesto di carità che la Diocesi di Chioggia porrà nel territorio della Chiesa locale come segno concreto del Giubileo della Misericordia. L’Emporio Solidale s’inserisce in due filoni di pensiero e di prassi che la comunità diocesana clodiense ha posto in essere. Da una parte l’idea di portare in un segno stabile e concreto, uno degli aiuti più comuni che hanno caratterizzato le sensibilità delle parrocchie in questi anni di profonda e lacerante crisi economica, cioè l’aiuto alimentare. Da sempre raccolte di viveri e relativa distribuzione rappresentano forse la principale ‘forma’ di aiuto e di sostegno alle persone e famiglie in difficoltà. Raccordare questo aiuto, pensarlo in forme più strutturate, articolarlo nelle diverse vicarie o zone pastorali della Diocesi era ormai non rimandabile. Proprio perché di indole quasi spontanea e poco strutturato il sostegno alimentare necessita anche per le nostre comunità cristiane di un punto di raccordo, di coordinamento e anche di distribuzione senza con questo limitare le iniziative di parrocchie e gruppi impegnati nella solidarietà.

In realtà, partendo dalla semplice raccolta di generi di prima necessità, l’aiuto alimentare si è perfezionato anche con modalità altre e diverse, come, ad esempio le card o i buoni spesa prepagati che avevano ed hanno l’obiettivo di educare le persone non solo a ricevere, ma anche a gestire in maniera responsabile il semplice gesto della spesa quotidiana. Inoltre in questi ultimi due anni la Caritas Diocesana, ha iniziato la raccolta e la redistribuzione diretta a mense e comunità delle eccedenze alimentari di diversi supermercati presenti nel territorio diocesano. Quindi borse-spesa, card, buoni acquisto, spese prepagate, liste della spesa predefinite e piccoli bonus da spendere, sono diventate modalità plurali dell’aiuto e del ciclo alimentare.

L’Emporio della Solidarietà è anche  – almeno nelle intenzioni della Caritas Diocesana – uno spazio dove ripensare al nostro rapporto con il cibo. Il cibo e l’alimentazione sono fondamentali per ciascuno di noi, ma possono diventare anche le grandi patologie della nostra modernità. Anoressia, bulimia e obesità rappresentano il nostro rapporto sfasato e disfunzionale con l’atto del nutrirsi. L’Emporio vuol essere anche un luogo di educazione all’alimentazione, anche nei confronti delle fasce più deboli della popolazione. E’ ormai assodato che chi è povero ha maggior probabilità di ammalarsi e di non curarsi..; i nostri poveri a volte (molte volte) sono anche obesi, cioè non soffrono la fame ma gestiscono male il loro rapporto con il cibo…..

Inoltre l’Emporio vuol essere uno strumento con il quale relazionarsi con il Territorio e con i servizi alla persona. I Centri di Ascolto della Caritas in collaborazione con i Servizi Sociali delle Municipalità saranno i soggetti invianti alla struttura dell’Emporio che – specifichiamo – diverrà un servizio pubblico, ma non aperto a tutto il pubblico, come un normale supermercato.  Per noi – realtà diocesana non grandissima – questa è una grossa sfida. La diocesi ha acquistato i locali di un Supermercato in disuso e la Caritas Diocesana con fondi propri e dell’otto per mille di Caritas Italiana li sta ristrutturando. Tutto questo per diventare operativi già all’inizio dell’estate e per partire in forma più strutturata da settembre in poi all’inizio del nuovo anno pastorale.

Come diceva Pavel Evdokimov: “il cibo quando riguarda la mia esistenza è un problema materiale. Quando riguarda gli altri, è una questione spirituale”.     

don Marino Callegari

(direttore della Caritas diocesana di Chioggia)