Migranti, fra accoglienza e paure

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Il territorio diocesano ospita 171 profughi. L’intervista a don Marino e i timori della gente

Migranti, fra accoglienza e paure

Migrantes: un termine che in questi tempi ha assunto un significato più ampio diventando sinonimo di disperazione, coraggio, paura, violenza, morte e speranza. È una situazione di emergenza dal punto di vista sociale e organizzativo perché i migranti – intendiamo in questo caso i profughi – sono molti e mancano le strutture per ospitarli. Lo scorso dicembre la prefettura di Venezia aveva reso noto un bando per ospitare 1.788 profughi ma dal territorio provinciale erano arrivate offerte solo per 559 posti. Inoltre a Chioggia le due strutture che attualmente ospitano circa cento migranti, ovvero l’albergo Lepre di Sottomarina e l’albergo “Al Bragosso” di Sant’Anna, pare non siano inclusi nel nuovo bando.

«Tengo a precisare – spiega don Marino Callegari, direttore Caritas Chioggia – che l’albergo “La Lepre” non ha presentato domanda per il bando mentre il “Al Bragosso” sì, ma non è stato ammesso per un errore formale. Tuttavia credo che, vista la carenza di posti disponibili, non si possano trasferire queste persone altrove, e continueranno quindi a rimanere nell’albergo “Al Bragosso” fino a quando ce ne sarà bisogno».

Dai dati forniti da don Marino attualmente i richiedenti asilo nel territorio diocesano sono così divisi: a Chioggia 35 persone sono ospitate nell’albergo “La Lepre” di Sottomarina, 57 nell’albergo “Al Bragozzo” di Sant’Anna, mentre il Bed&Breakfast “Peoceto” ne ospita 6. Nella provincia di Rovigo afferente alla Diocesi di Chioggia sono presenti 73 immigrati così divisi: 53 persone all’Hotel Delta Park di Porto Viro, 16 nella Comunità Missionaria di Villaregia e 4 nella Canonica a Mazzorno Destro. «Il nostro territorio – dice don Marino – ospita 171 migranti, in maggioranza provenienti dall’Africa subsahariana, una decina di pachistani e bengalesi, una famiglia siriana».

Nonostante si riconosca che i profughi hanno un concreto bisogno di aiuto, i cittadini sono esausti e incapaci di reggere una situazione che sembra stia fuggendo di mano. «Non se ne può più di questi immigrati – si sfogano alcuni cittadini -: molti hanno bisogno di aiuto, ma molti altri forse no e approfittano della situazione per avere sussidi e privilegi che a noi non sono concessi».

Quando si tratta questo tipo di argomento la tensione è palpabile e lo aveva fatto notare anche il sindaco Giuseppe Casson la scorsa estate nella lettera indirizzata al ministro Angelino Alfano, in cui faceva presente una possibile ribellione da parte dei cittadini.

«Tra poco li vedremo nelle spiagge a vendere borse, vestiti, e oggetti di ogni tipo – lamenta un commerciante -: noi paghiamo le tasse e loro vendono di tutto in maniera abusiva». Già la scorsa estate le retate non hanno affatto intimorito gli abusivi (ma non vanno identificati tout court con i profughi!) che per tutta la stagione hanno continuato a vendere la loro merce contraffatta recando un danno al commercio locale e importunando i turisti che volevano godersi una giornata di sole.

Quella dei migranti è una situazione davvero difficile da più punti di vista, ed è grande il desiderio di aiutare queste persone tanto quanto è grande la paura nei loro confronti perché, almeno in alcuni casi, la gente non sa, fino in fondo, con quali intenzioni siano arrivati nel nostro paese.

Alice Penzo