Un gesto di amicizia

Facebooktwitterpinterestmail

I GIORNI – 24 ore per il Signore

Un gesto di amicizia

In una giornata di vento e pioggia alcune persone non esitano a salire in vaporetto per andare a fare compagnia in isola a un amico colpito da un lutto familiare. Uno di loro si arrischia a dire che per l’amico sarebbe disposto a salire sull’Everest.

L’amicizia porta anche più in alto. Lo rivela la coincidenza con l’iniziativa delle “24 ore per il Signore”, piccola maratona di preghiera a staffetta. Le proposte per i turni di adorazione hanno una risposta a sorpresa soprattutto per ore più difficili della notte o del primo mattino, con turni prolungati anche di tre o quattro ore per qualche persona. A modo loro, vi partecipano anche alcuni anziani bloccati in casa, con un’ora di adorazione dalla poltrona o dal letto; hanno accettato l’invito con facilità e calore, grati di condividere il lungo tempo a loro disposizione con chi può uscire di casa. Attraverso un gesto semplice, l’adorazione eucaristica dice che il cristianesimo è lo sviluppo della amicizia di Gesù come viene descritta nel Vangelo: l’amicizia con Marta e Maria, con Giovanni e Andrea, con Pietro e la casa ospitale della suocera, con Zaccheo e la sua combriccola, con le mamme che gli portavano i bambini.

Come hanno fatto queste e altre persone, noi stiamo ancora con Lui nel dialogo, nel silenzio, nella condivisione, nella festa.  Quella con Lui non può essere che un’amicizia piena di misericordia. Come fa Gesù a considerarci e trattarci da amici, se non ci guarda e non ci abbraccia con misericordia? Siamo poveri e distratti: qualunque motivazione, occasionale e futile, ci distrae da lui; rimaniamo pieni di preoccupazioni per la vita come se Lui non fosse con noi. Per questo il gesto dell’adorazione delle 24 ore si intreccia con quello del sacramento della Confessione: Gesù ci guarda come ha guardato Pietro, e Zaccheo, e l’adultera e tanti altri.

Il padre della parabola accoglie con festa il figlio che ritorna dopo aver sperperato tutto: lo dice il vangelo della domenica della gioia nel mezzo della Quaresima. Come ripete papa Francesco, Dio ci aspetta sempre; Gesù, ad immagine del Padre, ci aspetta sempre! Cercandolo e frequentandolo, impariamo ad aprire il cuore al mondo. Preghiamo per le famiglie e gli anziani, i giovani e  tutti noi bisognosi; per le suore uccise e le persone in fuga dalle case distrutte. Chi partecipa alle 24 ore con Gesù? Non coloro che si ritengono giusti ma i peccatori. Gesù viene di nuovo attorniato dai peccatori come duemila anni fa. Si lascia toccare il mantello, preso da compassione per noi. Il cristianesimo è questo: un gesto di amicizia con Gesù, la sua compagnia per la vita.

don Angelo Busetto