IL VESCOVO ADRIANO AI PRESBITERI, AI CATECHISTI E ANIMATORI, AI GENITORI E ALLE COMUNITÀ PARROCCHIALI

Iniziazione-cristiana
Facebooktwitterpinterestmail

Nota pastorale sulla iniziazione cristiana dei ragazzi

IL VESCOVO ADRIANO AI PRESBITERI, AI CATECHISTI E ANIMATORI, AI GENITORI E ALLE COMUNITÀ PARROCCHIALI

Da qualche anno stiamo percorrendo nella nostra Chiesa di Chioggia strade che ci portano ad uscire da una prassi consolidata da un lungo passato ecclesiale. I percorsi tradizionali, infatti, date le mutate condizioni in cui vivono i nostri giovani e ragazzi, abbiamo la convinzione che non aiutino più ad abitare la vita secondo le attese dei nostri giovani e dei nostri ragazzi; tutti insomma viviamo la difficoltà di fare abitare la Chiesa ai nostri ragazzi e ancor più di introdurli ad abitare il mondo da gioiosi discepoli del Signore Gesù.

Ho ripetuto di proposito due verbi/azione, particolarmente sottolineati nel corso del Convegno Ecclesiale che si è celebrato a Firenze nello scorso mese di novembre1. Per entrare in una nuova abitazione bisogna uscire da un’altra precedente. Uscire chiede sempre di lasciare qualcosa a cui si è stati legati, perfino anche un po’ di “morire” per rinascere nuovi. E nessuno esce da una abitazione se non ne intravvede una migliore. I tempi e le situazioni nuove, in cui ci troviamo a vivere, chiedono a tutti noi il coraggio di farlo e ci stimola in questo anche la testimonianza di papa Francesco.

Il cammino dell’ I.C. inizia con la pastorale battesimale

Nel gennaio del 2013 avevo inviato alla Diocesi la Nota Pastorale sul Battesimo dei bambini 2. In essa rilevavo l’urgenza di un rinnovamento della prassi catechistica, in riferimento all’Iniziazione Cristiana, a partire già dal periodo 0-6 anni. Da quel momento con l’Ufficio Catechistico Diocesano abbiamo avviato una riflessione sull’Iniziazione Cristiana, durata qualche anno, prendendo in esame e osservando i frutti delle sperimentazioni attuate soprattutto nella Parrocchia del Buon Pastore in Sottomarina e di S. Mauro di Cavarzere, e ci siamo confrontati nelle ultime Assemblee dei Catechisti, con il Consiglio Presbiterale e Pastorale diocesani come pure in quelli vicariali.

Nel frattempo sono usciti anche i nuovi Orientamenti per l’Annuncio e la catechesi in Italia da parte della CEI 3, che hanno confermato e rafforzato la necessità di una spinta al rinnovamento.

Le caratteristiche della nuova proposta del cammino di I.C.

Si è fatta una proposta invitando le parrocchie a mettersi gradualmente in cammino in quella prospettiva. La gran parte della parrocchie l’ha accolta e, pur con le inevitabili difficoltà e a piccoli passi, sta procedendo in quella direzione.

Sintetizzo in breve le caratteristiche che è chiamato ad assumere il cammino di Iniziazione dei fanciulli e del ragazzi:

1. Lo scopo

Far incontrare e far conoscere Gesù: passare cioè dall’imparare la dottrina all’incontrare Gesù.

2. Metodologia e strumenti

a. Fare esperienza di vita cristiana in famiglia: è richiesto il coinvolgimento della famiglia nell’educare alla fede i bambini e i prea-dolescenti, attraverso la sua testimonianza di vita cristiana e non solo con la presenza nel giorno della festa in cui il figlio vive per la prima volta un determinato sacramento.

b. Fare esperienza di vita cristiana nella Comunità: la vita di fede e le sue tappe si vivono “nella Chiesa”, non solo in chiesa. La Chiesa si fa presente nel sacerdote, nei catechisti, nella comunità riunita in preghiera, nella celebrazione del giorno del Signore (la domenica), nella partecipazione a tutta la vita della comunità.

c. Dimensione catecumenale e mistagogica: il cammino non si esaurisce quando si ricevono i sacramenti, ma i Sacramenti sostengono e alimentano il cammino di conoscenza di Gesù Cristo, della sua Parola, imparando a vivere da suoi veri discepoli nelle diverse età della vita, affrontando i problemi propri di ciascuna età e di ciascuno stato di vita. Particolare attenzione dovrà essere rivolta al tempo dell’adolescenza e della giovinezza, ma continuerà anche nell’età adulta.

3. Tappe del cammino di Iniziazione Cristiana post-battesimale

a. Ripresa post-battesimale: il cammino di iniziazione può iniziare tra i 6 e i 7 anni (riferimento scolastico: tra la metà del primo anno della scuola primaria o all’inizio del secondo. Un cammino non necessariamente scandito dai ritmi scolastici).

b. Tappe sacramentali: il cammino impegnerà i ragazzi fino agli 11/12 anni (riferimento scolastico: verso la fine del quinto anno della scuola primaria o durante il primo anno della secondaria di primo grado, anche questo non scandito dai ritmi scolastici).

In questo percorso verranno affrontate dapprima le tematiche che riguardano il battesimo, il suo significato, la nuova vita del battezzato: Gesù Cristo, la Parola di Dio, Figli di Dio Padre, lo Spirito dell’amore, l’umanità famiglia di Dio, la Chiesa, il giorno del Signore… Dopo circa due anni si affronteranno le tematiche connesse alle tappe sacramentali: gli impegni della vita battesimale e il sacramento del Perdono-Conversione-Riconciliazione di fronte alle nostre infedeltà. Seguono la preparazione alla verifica della scelta battesimale e la Confermazione di quell’ “impegno e dono”, per partecipare pienamente alla vita di Comunione con Gesù e nella Comunità dei discepoli nella partecipazione piena all’Eucaristia domenicale, culmine del cammino sacramentale e fonte della vita battesimale-cristiana quotidiana.

La celebrazione dei Sacramenti dell’I.C.

Le modalità celebrative della Penitenza, Cresima e Comunione possono variare: il Sacramento della Riconciliazione che precede la Prima Comunione è bene sia celebrato più volte prima della celebrazione dei Sacramenti della Confermazione e dell’Eucarestia, perché finalizzato alla conversione e alla vita battesimale e non alla ricezione dei sacramenti della Cresima e Comunione. I sacramenti della Cresima e Comunione possono essere celebrati, preferibilmente insieme, nel tempo di Pasqua: è la prima partecipazione piena all’Eucaristia domenicale, o possono essere celebrati in giorni diversi ma vicini: una domenica la Cresima e in quella successiva l’ammissione alla Comunione eucaristica.4

4.Il tempo della mistagogia

Si tratta di affrontare con la forza della Parola e dei Sacramenti la vita di tutti i giorni con le opportunità, i problemi, le gioie e le fatiche proprie dell’età della preadolescenza e adolescenza nel periodo11/14 anni (riferimento scolastico: gli anni della Secondaria di primo grado). Va pensato e offerto un percorso che aiuti il ragazzo ad affrontare la vita alla luce del Vangelo, introdurlo alla preghiera personale, alle relazioni con amici e amiche, a porsi la domanda vocazionale in senso ampio, con una più approfondita conoscenza di Gesù Cristo. A questo proposito si stanno elaborando alcune linee generali da proporre per un cammino comune nella nostra diocesi, per quanto riguarda almeno gli anni della Secondaria di primo grado, cioè la “vecchia” scuola media.

5. Cura della dimensione testimoniale

All’ingresso della Secondaria di secondo grado, tra i 14 e i 15 anni (prima superiore o poco dopo), può essere proposta, attraverso un percorso di preparazione opportuna, la celebrazione pubblica della Professione consapevole e convinta della propria fede, dopo la quale inizia anche l’assunzione di qualche responsabilità nella Comunità, come animatore, catechista, volontario Caritas o altro.

I catechismi della C.E.I. restano i testi base, coadiuvati da schede e sussidi che si possono trovare in gran numero e possono essere suggeriti anche dallo stesso Ufficio Catechistico diocesano.

I genitori

Per i genitori è opportuno prevedere almeno 5 incontri durante l’anno, animati da laici preparati e formati insieme con il proprio parroco. Accanto ai momenti formativi, per i quali si possono usare le schede che si trovano già nel sito della Diocesi 5 e tutto quello che la creatività della Spirito è capace di suggerire, saranno da prevedere dei momenti di fraternità in cui sperimentare la bellezza della vita di comunità, intesa come famiglia di famiglie.

Le Comunità parrocchiali

A sua volta la comunità parrocchiale tutta si deve sentire coinvolta ed ha la grande occasione di rinnovare sé stessa con il coinvolgimento di nuovi adulti e con un rinnovato impegno missionario.

Carissimi, se fatiche ed insuccessi sono già da mettere in preventivo, non mancherà la sorpresa di frutti buoni: ne sono convinto, perché il Signore Risorto è vivo in mezzo a noi, ci segue con il suo amore, ci sostiene e ci incoraggia. È Lui che il cuore umano cerca e chiede, magari senza esserne cosciente: è Lui la risposta che dobbiamo testimoniare nel nostro mondo, uscendo dal recinto dell’abitudine – ci direbbe Papa Francesco – e andando ad abitare tra la gente che Dio ci pone accanto.

Un augurio di buon cammino a tutti.

+ Adriano Tessarollo vescovo

Chioggia, 6 marzo 2016

In occasione del Giubileo nell’Anno della Misericordia per i Catechisti e Animatori parrocchiali della diocesi.

Note

1 – 5° Convegno Ecclesiale Nazionale. Firenze 09 – 13 novembre 2015. In Gesù Cristo il nuovo umanesimo.

2 – Tessarollo A., Nota Pastorale sul Battesimo dei bambini, 13 gennaio 2013.

3 – CEI, Incontriamo Gesù. Orientamenti per l’Annuncio e la Catechesi in Italia, Ed. San Paolo, 2014.

4 – CEI, Incontriamo Gesù. Orientamenti per l’Annuncio e la Catechesi in Italia, 2014, n. 61.

5 – Cfr. Ufficio Catechistico nel sito della diocesi di Chioggia.