Noi siamo le mani di Dio

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“AMICI DEI LEBBROSI” – L’Aifo in piazza domenica 28 febbraio, a prolungamento della Giornata dei Lebbrosi

Noi siamo le mani di Dio

“Vivere è aiutare a vivere … Fai della tua vita qualcosa che vale … Tutto l’amore seminato prima o poi fiorirà!” … sono solo alcune delle frasi esortative rivolte a tutti, ma in particolare ai giovani, pronunciate da Raoul Follereau nei suoi tanti appelli per risvegliare gli uomini dal “sonno dell’apatia” verso i lebbrosi.

Raoul Follereau nel 1953 volle fortemente celebrare la Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra ogni ultima domenica di gennaio, giornata vissuta anche da noi, nel nostro territorio diocesano, il 31 gennaio 2016. Lo scopo della vita di Follereau, dopo aver scoperto i Lebbrosi, si può riassumere in “Amare e Agire”, titolo anche di un suo libro. Eccoci allora qui, noi del gruppo AIFO (Associazione Italiana Follereau), dopo la Giornata Mondiale del 31 gennaio, a ringraziare pubblicamente e con gratitudine tutti coloro che, anche quest’anno, hanno permesso la buona riuscita dell’iniziativa “Il Miele della solidarietà”: grazie a chi ha amato e agito, ospitandoci nelle chiese, ai Parroci che hanno esortato i fedeli, a chi ci ha aiutato ai banchetti, a chi si è fermato per portare a casa, donando una piccola offerta, “un dolce aiuto” e grazie a chi ha condiviso con gli ultimi solo l’offerta; grazie a chi ha chiesto informazioni su questa tremenda malattia, curabile però se diagnosticata in tempo; grazie a chi, per raccogliere fondi, ha preparato ottime torte o marmellate o liquori.

Grazie a tutti anche per la fiducia e la fedeltà! Ma, prima di tutti, grazie a Dio, che sa trasformare le nostre mani nelle “Mani di Dio”, che sa aprire i cuori e fa entrare il vento dello Spirito Santo che santifica, che vivifica, realizzando in noi il “vivere è aiutare a vivere”.

La Parola di Dio ci esorta ammonendoci: “Non negare un beneficio a chi ne ha bisogno, se è in tuo potere il farlo” (Proverbi 3,27); “A che serve fratelli miei se uno dice di avere la fede, ma non ha le opere? Quella fede può forse salvarlo?” (Giacomo 2,14) e ancora “L’avete fatto a Me”. Continuiamo ad “amare e ad agire” perché “è bene fare il bene” per riempire il nostro cuore della dolcezza e dell’amore di Dio, che è Padre di tutti. Che questo Giubileo non passi invano e anche la Quaresima ci aiuti a sentirci più fratelli, più lebbrosi nello spirito e bisognosi di aiuto. Noi, Volontari del Gruppo AiFo, intanto prolungheremo e concluderemo la Giornata dei Lebbrosi, con la bancarella in piazza, domenica 28 febbraio. Saremo presenti con il consueto “Gazebo Blu”, di fronte al Municipio dalle ore 10 alle ore 17 per offrire, in cambio di una donazione, l’ottimo “miele della solidarietà”, perché anche gli ultimi della terra, i lebbrosi possano guardare alla vita e al futuro con la gioia della speranza. Noi siamo le Mani di Dio. Camminiamo insieme verso la luce sfolgorante della Pasqua di Risurrezione.

Luisa Costa

Gruppo Aifo di Chioggia – “Amici dei Lebbrosi”