Un fiore sulla strada

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i giorni

Un fiore sulla strada

Incontrando uno ad uno i ragazzi del catechismo insieme con i genitori, è come se si aprissero le porte delle loro abitazioni e si scoprissero i posti che frequentano.

Balza tumultuosamente agli occhi la complessità della vita: una corsa senza fiato tra lavoro, famiglia, incombenze di tutti i tipi. Un affanno di problemi che si inseguono e si sovrappongono. Gran parte dei genitori hanno acquisito una straordinaria abilità nel comporre le cose e combinare impegni e orari. Soprattutto nel caso assai frequente in cui l’abitazione è lontana non solo dal luogo di lavoro, ma anche dai luoghi delle amicizie e parentele. Il rischio più imponente non è nemmeno l’affaticamento fisico-psichico. È piuttosto la perdita del proprio io, una frustrazione della personalità nella aridità del tempo. “Non riesco nemmeno a pensare.

Ho sotto gli occhi il bambino, la macchina, la spesa, l’uscita di casa e il ritorno”, confessa una mamma. Genitori svuotati e privati di ogni personale decisione, ricattati da evenienze di ogni sorta, calamitati da parole ripetute e slogan risaputi che assopiscono il cervello. Qua e là fioriscono ceppi di amicizia, che rompono la solitudine della settimana e innestano solidarietà al di fuori dell’ambito parentale: due o tre coppie si invitano reciprocamente con una certa frequenza a cena il sabato sera; altre programmano insieme qualche giorno sulla neve. Nella stretta delle circostanze che imbrigliano la vita, emerge il valore dell’iniziativa personale, provocata a un uso nuovo della libertà e sollecitata a una nuova intraprendenza. Per non soccombere all’ansia delle cose e non friggere nell’urgenza delle circostanze, occorre badare all’attesa profonda del proprio cuore, e su questa misurare quello che ci circonda e ci pressa.

Dove ci conducono le onde della vita, dove è diretta la barca che sembra navigare senza timone? C’è un filo d’oro nella vita di ciascuno. Dentro una musica che procede piana e monotona oppure irruente e convulsa, accade un avvenimento fuori programma, e improvvisamente la vita si agita e impenna, apre uno sguardo di novità sull’orizzonte e rinnova lo slancio. Come un amore che sorprende, il tempo si apre ad ospitare l’Amico che viene, e conduce a intessere legami con la Presenza che ci cammina accanto nel sentiero dell’esistenza. Da quando Dio è venuto ad abitare il tempo della storia, non siamo più soli a vivere le circostanze che incombono e non restiamo più sommersi dalla montagna dei problemi che trafiggono da ogni parte. La grazia di un’amicizia vera, il dono di un incontro decisivo, la percezione di un senso nuovo di tutte le cose, aprono una strada che fiorisce anche d’inverno e lascia germogliare il fiore della bellezza.

don Angelo