I GIORNI – I passi della misericordia

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i giorni – I passi della misericordia

L’etimologia popolare del termine misericordia rimbalza dal suono della parola stessa: “miseris cor dare”, dare il (proprio) cuore ai miseri. Ma la misericordia naviga in un mare più ampio.

Il perdono è già cosa grande: tu non metti più nel conto il male che l’altro ti ha fatto e anzi gli condoni tutti i debiti. Inoltre, compi forse qualche gesto di reciprocità, come dare il saluto, magari a denti stretti, e arrivi svuotare il cuore da ogni forma di rancore e di odio. La misericordia imbocca una strada più lunga e laboriosa, più lieta e ariosa.

 

Misericordia significa “avere a cuore”, prendersi cura, come Gesù si prende cura di noi per sempre. In un quadro di Caravaggio le sette opere di misericordia corporale sono riunite in una sola raffigurazione, mossa e complessa, tipica di un vicolo popolare di Napoli. Sulla parte superiore, a supervisionare la scena, la Madonna col Bambino e due angeli. Sulla destra, seppellire i morti: i piedi di un cadavere, con un diacono e un portatore che compiono il “pietoso ufficio”. “Visitare i carcerati” e “Dar da mangiare agli affamati” sono concentrati in un singolo intenso episodio: il condannato a morte per fame in carcere, viene nutrito dal seno della figlia. “Vestire gli ignudi” appare concentrato in una figura di cavaliere che dona il mantello ad un uomo, realizzando accanto uno storpio anche l’opera del “Curare gli infermi”. Un uomo beve da una mascella d’asino: “Dar da bere agli assetati”. Per “Ospitare i pellegrini” vengono rappresentate due figure, un uomo rivolto verso l’esterno e uno con la conchiglia del pellegrino. Oltre il quadro drammatico e geniale del grande pittore, è la vita stessa a provocare l’adempimento delle opere di misericordia, non solo materiali. Cosa vuol dire oggi Consigliare i dubbiosi, Insegnare agli ignoranti, Ammonire i peccatori, Consolare gli afflitti? Viviamo in un contesto di persone confuse, tristi, smarrite, incerte, dentro una mentalità corrosiva che contesta tutto, toglie ogni certezza morale e dissesta le persone.

Quando viene tarpato il legame con l’origine; quando si perde il nome del padre e persino della madre; quando svanisce la coscienza di essere maschio o femmina, allora, che ne è dell’identità e del destino personale? Come non sentirsi provocati a sostenere il senso stesso della vita e dell’identità degli essere umani? La Chiesa ospedale da campo agognata da papa Francesco, non innalza barriere, ma apre braccia, mani, cuore, e aguzza l’intelligenza per consigliare senza prevaricare, insegnare senza soverchiare, ammonire senza offendere, consolare senza sfasature sentimentali. Mostra Dio che è Padre, Gesù Cristo Maestro e Salvatore, e lo Spirito Consolatore. Le opere di misericordia percorrono una lunga strada per raggiungere la nostra povera umanità.

don Angelo