C’è posta per voi… cresimati

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Parrocchia Beata Vergine della Navicella.

La testimonianza delle catechiste che hanno accompagnatoo i due gruppi di ragazzi alla Cresima

C’è posta per voi… cresimati

Carissimi (lo siete stati, lo siete e lo sarete sempre) Paolo, Aurora, Marco S., Elisa, Nicola, Sonia, Marco B., Raul, Mattia, Elena, Anna D., Anna B., Leonardo, Valeria, Federico, Daniel, Gloria, Simone, Martina, Giulia, Francesca, Andrea, Alessia. Forse qualcuno penserà che avrei potuto risparmiarmi l’elenco completo dei vostri nomi, sostituendolo con l’espressione classica carissimi/e ragazzi/e, ma volutamente non sono ricorsa ad una formula impersonale, perché il cristianesimo è quanto di più personale ci sia. Lo Spirito Santo che avete ricevuto vi ha confermati figli di Dio.

Non di un Dio estraneo alla nostra esistenza, distante da tutto e da tutti, confinato lassù e solo spettatore delle vicende umane, ma figli del Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, cioè di un Dio Amore che incontra nomi, volti, storie, esistenze, con tutto ciò che questo comporta: gioie, dolori, speranze, inquietudini e quant’altro. Un Dio talmente vicino da diventare uno di noi in Gesù Cristo, da percorrere le nostre “periferie”, da “non considerare un tesoro geloso la sua uguaglianza con il Padre”…

Premesso questo, mi limito a dirvi poche cose. Come vi ha ricordato il vescovo, non considerate il sacramento della cresima come punto di arrivo, ma una delle tante tappe che vi rende cristiani veri e non a metà, tiepidi, formali, una delle tappe che vi deve rendere cristiani completi, gioiosi, sereni anche tra le immancabili difficoltà e qualcuno di voi le ha già sperimentate (ma non sentitevi mai soli). Da persone “adulte” e da cristiani “autentici” siate fedeli agli impegni che vi siete presi, anche se a volte è difficile mantenere la parola data: ma mantenerla è da “grandi”. Confermate la scelta di credenti (e tutto ciò che comporta), che altri per voi avevano fatto nel giorno del vostro Battesimo. Non siate però presuntuosi, da soli non ce la potete fare, affidatevi allo Spirito Santo che è sceso in abbondanza su di voi, chiedete e pretendete l’aiuto della famiglia e della comunità parrocchiale. Come ha ricordato Papa Francesco in un suo intervento: «Ricordatevi (e ricordiamoci) che abbiamo ricevuto la Confermazione! Tutti noi! Ricordiamolo prima di tutto per ringraziare il Signore di questo dono, e poi per chiedergli che ci aiuti a vivere da veri cristiani, a camminare sempre con gioia secondo lo Spirito Santo che ci è stato donato». La fede è dono di Dio, ma a noi vien chiesto di fare la nostra parte. Con serietà ed impegno. Per concludere permettetemi qualche confidenza. I sei anni che ho condiviso con voi e le vostre famiglie (e sono certa di interpretare anche il pensiero di Katia e Lucia) sono stati anni impegnativi, ma arricchenti e preziosi. Non posso sapere quanto sono riuscita, pur con i miei limiti e le mie fragilità, a comunicarvi, però so quanto io ho ricevuto da voi e di questo vi ringrazio di cuore. Siete state e lo sarete ancora persone “speciali” e vi auguro di realizzare non tutto ciò che volete, ma ciò che il Signore desidera per voi. Abbraccio fraternamente o, meglio, maternamente voi e con voi le vostre famiglie. Vi voglio bene. Buon proseguimento di cammino ed io spero di essere sempre un punto di riferimento per voi.

Ada

cresima-ivonellaUn giorno importante per loro e per noi

Ho iniziato a seguire i ragazzi di prima media che si stavano preparando alla Cresima circa un anno e mezzo fa e riprendevo a fare la catechista dopo 14 anni. Mi sentivo inadeguata, ero molto indecisa, a motivo di un mondo che cambia e va avanti ed io ormai sono nonna. Poi, ripensandoci, mi son detta: se qualcuno mi aveva invitata a riprendere, una ragione ci sarà pur stata, e inoltre continuando a trasmettere la fede ai miei sei nipoti perché non potevo farlo anche con questi ragazzi? Devo dire che non è stato facile, sempre ho invocato lo Spirito Santo perché mi sostenesse, ma quando è arrivata la fine avevo un po’ di malinconia, di tristezza, perché pensavo che non li avrei più rivisti e invece sentivo di avere molte cose ancora da “chiarire”. Arriva il giorno della Cresima, 7 giugno festa del Corpus Domini, li guardo, sono proprio belli, i ragazzi con la fifì, le ragazze vestite di voile e pizzo, guardati dai padrini-madrine con occhi d’amore. Alcuni sono proprio emozionati, ma allora (penso) anche per loro è un giorno importante; ma la mia domanda continua ad assillarmi “chissà quante cose dovevo ancora chiarire?”. La cerimonia inizia e il vescovo durante l’omelia dice che lo Spirito Santo li prenderà in consegna per sempre, e che se anche loro si dimenticassero di questo Sacramento e di questo giorno, lo Spirito Santo non li lascerà più. Ecco io avevo finito il mio compito, ora sono consegnati a Colui che fa nuove tutte le cose, il cuore mi scoppia di riconoscenza verso Gesù e di amore verso questi ragazzi che si sono fatti Presenza per un breve periodo della mia vita.                                                                                                  Ivonella