PAROLA DI DIO – Chi è dunque costui?

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PAROLA DI DIO

Letture: Gb38,1.8-11; Sl 106; 2 Cor 5,14-17; Mc 4,35-41

Chi è dunque costui?

Gb 38,1.8-11. “Io t’interrogherò e tu mi istruirai!”

Giobbe è l’uomo di fronte ai tanti interrogativi posti dal male personale, dall’ingiustizia che non ha punizione e dal bene fatto che non ha riconoscimento. Ecco allora la domanda: “Ma c’è un Dio che ha un progetto su questo mondo?” E di fronte a questi interrogativi, l’autore, mettendo in scena Dio stesso che sfida l’uomo, spinge l’uomo stesso a scrutare più saggiamente tutta la realtà creata, e scoprirvi proprio il suo interprete. Giobbe, (ogni uomo) è invitato a guardare oltre le apparenze e a vedere un Dio che si manifesta nella storia: “io ti faccio le domande e tu mi istruisci, per vedere se sei in grado di prendere il mio posto”. Il discorso di Dio fa scorrere agli occhi di Giobbe la creazione, partendo dagli elementi originari: la terra (vv. 4-7), il mare (vv. 8-11), la luce (vv. 12-15), gli abissi e le porte della morte (vv. 16-18), le tenebre (vv. 19-21), i fenomeni atmosferici (vv. 22-38). I versetti proposti oggi riguardano solo il ‘mare’, facendo emergere una lunga serie di domande, alla ricerca dei segreti e dei misteri della creazione. Conclusione: davvero il mondo è caos privo di senso e il suo creatore è un tiranno prepotente, arbitrario e violento?

Sl 106. “Rendete grazie al Signore, il suo amore è per sempre”

In continuità con la pagina di Giobbe, vengono proposti alcuni passi del Salmo 106, dove Dio è riconosciuto Signore sia del creato come della storia dei popoli. Nella sua esperienza storica dell’uscita dall’Egitto, Israele ha potuto esperimentarlo, quando Dio ha bloccato con le onde del mare i persecutori che lo inseguivano, mentre ha calmato quelle stesse onde per liberare il suo popolo dall’oppressore. Da questa esperienza scaturisce la lode.

2 Cor 5,14-17. “Se uno è in Cristo è una creatura nuova”

L’apostolo in queste poche righe scopre la nuova identità sua e di ogni credente in Cristo che scaturisce dall’appartenenza a Cristo attraverso la fede. E’ l’amore di Cristo che ci possiede! Morti alla vita ‘vecchia’ schiava del peccato, partecipi alla vita nuova del Cristo Risorto, siamo invitati a comprendere noi stessi e gli altri in maniera nuova, alla luce cioè della vita cui siamo chiamati a partecipare in Cristo. Questa nuova vita è quella dell’uomo rigenerato nel battesimo.  

Mc 4,35-41. “Chi è dunque costui?”

Seguendo il racconto dell’evangelista Marco, siamo condotti gradualmente anche noi a rispondere alla domanda : “Chi è Gesù?” Non pensiamo di dare per scontata la risposta, fatta di risposte superficiale, imparaticce e fatte magari di un profluvio di parole. I discepoli hanno sentito parlare molto Gesù sul “Regno di Dio”. L’evangelista Marco ha concentrato questi insegnamenti di Gesù nel capitolo 4 del suo vangelo. Gesù si era anche intrattenuto ‘in privato’ con loro per aiutarli a scoprire ed entrare in quel mistero che è l’amore e la salvezza di Dio offerta all’uomo. Ma Gesù si è manifestato ai discepoli anche con ‘segni’ che aprissero i loro gli occhi verso la sua stessa persona. Ecco oggi un segno tutto particolare. In quella barca Gesù è ora ‘con i suoi’, anche se altre barche lo seguono. Di fronte all’improvviso scoppiare di un tempesta di vento che rischia di riempire la barca di acqua e di farla affondare, i discepoli si spaventano e si danno da fare per rimediare al pericolo, mentre Gesù ‘dorme’. La preghiera dei discepoli è quella dell’uomo che si sente irrimediabilmente minacciato e non si sente aiutato da chi potrebbe trarlo fuori da quel pericolo: “Non ti importa che siamo perduti?” L’intervento di Gesù risolve il problema, ma pone ai discepoli due interrogativi, e li pone anche a noi. Il primo riguarda la certezza della sua presenza: “Perché avete paura, non avete ancora fede?”. Hanno capito o no i discepoli che Gesù si interessa di loro e che è in grado di salvarli? Forse anche noi tante volte, nei momenti delle prove, ci lasciamo prendere più dalla paura che al Signore non importi che noi stiamo soffrendo e siamo in pericolo che non dalla fede certa che Lui è presente per salvarci. Il secondo interrogativo riguarda la reale capacità di salvarci, cioè la realtà della persona stessa di Gesù: “Chi è dunque costui”? Quali le nostre risposte?

                 + Adriano Tessarollo