Anno di Misericordia

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CONSIGLIO PRESBITERALE. Ultima riunione

Anno di Misericordia

L’ultima riunione dell’attuale Consiglio presbiterale, moderato da don Vincenzo Tosello, si è svolta giovedì 4 giugno in Seminario. Il vescovo Adriano ha introdotto i lavori ricordando la necessità di “cominciare ad applicare” il Concilio. Su questa linea è importante anche la ricezione della Evangelii Gaudium di papa Francesco, mettendo a fuoco il tema dell’annuncio e del linguaggio. Le nuove relazioni interpersonali che scaturiscono dalla relazione autentica con Cristo vanno comunicate più con gesti che con riflessioni dottrinali. La misericordia è l’atteggiamento distintivo di una Chiesa che è madre e dunque ha un cuore aperto. Vediamo di verificare gesti e segni che realizzano la misericordia e poniamo attenzione a comunicare con un linguaggio che crei comunione. Il vescovo proponeva di vivere un anno in cui mettiamo al centro la misericordia anche attraverso iniziative specifiche incrementando la “diocesanità”. Mons. Tessarollo, poi, poneva a tutti una domanda suscitata da un recente suicidio di un giovane: per chi non ha niente la Caritas diocesana cosa offre, come ci si muove in queste situazioni di urgenza? Il vescovo ha accennato pure al suo recente intervento sui fatti mariani di Cavarzere, che recepiva anche alcune indicazioni emerse in Consiglio presbiterale.

Il dibattito si è concentrato dunque sul Giubileo della Misericordia indetto dal papa, prevedendo in diocesi per gli anni successivi (2017-20120) un’eventuale programmazione pastorale triennale.  Importante sottolineare e promuovere la “diocesanità”, magari anche con un pellegrinaggio significativo e partecipato a Roma. E’ sicuramente necessario lavorare sulla comunione interparrocchiale e diocesana dopo il triennio sulla corresponsabiltà. Sarà indicativo anche porre un gesto visibile di carità che possa attrarre l’attenzione della comunità, ad esempio una mensa. Ma d’altro canto occorre evitare che, con le semplici “opere buone”, si cronicizzino situazioni di disagio. Occorre far capire alla gente cosa sia la carità, in una visione globale. Fondamentale sarà anche creare un collegamento mediatico per comunicare le buone prassi che già esistono: dobbiamo raccogliere la sfida della comunicazione, mettendo a frutto anche i nostri strumenti diocesani. Si è sottolineato l’impegno ad affiancare più efficacemente il vescovo nel nuovo sessennio che lo attende in mezzo a noi: ciò sia nell’ambito della carità che in quello della catechesi. Per organizzare le iniziative del Giubileo si propone una sorta di comitato tra uffici pastorali.

Passando ad altri punti, si è proposto un Corso di esercizi spirituali per sacerdoti dal 16 al 20 novembre, guidato dal vescovo a S. Anna (anche se il 15-16 arriveranno a Chioggia i doni delle chiese d’Italia alla Polonia per la GMG di Cracovia 2016: un’immagine della Madonna di Loreto e una del Crocifisso di S. Damiano). Il corso residenziale di ottobre (dall’11 al 13, in luogo da decidere) sarà sulla teologia della misericordia. Sul rinnovo degli organismi diocesani qualcuno ha auspicato che il Consiglio presbiterale sia più ristretto di numero (ma occorrerà intanto che sia approvato un nuovo Statuto dal nuovo Consiglio): per le elezioni è stato proposto un incontro il 7 settembre alle 19 in Seminario. Si suggerisce, inoltre, che sia il vescovo a nominare direttamente i vicari e provicari. Rispondendo alla domanda iniziale del vescovo sulla Caritas, don Marino ha ribadito la necessità di predisporre un sistema di servizi per le emergenze (mense, dormitori) pensati e progettati in collaborazione con le istituzioni civili. A questo sarà destinato il Centro di accoglienza del Buon Pastore. Il documento del vescovo sui fatti di Cavarzere, letto dal moderatore, è stato condiviso dal Consiglio, anche se è stato rilevato che occorrerebbe precisare meglio la posizione di coloro che sono usciti dal gruppo. L’arciprete di Cavarzere sottolinea che nella tensostruttura non vengono mai celebrati sacramenti e comunque al fenomeno, che è sentito molto fuori territorio, non viene dato molto rilievo dai cavarzerani.  In chiusura alcune comunicazioni: l’avvicendamento di don Agostino Pieretti, la partenza di don Manjooran da Pellestrina e l’arrivo di un prete dal Burkina Faso. Infine le decisioni sulla Casa Madonna del Divino Amore: si studierà la modalità per una radicale ristrutturazione, destinandovi i proventi di eventuali alienazioni, mantenendolo come centro di spiritualità e insieme come struttura alberghiera per compensare la spesa; intanto la casa viene chiusa il 30 novembre e riaperta a marzo: in quel periodo si possono utilizzare per incontri vari i locali del Seminario.                                                                       (Vito)