Come la famiglia così la società

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MOVIMENTO DEI FOCOLARI. A Chioggia l’annuale incontro della “Mariapoli” veneziana

Come la famiglia così la società

L’ annuale incontro “Mariapoli” proposto dal Movimento dei Focolari della provincia di Venezia, si è tenuto  quest’anno a Chioggia dal 31 maggio al 2 giugno 2015 dal titolo “Come la famiglia così la società”.

Nell’ambito delle attività svolte e proposte dal Movimento dei Focolari (Opera di Maria), rientra  la “Mariapoli” che si svolge generalmente una volta all’anno.

L’origine della Mariapoli risale al 1949: circostanze impensate fecero sì che il primo gruppo di focolarini e focolarine si ritirasse in montagna per un periodo di riposo; negli anni seguenti si uniscono a loro sempre più persone (famiglie, giovani, adulti, sacerdoti e religiosi, cristiani di altre confessioni) fino a formare un bozzetto temporaneo di una società nuova fondata sul Vangelo vissuto;  bozzetto di quella città di Maria che il Movimento avrebbe voluto contribuire a costruire nel mondo. Nel 1959 saranno più di 10.000 le persone che giungeranno a Fiera di Primiero (TN), da 27 Paesi, tra cui Taiwan e Brasile.

Da allora le Mariapoli si susseguono numerosissime in Italia e nel mondo; 3 o 4 giorni che vedono riunito un unico popolo il quale vuole mettere alla base della convivenza civile l’amore scambievole e fare del mondo unito il proprio ideale.

Quest’anno, per gli aderenti al movimento dei Focolari della  provincia di Venezia, la scelta del luogo dove svolgere la Mariapoli ha visto coinvolta la città di Chioggia.

L’iniziativa, che ha registrato la partecipazione di più di 200 persone tra pendolari e chi ha soggiornato  per tutta la durata dell’intensa tre giorni, aveva come  obiettivo e desiderio l’apertura alla città ed il coinvolgimento della stessa, per tale motivo la scelta dei luoghi dove svolgere le varie attività e laboratori previsti necessitava di luoghi  ed ambienti situati in diversi punti,  principalmente nel cuore della città stessa.

Tutto ciò è stato reso possibile dall’immediata accoglienza favorevole della proposta da parte del sindaco dott. Giuseppe Casson, che ha subito sposato l’iniziativa concedendo il patrocinio del Comune grazie al quale l’organizzazione ha potuto usufruire per tutto il periodo dell’Auditorium San Nicolò,  del supporto dei collaboratori da lui delegati per la particolare collaborazione, fino alla pubblicazione e stampa delle locandine ecc.

Non meno immediata e corale l’approvazione da parte della Diocesi locale che ha visto la pronta  disponibilità di sua eccellenza mons. Adriano Tessarollo vescovo della città che ha accolto i “mariapoliti” fin dal primo giorno presiedendo alla celebrazione liturgica domenica 31 maggio nella quale veniva celebrata la solennità della Santissima Trinità presso la cattedrale, di don Danilo Marin rettore del locale seminario vescovile, di mons. Angelo Busetto arciprete della locale cattedrale dedicata a S. Maria Assunta, di mons. Vincenzo Tosello parroco della chiesa di San Filippo Neri e di don Mario Pinton parroco della chiesa di S. Giovanni Battista, i quali hanno messo a disposizione le loro strutture per le diverse necessità, non ultimo un luogo per i quotidiani momenti di preghiera del gruppo di amici mussulmani partecipanti, con i quali da anni si va intessendo con il movimento un rapporto di reciproco rispetto e dialogo all’insegna della fraternità.

È stato così possibile inserire nella città i Laboratori, vere e proprie officine dove, attraverso l’incontro con gli esperti ed il confronto fra i partecipanti, si è cercato di declinare il messaggio della fraternità espresso dal carisma di Chiara Lubich in vari ambiti: economia e lavoro, famiglia, solidarietà, legalità, politica, spiritualità.

L’incontro con l’esperienza della Casa Famiglia di Chioggia ha messo in luce ai partecipanti al laboratorio sulla famiglia la necessità di porre dei punti fermi nell’educazione dei ragazzi.

Ha impresso la certezza che, anche se a volte la realtà può scoraggiare, ciò che è stato seminato con amore resta e costruisce la personalità del bambino.

Ha fatto poi emergere la necessità di creare una rete fra le famiglie, dove necessità e possibilità si possano incontrare.

Nel laboratorio sull’Economia si è approfondito il concetto dei tempi di lavoro e della festa. Ci si è soffermati sulla necessità di vivere il lavoro come strumento per esprimere la dignità della persona umana, ed anche la festa, non più antitetica ma parte del medesimo percorso, in armonia con questo. Anche in questo laboratorio si è espressa l’esigenza di far rete, per potersi sostenere reciprocamente, specie nelle fasi più faticose che spesso caratterizzano il mondo del lavoro.

Il laboratorio della solidarietà ha visto protagonisti giovani e ragazzi che hanno avuto modo di conoscere l’esperienza dei missionari della comunità di Villaregia e di trascorrere (lunedì 1° giugno), un’intensa giornata con gli ospiti, soprattutto immigrati di origine africana. Attraverso momenti di lavoro e di gioco si sono avvicinati a questa realtà. La gioia sui loro volti ha confermato la riuscita dell’iniziativa ed il desiderio di tornare.

Il laboratorio della legalità ha visto la partecipazione di vari esperti il 1° pomeriggio: Carlo Cefaloni (tra i promotori di slot mob, mons. Tellatin (associazione Libera), Gianni Cattozzo, psicoterapeuta Ass. ACAT. Questi interventi hanno dato modo di conoscere il fenomeno del gioco d’azzardo sotto varie prospettive. Il 2° giorno è stato dedicato ad un confronto, per chiarire ulteriori aspetti e progettare sviluppi ulteriori. L’azione slot mob, con la quale si è conclusa la Mp, è stata l’espressione concreta di questo impegno.

Anche il laboratorio della spiritualità ha dato frutti, rappresentando una preziosa opportunità di approfondimento del carisma dell’unità.

Se i laboratori hanno dato modo di interrogarsi su come incarnare nella vita quotidiana il carisma dell’unità, la visita guidata nelle chiese, la laguna, il Museo civico…, sono stati l’occasione per immergersi e scoprire questa città.

È emersa la profonda devozione del suo popolo a Maria, e con stupore abbiamo colto questa profonda consonanza con l’esperienza della Mariapoli, città di Maria, dove unica legge è l’amore che nasce dal Vangelo.

     

Particolare importanza ed impatto ha riscontrato la tavola rotonda  tenutasi martedì 2 giugno presso l’auditorium S.Nicolò, rivolta a tutta la cittadinanza dal titolo: “Fraternità e/è partecipazione –  Per una cittadinanza attiva, responsabile e solidale”.

Al dibattito hanno preso parte l’avv. Giuseppe Casson (Sindaco di Chioggia); il prof. Alberto Lo Presti (Cattedra di Teoria Politica all’Istituto Universitario Sophia, direttore del Centro Studi Igino Giordani e della rivista Nuova Umanità) e Maurizio Tonet (Coordinatore del Movimento Politico Per L’unità nel Veneto).

Alla stessa era presente il presidente delle comunità islamiche del Triveneto l’Imam Kamel Layachi il quale ha portato il suo prezioso contributo alla discussione.

La particolare collaborazione ed adesione di più di 20 associazioni locali ha permesso inoltre lo svolgimento del 93° “SlotMob Nazionale” che è partito il 2 giugno da Piazza Duomo con giochi per bambini/ adulti e l’animazione offerta dall’Associazione culturale Arena Artis con la signora Antonia Varagnolo che ne è la direttrice artistica. Esso ha visto coinvolti 5 esercizi locali che hanno fatto la scelta etica di non installare slot machine nella propria attività. Un festoso e colorato corteo ha manifestato attraverso le calli e sui ponti durante tutto il pomeriggio e la prima serata per dire che è possibile ridare il giusto valore al gioco sano nonché al rilevante ruolo aggregante e socializzante del bar.

Particolarmente apprezzato per l’altissimo livello professionale e per il forte messaggio lanciato è stato il musical portato in scena la sera del primo giugno dall’Arena Artis dal titolo “Fate della vostra vita un dono” che ricorda la vita di Padre Massimiliano Kolbe, spettacolo che rientrava tra le proposte culturali e di svago offerte ai partecipanti.

Tutti i mariapoliti si sono sentiti davvero “accolti” da ogni persona della città che in vari modi hanno potuto incontrare sia nei vari locali che nelle calli. Con tutti si sono sentiti fratelli e reciprocamente gli uni sono entrati, pur se con brevi dialoghi, nella vita, storia e cultura degli altri. Grazie, Chioggia, rimmarai nel cuore di tutti!

Cristina Confortin