Cambiare è possibile!

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PARROCCHIA “BUON PASTORE”. Un’esperienza di cammino di crescita assieme alle famiglie.

Questo sabato 25 aprile cresima e comunione per i ragazzi che concludono l’Iniziazione cristiana

Cambiare è possibile!

So­­­n già trascorsi quattro anni da quando ci è stata proposta da don Antonio questa nuova “avventura”: sul momento un po’ di brivido ci è corso lungo la schiena pur accogliendo l’idea con entusiasmo, un pizzico di gioia e quella “sana “ incoscienza di chi non sa a che cosa va incontro, ma si fida. Data l’esperienza di decine di ragazzi che dopo sei, sette, otto anni di catechesi settimanale, una volta cresimati, abbandonano la pratica religiosa, il cambiamento si rendeva necessario, non perché  ai ragazzi e alle famiglie non interessa più l’”essere cristiani”, non perché noi catechisti non siamo più efficaci, ma semplicemente perché il periodo che stiamo vivendo, per il superamento socio-culturale, è diverso da quando il catechismo tradizionale “andava bene”: i nostri ragazzi oggi sono molto legati “al fare esperienza”, mentre il catechismo tradizionale era legato ad una trasmissione molto “nozionistica” della fede. Anche altre agenzie educative come per esempio la scuola stanno rivedendo i modelli, le strategie e le tecniche educative. Tra le varie proposte abbiamo scelto come guida l’itinerario per l’iniziazione cristiana con le famiglie secondo il “metodo a quattro tempi” ideato e realizzato dall’ufficio catechistico di Verona, perché ci sembrava una proposta che andava a scardinare alcuni atteggiamenti che non favorivano il cambiamento: – un metodo di catechesi legato ad una forma scolastica di annuncio della fede (la catechista-maestro, una classe di catechismo, un sussidio, dei banchi su cui scrivere, schede da colorare e completare a casa), attenta all’età anagrafica del ragazzo non alla maturazione reale ed alla capacità di accogliere l’annuncio; – un catechismo indirizzato ai “piccoli” per arrivare alla ricezione dei sacramenti, legato al solo ambiente chiesa; – il ruolo degli adulti limitato ad  accompagnarli all’incontro ed a venirli a riprendere, dando per scontato che essi abbiano già ricevuto il primo annuncio e che la fede c’è già occorrendo solo mantenerla viva e nutrirla.

 

Con questo metodo i genitori, riscoprendo la fede, la partecipazione alla messa domenicale ed ai sacramenti, diventano loro stessi i “catechisti” dei loro figli attraverso la loro testimonianza;  in questo cammino sono stati accompagnati dalla comunità cristiana e da un’équipe di persone: il sacerdote, la catechista, le giovani animatrici e l’accompagnatrice degli adulti.

Il cammino prevede un anno d’accoglienza che ha lo scopo di primo approccio, è un anno introduttivo durante il quale si viene accolti dalla comunità cristiana e avviene la ri-scoperta del sacramento del battesimo per i genitori e per i figli.

Seguono tre anni detti d’iniziazione cristiana o meglio catecumenato:  riscoprendo in famiglia la messa domenicale e la partecipazione all’eucarestia come momento centrale per la vita di un cristiano, conoscendo Gesù attraverso le sue azioni e i suoi gesti raccontati nel Vangelo, conoscendo la storia della salvezza, gli Atti degli apostoli, attraverso esperienze condivise in gruppo, facendo esperienza nella comunità cristiana, frequentando e parlando di fede in casa, in chiesa, nella sala parrocchiale…

Il periodo di catecumenato è seguito dal periodo dell’illuminazione scandito da alcune tappe: l’ultima quaresima, periodo intenso per la preparazione immediata alla ricezione dei sacramenti ed in questo tempo hanno ricevuto per la prima volta il perdono del Signore nella celebrazione della prima Confessione; la Veglia Pasquale con la trasmissione della luce attraverso la candela del battesimo da parte dei genitori ai figli;  la celebrazione del 25 aprile 2015 durante la quale ricevono i sacramenti della Confermazione e Prima Eucaristia.

Per completare il periodo dell’Iniziazione cristiana segue un periodo di tre anni di “mistagogia” che prevede un ulteriore “cambio di stile” per l’incontro e che vedrà gli stessi ragazzi ormai cresciuti protagonisti, accompagnati non più dalla catechista, ma dalle animatrici supportate dal sacerdote.

Ogni anno liturgico è stato scandito da circa 8 tappe di cui 3 tappe verso il Natale, 3 tappe da Natale a Pasqua ed altre due da Pasqua a Pentecoste.

Una tappa dura circa un mese: la prima settimana del mese si tiene l’ incontro dei genitori dove si introduce l’argomento della tappa ed attraverso delle esperienze personali, lavori di gruppo, riflessioni e testimonianze, questo incontro diventa importante perché preparatorio all’incontro che i genitori dovranno fare con i propri figli; la seconda settimana incontro in famiglia sugli argomenti presentati ai genitori, di solito si approfondisce leggendo assieme in famiglia il catechismo e raccontando delle esperienze personali, momento importante perché introduce il ragazzo all’incontro da fare in gruppo con la catechista e le animatrici; nella terza settimana incontro dei ragazzi: un pomeriggio da trascorrere insieme dove attraverso la condivisione della merenda, i giochi, il raccontare quanto fatto con i genitori, i lavori di gruppo si fa esperienza di fede; la domenica della quarta settimana è per noi “Domenica speciale” perché la partecipazione alla messa domenicale e l’incontro successivo sia dei genitori che dei figli diventa momento di “festa in famiglia” che a volte si è concluso anche con un pranzo condiviso in parrocchia con la prosecuzione di un pomeriggio trascorso  insieme in oratorio.

I punti di forza di questo cammino svolto assieme alle nostre 52 famiglie possono essere focalizzati nei seguenti punti.

– La famiglia diventa il centro dell’esperienza, ha un ruolo importante nella comunicazione della fede; si aiutano i genitori a riscoprire la fede per la testimonianza ai figli.

La catechista non è più sola, e non risulta solo compito suo l’iniziazione cristiana, ma diventa condiviso con la comunità cristiana. Prevede di lavorare in equipe di persone che devono essere in grado di lavorare in sinergia: catechiste, sacerdote, accompagnatore degli adulti ed animatrici superando il divario generazionale e facendolo diventare risorsa  per essere rappresentativi del volto della Chiesa.

Si inizia il cammino non per dovere o perché si devono ricevere i sacramenti, ma in libertà, diventa una scelta che coinvolge la famiglia in un percorso che non ha come unico scopo il ricevere i sacramenti.

Si offre ai ragazzi una esperienza (non una lezione) di catechesi, ricca d’incontri e di relazioni, di persone.

Vengono valorizzati la domenica, come giorno del Signore, la messa, la partecipazione all’Eucaristia ed i momenti forti dell’anno liturgico.

Durante il cammino non sono mancati i momenti di stanchezza e delusione, la voglia di tornare indietro, ma l’essere in gruppo ci ha salvati dallo scoraggiamento davanti a famiglie che non sempre hanno accolto positivamente l’occasione che veniva offerta per i propri figli.

Difficile trattenere le lacrime durante “la consegna della stoletta bianca” con ricamate la data del proprio battesimo e quella in cui ricevono ora gli altri sacramenti dell’Iniziazione cristiana: gli occhi emozionati di ognuno di loro mi accompagneranno. Grazie, ragazzi, e grazie ai vostri genitori perché stare insieme a voi è stata proprio una bella esperienza, grazie per la condivisione di questa parte di cammino di fede. Ma l’”avventura” continua. 

Sabrina Naccari