Il futuro dei giovani…

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Il futuro dei giovani…

A Chioggia don Pascual Chavez Villanueva, Rettor maggiore emerito dei Salesiani, IX successore di don Bosco, ha incontrato il mondo oratoriano locale

Il clima di festa di famiglia, di allegria e pace ha caratterizzato la serata in teatro per i numerosi giovani e adulti che si sono dati appuntamento per ascoltare la riflessione di don Pascual Chavez, 9° successore di don Bosco, presente a Chioggia per il Bicentenario della nascita del Santo educatore torinese, sul tema “Quale futuro per i giovani”. La serata, com’è nello spirito salesiano, è iniziata con un canto “Un cuore che batte!” proposto dal Gruppo teatrale “Don Michelangelo Aldegheri” sulla figura del grande Padre e Maestro dei giovani; poi il video celebrativo del Bicentenario che ci ha riportato alla mente e al cuore le parole di Barack Obama in Brasile nel 2011. Nel concludere il suo discorso Obama ha ricordato il sogno di Don Bosco, “Brasilia è una città giovane, con solo 51 anni, ma che ha avuto inizio da oltre un secolo; nell’anno 1883 Don Bosco ebbe la visione che un giorno la capitale di una grande nazione sarebbe stata costruita tra i paralleli 15 e 20, che sarebbe stata il modello del futuro”.

Il video ha proposto anche ciò che Umberto Eco, ex allievo, ha scritto di don Bosco: “Questo geniale riformatore intravede che la nuova società industriale ha bisogno di nuovi modi di aggregazioni, prima giovanile poi adulta e inventa l’oratorio salesiano… La genialità dell’oratorio è che esso prescrive ai suoi frequentatori un codice morale e religioso, ma poi accoglie anche chi non lo segue… Don Bosco è un prete universale”. Il video continua presentando le varie proposte salesiane nel mondo. Ora è il momento di don Pascual: le sue parole sono coinvolgenti, ricche di speranza e suggerimenti. All’inizio una lettura sulle generazioni che si sono succedute negli ultimi 50 anni fino a quella di questi tempi: una generazione dal quoziente emozionale basso, ragazzi e ragazze che sembra non abbiano sentimento. Come reagirebbe don Bosco? Reagirebbe molto più energicamente perché i ragazzi sono la parte più bella, più delicata di qualsiasi società. Non possiamo stare a guardare che i nostri ragazzi perdano il senso della vita e del futuro, che vedono non come promessa ma come minaccia. Senza una prospettiva di futuro i giovani si attaccheranno al presente, vorranno essere felici godendosi la vita. La prima grandezza di don Bosco è di aver scoperto quella fascia della società su cui si gioca tutto che per lui è la gioventù. Per questo don Bosco oggi tornerebbe a fare la sua grande scelta, i giovani. A loro diceva: “Se volete cambiare il mondo cominciate a cambiare voi stessi”, il futuro è lo sviluppo del presente. Don Bosco non solo è stato un grande sognatore, ha aiutato i ragazzi a sognare grande. I ragazzi sono una risorsa prima di tutto per se stessi a patto che sappiano fare delle grandi scelte di vita (anche lasciare tutto e seguire Cristo). La seconda grandezza di don Bosco è quella di aver scoperto il valore dell’educazione. Ai giovani non si possono imporre educatori, che sono solo coloro che meritano la loro fiducia, che rappresentano autorevolezza morale, che aprono il cuore, perché “l’educazione è cosa di cuore”; l’educazione è un’arte che va accompagnata da ideali alti e da una preparazione di altissimo livello. L’Oratorio e la Parrocchia di Chioggia sono centri educativi perché formano la persona. Don Bosco è stato un utopico, voleva i giovani felici qui e sempre, voleva uomini del mondo, credenti, “buoni cristiani e onesti cittadini”. Oggi don Bosco farebbe i giovani più protagonisti e meno consumatori, aiutandoli a superare il divario sempre più marcato fra di loro e gli adulti. A conclusione dell’incontro ancora un canto “Ed ora che si faccia buio…” proposto dal Gruppo teatrale per imparare a mettere al centro di tutto Gesù Cristo, un’Ave Maria perché ciò che abbiamo è per sua intercessione e la benedizione di Maria Ausiliatrice. Grazie don Pascual della tua paterna presenza!

Pia Donaggio

“da Nuova Scintilla n.12 del 22 marzo 2015”