Sabati della famiglia

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Sabati della famiglia

Villaregia. Incontro con il prof. Boffi

Buona la partecipazione al primo incontro della terna formativa che il Servizio di Pastorale familiare e la Comunità Missionaria di Villaregia propongono per questo mese di marzo alle persone impegnate in diocesi sul campo del servizio alle coppie e alle famiglie. Taglio sociologico quello del prof. Boffi (nella foto) che, con dati alla mano, ha tentato di leggere alcune delle tendenze che sembrano prevalere oggi in Italia riguardo gli assetti dell’istituto familiare. Alcuni dati che devono scuoterci anche come comunità ecclesiale. Innanzitutto una famiglia che non riesce a riprodursi e una popolazione italiana che invecchia sempre di più: il numero di anziani supera abbondantemente il numero delle nascite. Solo grazie all’innesto della popolazione immigrata siamo riusciti a non avere un vero e proprio crollo della natalità. Altri due indici importanti sono l’indice di fecondità (il numero di figli per donna) che è strettamente collegato con l’indice di popolazione e l’indice di nuzialità, cioè quante persone si sposano con rito civile o religioso. Il quadro complessivo non è esaltante e ciò interroga oggi la Chiesa italiana su come si approccia al tema della famiglia in generale, anche alla luce dell’ormai imminente Sinodo sulla famiglia e del Convegno Ecclesiale di Firenze a novembre di quest’anno. Una visone della famiglia che tenga conto delle profonde trasformazioni che coinvolgeranno sempre più le nuove generazioni con l’aumento di forme parafamiliari come ad esempio lunghi periodi di fidanzamento e di convivenze o di fidanzamenti con convivenze.

In realtà – sempre le indagini sociologiche sembrano confermarlo – esiste nelle nuove generazioni il desiderio di ‘mettere su famiglia’, solo che mancano le strumentazioni adatte (leggi politiche familiari), i percorsi di sostegno (leggi una legislazione favorevole alla natalità: es. asili nido per tutti a prezzi accessibili) e il supporto socio sanitario (vedi Consultori Familiari che accompagnino le coppie nel ciclo di vita della famiglia). In questi frangenti si situa una intelligente pastorale di Chiesa che ormai deve far sua tutta una cultura di aiuto al compito educativo delle famiglie anche avvalendosi delle nuove metodologie di gruppi di auto-mutuo aiuto che anche la Pastorale Familiare sta proponendo in Italia. Vi è un concetto non facilissimo da acquisire: cioè la possibilità che accanto ai ‘tradizionali’ gruppi sposi nelle parrocchie – che molte volte sono il proseguo dei gruppi giovanili o di altre realtà associative – si posizionino anche altre ‘forme’ di aiuto e supporto alle coppie e alle famiglie, così da creare una pastorale della famiglia con proposte ‘plurali e integrate’. Forse in questi anni ci si è molto sbilanciati sulla protezione della famiglia incentrata sulla difesa di leggi che potessero appunto ‘difendere’ la famiglia … Chi non ricorda le piazze piene a difesa della famiglia? Certamente la piazza è importante, ma poi ne deve seguire anche una pedagogia della cura e dell’attenzione che prenda dentro, cioè che comprenda, il presidio dei luoghi dove oggi la famiglia ‘soffre’ di più (educazione, lavoro, scuola). Il prossimo incontro sul tema delle situazioni difficili o sulle famiglie ferite si tiene sabato 14 marzo e l’ultimo incontro sul tema attualissimo della differenza di genere, sarà tenuto dalla dott.ssa Paola Scalari psicologa, psicanalista, psicoterapeuta che già in alcune occasioni ha aiutato gli operatori della pastorale familiare ad approfondire tematiche sul rapporto genitori/figli, sabato 21 marzo alle ore 18 sempre presso la Comunità Missionaria di Villaregia.

“da Nuova Scintilla n.11 del 15 marzo 2015”