10° Don Bosco Day. A Milano i “Ciosoti de Lombardia” con don Rossano e don Italo

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10° Don Bosco Day. A Milano i “Ciosoti de Lombardia” con don Rossano e don Italo

La gioia di stare insieme

Lo scorso 7 febbraio, mentre nel capoluogo lombardo all’Hangar Bicocca si viveva l’evento “Le Idee di EXPO2015 – Verso la Carta di Milano” ampiamente pubblicizzato dagli organi d’informazione a poca distanza dalla Bicocca, nella struttura della Parrocchia S. Martino in Greco, si svolgeva un altro incontro – sconosciuto ai più – ma di grande rilevanza per i partecipanti: il 10° Don Bosco Day che ha riunito, anche quest’anno, i “Ciosoti spalesai in Lombardia” per festeggiare Don Bosco.

Eravamo già stati nella Parrocchia del nostro amico Loris nel 2013 avendo come illustre ospite il Vescovo emerito mons. Dino De Antoni e, ricordando la calorosa accoglienza della sua comunità, abbiamo pensato di ritornarci per vivere l’incontro di quest’anno. 

Dieci anni sono trascorsi da quel dicembre 2005 quando ad alcuni ex allievi venne l’idea di festeggiare in terra lombarda Don Bosco; così Ivano, Loris, Claudio, Antonio, Cinzio e Mario si misero all’opera per contattare altri chioggiotti emigrati a Milano e dintorni e, forti del sostegno e della presenza di Don Italo, trasformarono il loro sogno in realtà il 29 gennaio 2006 presso i Salesiani di Via Copernico, in una Milano “surreale” imbiancata da una abbondante nevicata dando vita al 1° Don Bosco Day.

In questo significativo anniversario abbiamo invitato il Direttore dell’oratorio di Chioggia che ha prontamente accettato e alle dieci di sabato accoglievamo con emozione Don Rossano Zanellato che ha portato con sé il mitico Don Italo e gli amici chioggiotti Sigg. Galimberti e Busatto. Dopo il caloroso saluto di benvenuto abbiamo chiesto al Direttore di illustrarci la realtà oratoriana odierna rispetto ai nostri anni giovanili e con grande soddisfazione ci ha descritto un oratorio vivo, sempre pieno di giovani; essendo anche sede della “PGS”, oltre ai ragazzi che frequentano il catechismo, c’è un continuo andirivieni per gli allenamenti nelle varie discipline sportive. Don Rossano si è rivelato una persona amabile, aperta, brillante. In lui abbiamo rivisto i Direttori dell’oratorio di Chioggia che nei vari anni abbiamo conosciuto ed è emersa la caratteristica che tutti li accomuna – l’arte del comunicare – che sa catturare l’attenzione dell’uditorio creando empatia. Il carisma della comunicazione è senza dubbio nel “DNA” della Famiglia Salesiana che dal prossimo maggio darà visibilità alle sue molteplici iniziative partecipando ad EXPO 2015 con un proprio padiglione chiamato “Casa Don Bosco”. Alla fine dell’esposizione la struttura verrà smontata e riutilizzata per costruire un oratorio in Ucraina.

Alle 11,30 si è celebrata la S. Messa ed abbiamo potuto ammirare nuovamente l’interno della bella chiesa di S. Martino risalente al XIII secolo. Nell’omelia, partendo dalle letture, Don Rossano ha paragonato Don Bosco al buon pastore che ha cura delle pecorelle, le ama e dà la vita per esse. Commentando il brano del vangelo ci ha ricordato che Giovannino aveva una fede umile e questo deve essere anche l’atteggiamento del cristiano. Gesù ammoniva gli adulti richiamandoli ad essere come i bambini; dobbiamo cioè fidarci, lasciarci plasmare dal suo amore. Ci ha pure esortato a non scoraggiarci di fronte a situazioni difficili; i fatti tragici di cui siamo testimoni non devono toglierci la speranza ed indurci al pessimismo. Il bene c’è, ma non fa rumore, perciò lasciamoci contagiare dal bene. S. G. Bosco, come S. Teresa d’Avila ripeteva spesso: “Niente ti turbi, il Signore è con te”. Terminata la S. Messa, dopo la foto ricordo, ci siamo recati al pranzo dove è esplosa la “gioia di stare insieme” frase coniata dagli amici del gruppo organizzativo e che il nostro artista Ivano ha dipinto sullo striscione appeso al centro del locale e con i suoi caratteri dorati illuminava la sala. È stato veramente il momento della gioia per esserci ritrovati, dell’allegria, dei canti, dei ricordi e delle poesie di T. Songini che Aldo ha recitato con sentimento e maestria. Prima di lasciarci Ivano ci ha mostrato i suoi lavori esposti in Parrocchia mentre Giorgio, in ricordo della giornata, ha donato a Don Italo un libro e a Don Rossano una sua opera in creta che riproduceva il busto di un giovane Don Bosco. Il momento dei saluti è stato, come sempre, coinvolgente. L’amico Sergio Busatti ha esternato i suoi sentimenti e le sue emozioni condivise dall’intero gruppo perché in verità noi ci sentiamo ancora, nonostante il trascorre degli anni, figli dell’Oratorio e ancor più figli di Don Bosco.

È d’obbligo, a chiusura della nostra testimonianza, esprimere un grazie sincero a Don Giuliano per l’accoglienza, unito alle nostre congratulazioni perchè la sua parrocchia, nell’ambito di progetti sociali paralleli ad EXPO 2015, è stata eletta come “luogo del cuore ambrosiano”. In una sua struttura adibita a teatro risalente agli anni Trenta si sta infatti realizzando, con il coinvolgimento della Curia Arcivescovile della diocesi di Milano e la Caritas Ambrosiana, il “Refettorio Ambrosiano” dall’idea dello Chef Massimo Bottura e di Davide Rampello. Non sarà solo un refettorio che offre un pasto a persone in difficoltà, ma sarà anche il luogo per incontri culturali e di educazione alimentare e artistica per tutto il quartiere e la città di Milano. Ringraziamo Don Italo, per noi il numero UNO. Nonostante gli acciacchi, la distanza chilometrica e la stagione fredda è stato presente in tutte le dieci manifestazioni, segno di sincera amicizia che ricambiamo con affetto. Don Italo, sei nei nostri cuori! Infine, esprimiamo la nostra stima al Direttore Don Rossano: conoscerlo è stato per noi un dono che ci ha arricchito sul piano personale e relazionale. Speriamo che le ore trascorse in nostra compagnia abbiano reso meno faticosa la sua trasferta nella metropoli lombarda. La più grande riconoscenza è però riservata a Dio Padre che ci ha permesso di vivere questi dieci incontri e, attraverso la festa in memoria di S. Giovanni Bosco, innalziamo a Lui la nostra lode e la nostra gratitudine.

Carla e Mario Chiereghin

“da Nuova Scintilla n.9 del 1 marzo 2015”