CEI. Ora di religione cattolica a scuola: perché sceglierla?

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Ora di religione cattolica a scuola: perché sceglierla?

Nel Messaggio della Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana in vista della scelta di avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica, da noi già pubblicato integralmente nel numero 4 del 25 gennaio 2015, pag. 14, i vescovi italiani rivolgendosi a studenti e genitori scrivevano: “Vi invitiamo a compiere la scelta di avvalervi dell’IRC non solo perché consapevoli dell’importanza e del valore educativo di questa disciplina scolastica, ma anche e soprattutto sulla base di una reale conoscenza dei contenuti specifici di questa materia su cui siete chiamati a pronunciarvi, riferendovi in concreto alle Indicazioni didattiche proprie dell’IRC.

Se vorrete avvalervi dell’opportunità offerta dall’insegnamento della religione cattolica, sappiate inoltre che potrete trovare negli insegnanti delle persone professionalmente molto qualificate, ma anche testimoni credibili, capaci di cogliere gli interrogativi più sinceri di ogni persona, accompagnando ciascuno nel suo personale ed autonomo percorso di crescita. Ci auguriamo che possiate continuare ad incontrarvi ancora numerosi nelle classi, così da poter iniziare o continuare tra voi e con i vostri docenti un proficuo dialogo educativo”.

Cosa si incontra durante l’ora di religione

Lo studio della Religione Cattolica è come voler entrare in una cattedrale gotica per poterne ammirare le splendide vetrate. Dall’esterno potremmo vedere solo dei vetri scuri, all’interno di essa invece, tutto prende forma, luce e colore. Sia all’esterno che all’interno della cattedrale ci troviamo dinnanzi alla stessa realtà, ma solo dall’interno la possiamo pienamente apprezzare. Il cristianesimo poi è stato determinante per la nascita della scienza. Infatti, prima del cristianesimo, le religioni pagane confondevano il mondo naturale e quello divino attribuendo, per esempio, a quest’ultimo la gran parte dei fenomeni atmosferici. Con l’ingresso nella storia della religione cristiana e della sua teologia che vede Dio nettamente distinto dal mondo e ad esso trascendente, le cose cambiano. L’uomo non vede più nella natura qualcosa di animato dal capriccio divino, ma vede in esso una macchina, una sorta di orologio messo in moto da Dio e che l’uomo deve conoscere. L’uomo, nella visione cristiana, deve trovare nella Creazione le impronte del Creatore, come anche sostenuto da Galileo Galilei. Durante l’ora di religione è possibile conoscere non solo la tradizione cristiana che ha maggiormente influito sulla storia del nostro paese, ma anche gli altri culti che si stanno diffondendo in Italia. La presenza di alunni di altre religioni potrebbe favorire la loro integrazione nel contesto italiano, così come lo studio di altre religioni da parte degli alunni cattolici può favorire l’accoglienza e il rispetto di chi è portatore di altre culture. Aprire gli occhi dei ragazzi sul mondo che li circonda è la grande vocazione della scuola. Di questo mondo fa parte a pieno titolo anche la sfera religiosa la cui conoscenza può essere un valido contributo alla formazione della coscienza critica dei nostri alunni.                               f. f.

Adolescenti

Adolescenti: quale mondo misterioso ai nostri occhi, ricco di scoperte, aspettative, momenti di euforia alternati a momenti di tristezza, cambiamenti che richiedono di stare sempre attenti ai tempi, ma pur negli anni le dinamiche adolescenziali sono sempre le medesime. Sono sempre tanti gli alunni che si avvalgono dell’insegnamento della religione, pur potendo fare altro. Trovano interessante il confronto con le altre culture, con la storia del nostro paese, il conoscere e confrontarsi con le proprie vicende famigliari, a volte segnate da disagi, ma ricche di umanità e di valori, diventa motivo di crescita per tutti.

Il riflettere sulla propria persona, sulle relazioni, sul vissuto religioso, sui valori aiuta sicuramente tutti nella crescita.

Perché scegliere l’ora di religione?

– Perché è il completamento di un cammino di ricerca che appartiene a ognuno di noi;

– è la possibilità di intraprendere un “viaggio” dentro noi stessi;

– è la possibilità di vivere alla ricerca di un significato in modo critico e in dialogo con gli altri.                        F. F.