COMMENTANDO…(del vescovo Adriano) Violenza, forza, orgoglio, insipienza

Facebooktwitterpinterestmail

COMMENTANDO…Violenza, forza, orgoglio, insipienza

Siamo tutti spettatori in questi giorni di ciò che sta succedendo in Nigeria, in Pakistan, in Cecenia…e altrove in medio Oriente: reazioni violente e stupide che colpiscono poveri villaggi e comunità cristiane in queste regioni. Reazioni violente perché fuori da ogni umana comprensione e limite. Reazione stupide, perché colpiscono gente inerme, che nulla ha a che fare con le ‘cosiddette satire’ di cui ci si vuole vendicare. Circa quelle satire però ci vuole pure il coraggio e l’onestà di dire che sono offese, né belle né buone, e che non sono ‘satire’, perché la satira ha lo scopo di correggere ‘ridendo’ (castìgat ridendo mores!),  ma questo non accade proprio con queste satire! Allora qual è il loro scopo? Quei poveri cristiani che subiscono quelle violenze, subiscono pure loro lo scherno di quelle satire, che colpiscono allo stesso modo, e anche peggio, i cristiani. Solo che noi cristiani occidentali, per dirla parafrasando Dante “non ci curiamo di loro, ma non guardiamo e passiamo…”, o meglio, passiamo la merce per quel che vale! Ma a questi signori di ‘Charlie Hebdo’ e a tutti i loro numerosi e crescenti lettori, non importa niente se, per difendere questo ‘orgoglio libertario di offendere e di irridere’, costringono centinaia o migliaia di persone a vedere le loro capanne e chiese bruciate, a dover fuggire e a morire! Magari poi ci lamentiamo e li insultiamo se approdano con barconi alle nostre coste mediterranee.

E’ vero, la reazione violenta non è giustificata! Ma intanto le satire accrescono la reazione violenta, e non mi sentirei sicuro di dire che quelle sofferenze non pesino anche sulle coscienze di questi laici, atei e libertari. Questi libertari sulla pelle degli altri non hanno ancora capito (o forse lo hanno capito bene, e non dispiace loro affatto), che per la gran parte del comune mondo mussulmano, ‘occidentale’ coincide con ‘cristiano’; quindi tutto quello che accade qua, specie se contro la loro religione e la loro cultura, va attribuito ai cristiani, a quei poveri e pochi che hanno lì accanto a loro. Qui da noi riesce qualche ‘colpo’, ma abbiamo ben altri mezzi con cui difenderci! Bisogna pure prendere atto che molti e molti ‘predicatori popolari dell’islam’ hanno ancora tantissima strada da fare per abbracciare l’idea del rispettoso dialogo interreligioso, come del resto anche tra molti di noi c’è ancora tanta strada da fare. Sono testimone delle moltissime ‘scene’ vissute nell’accompagnare gruppi di pellegrini sull’area delle grandi moschee di Gerusalemme, nell’ex-area dell’antico tempio degli Ebrei: guai se scoprono che qualche pellegrino porta addosso (sotto, non visibile) una crocetta o tiene in borsa una bibbia, e ancora peggio se la tira fuori in quell’area! Una intolleranza certo insensata, ma ancora attuale e non superata! Il punto importante è individuare le strade e i gesti che portano alla comprensione e al dialogo, e non  porre gesti insipienti che rendono ancora più ciechi, intolleranti e violenti, soprattutto se a farne le spese sono, nella quasi totalità, persone che niente hanno a che fare con quell’orgoglio altrettanto cieco che non accetta di vedere le conseguenze che provoca. L’Europa e l’America sono allarmate per il pericolo che possono correre, ma nessuno si allarma per le violenze e morti che crea su tanta povera gente l’insensato orgoglio libertario! “Io sono Charlie…”: è vera forza? È vero coraggio? Qualcuno ha scritto: “Ai posteri l’ardua sentenza”! Mentre scrivo, le Chiese cristiane stanno celebrando la settimana di preghiera per l’unità, per il dialogo, per la reciproca comprensione e rispetto. Aggiungiamo una preghiera e magari qualche gesto anche per il rispetto e il dialogo tra religioni, culture e popoli.                            

+ Adriano Tessarollo