COMMENTANDO… – Religione, laicità, libertà, fanatismo, laicismo, terrorismo

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COMMENTANDO… (del vescovo Adriano)

Religione, laicità, libertà, fanatismo, laicismo, terrorismo

In occasione di quanto accaduto nei giorni scorsi a Parigi e di quanto viene minacciato e temuto possa ancora accadere, sono state espresse tante valutazioni e dette tante cose. Una sera a radio 24 fu intervistato Oliviero Toscani, del quale sono arcinote le posizioni nei confronti della religione, della politica e della cultura. Devo dire che ha fatto delle affermazioni che solo uno sprovveduto, sia in campo religioso che storico, può permettersi di fare. E poi il conduttore di quella trasmissione continuava a riprendere quelle affermazione e a ripeterle come oro colato. E’ vero che oggi vige il concetto che libertà di pensiero e di parola significa pensare e dire quello che si vuole. Uno potrà pensare quello che vuole, ma dire quello che si vuole, quando si parla di fatti o di realtà che riguardano gli altri, è cosa ben diversa.

 

E’ anche vero che tutto può essere detto quando gli ascoltatori non hanno ‘capacità critica’, cioè non sono in grado di valutare quando uno scrive o racconta ‘favole’ facendole credere come dati oggettivi al solo fine di propagandare le sue ideologie. Ad esempio, colui che afferma – come è stato fatto da più parti – che tutte le religioni sono uguali e sono allo stesso modo causa di violenze o di discriminazioni, non è neanche in grado di rendersi conto delle profonde diversità che le caratterizzano, del percorso storico che ognuna ha vissuto, di ciò che ognuna ha prodotto a livello culturale, sociale, politico, e così via. Di affermazioni qualunquiste e disinformate sono piene tante trasmissioni e tanta carta stampata! Quelle poi del redattore del “Charlie Hebdo”, sopravvissuto alla strage – che proclama “la laicità è il solo valore che permette l’esercizio della democrazia” e che quindi “non si deve rinunciare al diritto di essere blasfemi” – mi sembrano affermazioni che non meritino l’atto di fede per il quale tutti dobbiamo dire “Io sono Charlie Hebdo”, anche se lo hanno gridato 2.500.000  persone o forse più in Francia o anche in piazze d’Italia. Il terrorismo è una cosa e impone di analizzare le cause che lo fanno nascere e portano a tale reazione disumana e chi lo supporta e lo provoca. Il fanatismo, sia religioso che laicista, è altra cosa e vanno parimenti valutate le cause religiose, culturali, politiche ed economiche che pure lo alimentano e lo sfruttano. Esso esiste in tutti gli ambiti, compreso quello laico, trasformando la laicità in laicismo orgoglioso e irriverente. Altra cosa è la libertà, che riconosce la dignità di ogni persona, gruppo e popolo, che richiede rispetto per il diverso e sa rispettare il diverso, che non pretende di costringere nessuno alle proprie idee e scelte, ma altrettanto non pretende di togliere cittadinanza alle idee e alle scelte degli altri, fin tanto che queste non violano il diritto delle persone più deboli; nel qual caso la retta coscienza chiede il coraggio di scendere in capo per la difesa del debole che non trova giustizia.

Il cammino verso la libertà di tutti non è mai concluso e continuamente chiede riflessione e impegno, sia per chi fa riferimento ad una religione, sia per chi si definisce laico, come anche per chi si definisce ateo: nessuna di queste tre scelte, per se stessa, è garanzia di libertà, di democrazia o di verità.  

+   Adriano Tessarollo