I GIORNI – Il Natale che continua

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I GIORNI – Il Natale che continua

Natale è esploso e il suo riverbero di luce è dilagato dappertutto. Ma ecco ora spegnersi le luminarie nel freddo del gennaio.

Che cosa rimane del Bambino nato per noi, che ha invaso Chiese e case, ha rallegrato piazze e piste da sci, ha riscaldato amicizie e fraternità? Natale è una stella cadente che attraversa per un momento il cielo o piuttosto è il nuovo big bang che rigenera i mondi? Dopo la nascita di Gesù, pastori e magi sono andati da Lui, l’hanno guardato e goduto e gli hanno offerto le loro cose, povere o ricche, umili o prestigiose; sono tornati ‘glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto’, e ‘tutti quelli che udivano rimanevano stupiti delle cose dette loro dai pastori’. Piccolo e inerme, Maria ne ha custodito nel cuore il ‘mistero’; Giuseppe l’ha accompagnato nella crescita. A un certo momento Egli se ne è andato da casa; e da allora qualcuno l’ha incontrato e si è messo a seguirlo, giorno dopo giorno.

 

E ora, dove trovare e lodare Colui che abbiamo cantato nelle liturgie natalizie, guardato e ammirato nei presepi, riconosciuto nell’amicizia delle persone, accolto nella mensa dei poveri?

Gesù ha bisogno di uomini e donne che siano come i pastori, con gli stessi occhi stupiti; come Maria, con lo stesso cuore affascinato.

Oggi Egli si manifesta con la stessa logica, procede con lo stesso metodo. Qualcuno che l’ha incontrato come Maria e i pastori – un sacerdote, un genitore, un amico, un insegnante, uno sconosciuto; o forse una circostanza, un contrattempo, un dolore o una gioia – incrocia l’attesa di un cuore che cerca e provoca un nuovo riconoscimento e una nuova sequela.

È ancora un Natale in cui tutto ricomincia e torna in movimento, non come le statue del presepio semovente, ma secondo il ritmo della vita che esplode.

Nel primo giorno dell’anno Papa Francesco domanda e risponde: “Dove dunque possiamo ancora incontrare Gesù?