Sant’Andrea, un rinnovato splendore

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L’antica chiesa chioggiotta viene riaperta al culto dopo i radicali lavori di restauro

Sant’Andrea, un rinnovato splendore

Verrà inaugurata domenica prossima 21 dicembre con la messa celebrata dal vescovo Adriano alle ore 11 la chiesa restaurata di Sant’Andrea in Chioggia. Fu proprio su suggerimento del vescovo ed in accordo con il Consiglio degli affari economici che si è deciso tre anni fa, per porre rimedio al forte degrado provocato dalla salsedine, un radicale intervento portato avanti dall’ufficio tecnico della Curia con fondi messi a disposizione dalla parrocchia e dalla Cei.

Queste le opere realizzate: rimozione di tutti gli intonaci, all’esterno fino all’altezza di 4 metri nelle parti maggiormente degradate ed all’interno per un’altezza di 2,70-3,30 metri nelle pareti delle navate laterali e nelle colonne; pulitura di tutte le superfici murarie mediante accurata spazzolatura, scarnitura e pulitura profonda delle connessure della muratura in mattoni con rimozione di vecchie malte e stuccature cementizie, prima di lavaggio e spazzolatura finale del paramento murario sia all’esterno che all’interno della chiesa; pannellatura lignea dei pilastri e delle parti scoperte delle pareti interne, sia nella chiesa che in tutte le adiacenze, con lastre di compensato marino, dipinto a tinta concordata, posta su struttura di sostegno che lascia un distacco per consentire la traspirazione della muratura sottostante mentre all’esterno la parte di muratura in mattoni restaurata è stata lasciata a vista; razionalizzazione dell’impianto di riscaldamento per renderlo meno invasivo, collocandone le bocche di emissione ad ovest sopra le bussole delle navate laterali e ad est accanto alle porte della sacrestia e del nuovo ufficio parrocchiale. Nello scavare il tratto per la nuova condotta dal locale caldaia alla porta laterale nord, davanti al battistero, vedendo scorrere acqua, ci si rese conto che il “vespaio” predisposto nella sostituzione del pavimento nel 1972, per alzarne il livello e a tutela di quello sottostante, costituiva una sorta di riserva idrica permanente, che trovava modo di risalire ed intaccare continuamente pareti e colonne. Constatando, d’altra parte, il buono stato di conservazione della pavimentazione sottostante (garantita anche da chi aveva fatto eseguire allora il lavoro) – e rilevando la riduzione quasi totale del fenomeno dell’acqua alta in città grazie alle paratie collocate sul canal Vena (baby Mose) – si è deciso, a ragion veduta, di rimuovere l’ultimo pavimento e ripristinare il precedente, trovato effettivamente in buono stato, a circa 30-40 cm di profondità, costituito ugualmente da una tessitura a quadroni in marmo bianco e rosso, più antichi e di maggiore spessore (anche se meno splendenti…). In tal modo, inoltre, la linea della chiesa e la struttura degli altari, con il recupero dei relativi gradini, hanno riconquistato maggiore slancio; agli ingressi – dove le tre soglie sono risultate allo stesso livello della piazza – si è provveduto a creare un sistema di pompe contro ogni eventualità di acqua alta o di improvvisi acquazzoni. Sono state definitivamente murate – lasciandone comunque traccia – la porta laterale sud a metà chiesa e la porta esterna delle adiacenze a nord. La pavimentazione è stata rifatta anche in tutte le adiacenze (tranne che nella sala a sud, resa ora ufficio parrocchiale, dove è stata solo risistemata) utilizzando in parte i marmi bianchi recuperati dalla chiesa, ma riposizionando quelli originali nella sacrestia. Si è provveduto inoltre a sostituire nel presbiterio, nel transetto e all’ingresso, una sessantina di lastre marmoree dei basamenti, dei pilastri e degli stipiti gravemente deteriorate. L’impianto di riscaldamento è stato interamente rivisto, come da progetto, con caldaia centrale e bocche di emissione opportunamente orientate, provvedendo anche al riscaldamento autonomo delle adiacenze con altra caldaia. Sono state allestite due bussole agli ingressi laterali (con relativi settori dedicati all’alloggiamento di macchine e condotte per il riscaldamento), mentre quella precedentemente allestita davanti al portone centrale è stata rimossa, lasciando l’ingresso principale in tutta la sua purezza stilistica. Contestualmente, nell’abside si è reintegrato il fregio dipinto a drappo della parete di fondo e si è restaurato tutto il coro ligneo. Inoltre, ottenuta l’autorizzazione della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Venezia e laguna, si è proceduto anche alla sostituzione degli elementi lapidei della parte inferiore dell’altare di S. Anna totalmente compromessi con nuovi elementi in blocchi di pietra Orsera. Particolare cura è stata dedicata anche alla sistemazione delle gradinate in marmo rosso del presbiterio e degli altari laterali. Un ultimo intervento ha riguardato la sostituzione della mensa in granito rosso, installata nel 1973 sotto la cupola e spostata nel 2002 più a ridosso dell’altar maggiore. Considerando lo stile della chiesa, si è provveduto ad allestire un complesso armonico di mensa, sede e ambone in marmo di Carrara con fregi in mosaico realizzati dal grande artista gesuita Marko Ivan Rupnik.

L’intervento, iniziato nel 2011 con la rimozione degli intonaci e ripreso dopo circa un anno e mezzo di analisi e monitoraggi, si è concluso nel dicembre 2014 con una spesa complessiva di circa 700.000 €. I lavori edilizi sono stati eseguiti dall’Impresa Tessarin Paolo di Porto Tolle mentre le opere in marmo sono dei fratelli Testi di Verona, i lavori di falegnameria dalla ditta Arc Veronese di Valli di Chioggia, quelli idraulici dalla ditta Impianti Termoidraulici Marafante di Chioggia, l’adeguamento elettrico dalla ditta Euroelettra di Chioggia, sotto la direzione tecnica dell’arch. Paolo Ravagnan, sempre in contatto ed in accordo con il geom. Luca Mancin responsabile dell’ufficio tecnico della Curia. A conclusione dei lavori è stata affissa una lapide con una scritta commemorativa in latino, dettata da mons. Giuliano Marangon.

Per l’occasione viene pure pubblicato un volume che rievoca la storia antica e gloriosa della comunità, della chiesa, della torre, con la descrizione delle numerose e pregevoli opere ivi conservate.

Nel corso della celebrazione di domenica prossima, con la partecipazione di tutta l’Unità pastorale di Chioggia Nord di cui la parrocchia fa parte da quattro anni, il vescovo Adriano procederà anche alla consacrazione del nuovo altare.

(Vito)

Nella foto in alto una veduta interna dopo la prima fase dei lavori, nell’altra il rinnovato altare di Sant’Anna.

 

da NUOVA SCINTILLA 47 del 14 dicembre 2014