Volontaria a Gitega

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Tiziana Piva nel centro missionario delle Serve di Maria Addolorata

Volontaria a Gitega

Un sogno divenuto realtà. Queste le prime parole con cui Tiziana Piva, commissario della Croce Rossa molto conosciuta in città, commenta il viaggio appena concluso in Burundi, a Gitega, nel centro missionario delle Serve di Maria Addolorata. «L’idea di partire per andare in un posto lontano» racconta Tiziana «penso sia un po’ il sogno di tanti, se poi ci aggiungiamo che lontano sia anche in un posto distante come tempo, cultura e bisogni allora il sogno si complica un po’, ma questo era il mio desiderio e sono riuscita finalmente, con l’appoggio dei miei familiari e degli amici, a realizzarlo». La Piva ha preso contatti con le suore di Maria Addolorata per avere tutte le informazioni utili per organizzare il viaggio e le indicazioni su come poteva essere utile. Prima di partire ha organizzato una cena dove ha raccolto 2.600 euro che ha consegnato alle religiose appena arrivata sul posto.

La cifra servirà per prestare cura e assistenza a chi non se lo può permettere. «La giornata iniziava alle 5.30 con la preghiera» racconta la volontaria «quindi si correva nel dispensario dove si vede di tutto, dalle gravi infezioni causate dalle cattive condizioni igienico sanitarie in cui vivono sino al bellissimo evento del parto, molto rischioso in queste paesi dove la mortalità è ancora altissima. Nel dispensario ho potuto dare una mano grazie alla mia esperienza lavorativa. Vedendo queste situazioni ci si rende conto di come viviamo noi e come siamo fortunati. Lì bere è un lusso, come è un lusso mangiare e vestire anche con le cose più semplici donate, nella maggior parte dei casi, da volontari di passaggio come me. Al mio arrivo l’impatto è stato forte e la sensazione bruttissima nel vedere tanti bambini per strada, affamati, quando mi sedevo alla mensa, semplice, preparata dalle suore pensavo sempre che lì fuori non avevano nemmeno le semplici pietanze che mi offrivano in missione. Di fronte a questa triste realtà e a tanta sofferenza ti senti morire ed inerme e per quanto cerchi di fare ti sembra di non aver fatto nulla». La Piva ha insegnato le manovre di disostruzione pediatrica e la rianimazione cardiopolmonare alle maestre delle scuola istituita dalle suore, agli infermieri e alla dottoressa del dispensario. «È stata una grande emozione incontrare i padri Salesiani di Bujumbura» racconta «confratelli delle tre suore uccise pochi mesi fa. Anche ai loro giovani seminaristi ho insegnato le manovre salvavita. È stata un’esperienza bellissima e commovente, tutte persone stupende, cinque suore, tre giovani postulanti del posto che stanno facendo il percorso per dare i voti e diventare suore. Sono stata a fianco di suor Antonella Zanini, che per tanti anni ha dato il suo servizio a Chioggia. È una donna di grande cuore, coraggiosa e assieme alle quattro suore messicane porta avanti tutta la struttura. Mi sento dentro il cuore di poter dire, dopo questa piccola grande esperienza, di poter comprendere l’amore per l’Africa che i missionari conosciuti mi hanno trasmesso». (Elisabetta Boscolo Anzoletti)

 

da NUOVA SCINTILLA 46 del 7 dicembre 2014