“Mappature” e “competenze”

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TORREGLIA. Formazione permanente del clero diocesano. Il ministero dell’ascolto verso le periferie

“Mappature” e “competenze”

“Mappature” e “competenze” sono state le parole che più frequentemente sono risuonate nel corso di aggiornamento che il presbiterio e i religiosi della diocesi hanno sperimentato dal 12 al 14 ottobre a Torreglia (PD). Due vocaboli che indicano anche due dimensioni dell’essere prete oggi e dell’abitare da presbitero le periferie umane ed esistenziali del nostro territorio.

Da una parte il bisogno di sapere e conoscere i luoghi e gli spazi dove oggi la comunità cristiana struttura e svolge il ministero dell’ascolto verso le periferie. Mappatura dei Centri di Ascolto di matrice ecclesiale – in primo luogo i Centri di Ascolto delle Caritas – ma anche i luoghi laici e più istituzionali dei servizi socio sanitari nel territorio dove si svolge il servizio dell’ascoltare.

 

Il desiderio di conoscere i luoghi dell’ascolto attivo indica la consapevolezza che l’ascolto esige competenza e preparazione e che dietro ogni ascolto di storie di vita difficile, è possibile far nascere un incontro e una relazione. Mappatura anche di spazi fisici e abitativi dove esercitare la carità in forme nuove, strutturate e organizzate: quante canoniche vuote e altri spazi potrebbero essere utilizzate per un servizio nuovo e fantasioso della carità? Interessante che forse – su suggestione del vescovo Adriano – per la prima volta si inizia a valutare la possibilità di aprire i nostri spazi ecclesiali verso nuove forme di carità socio-immobiliare…. Ci vorrà tempo, pazienza e anche nuova creatività pastorale per dare corpo a questa idea innovativa.

Mappatura dello strumento pastorale che la Chiesa Italiana si è data per educare il popolo di Dio alla carità, la Caritas, e di conseguenza lo sforzo di formare, accompagnare, sostenere la Caritas in ogni parrocchia, senza escludere altre forme di aiuto e di solidarietà alle persone. Non mancano le occasioni formative che la Caritas Diocesana sta proponendo nei vicariati della nostra Chiesa Locale. Il confronto con nuovi termini dell’aiuto e dell’ascolto come capacità di empatia, l’ascolto attivo, il counseling nella relazione; termini nuovi ma indispensabili che ogni operatore deve minimamente possedere per essere abilitato nel Centro di Ascolto Caritas. Si tratta quindi di mobilitare il nostro laicato in proposte formative forti e impegnative per inserire in questi luoghi di prossimità i ragazzi e le ragazze che oggi frequentano le Facoltà di Psicologia, scienze della Formazione e Scienze dell’educazione, nelle Lauree di Assistenza sociale per poi dare possibilità di esercizio pratico di percorsi di prossimità.

Mappatura anche dei Servizi che offre il territorio in particolare i servizi alle fasce deboli della comunità come i minimi vitali dei comuni o nel caso di coppie e famiglie in difficoltà i servizi di Consultorio. Il rapporto con il territorio e gli strumenti con i quali vogliamo essere dentro il territorio sembrano rappresentare la sfida del prossimo futuro: che rapporti con le municipalità sui temi drammatici del lavoro, della casa, della salute, dei tanti disagi che oggi le persone vivono? Sono queste oggi le periferie umane, esistenziali o anche presbiterali che siamo chiamati a vivere e ad assumere? A questo ci richiamava anche Padre Lorenzo Prezzi nella interessante relazione di come oggi cambiano le città (e quindi anche i nostri paesi) nella percezione della socialità e dell’ecclesialità. Infine il confronto con un laicato d’ispirazione ecclesiale sempre più adulto e maturo che ha trovato nel variegato mondo del Terzo Settore lo spazio d’impegno e di prospettiva lavorativa. Qui la Chiesa – la nostra Chiesa di Chioggia – deve chiedersi quanto ha aiutato e sta aiutando un mondo laicale in continua evoluzione a tenere salde le proprie radici nella Dottrina Sociale della Chiesa e quanto questo mondo fatto di Cooperative e Onlus oggi ci rappresenta nei tavoli tstituzionali con Comuni e Asl. Domande appena abbozzate in una due giorni che ci ha proposto riflessioni anche sul tema dell’immigrazione e della malattia mentale con la visione di due film. Esperienza che ora ci rimanda all’impegno nel territorio diocesano: impegno di crescita e di formazione, quando a maggio riprenderemo queste dimensioni per riproporle alle istituzioni. (m. c.)

Nella foto: il dehoniano padre Lorenzo Prezzi, direttore de “La Settimana”, relatore al corso.

 

da NUOVA SCINTILLA 39 del 19 ottobre 2014