SPECIALE NAVICELLA 2

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SPECIALE NAVICELLA 2

Parrocchia B.V. della Navicella. Dai camposcuola estivi

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-Racconto di esperienze

-Tutti all’arrembaggio!

-Verso il Monte Fato

-Il campo del Piccolo coro

-Ai bivacchi

-Mai soli, ragazzi!

 

 

 

Racconto di esperienze

Ragazzi a contatto con la bellezza del Creato. Contemplazione in montagna e animazione su varie tematiche

Di fronte a tanta bellezza, come le montagne dolomitiche della Val Binon e i fiori di alta montagna, o ancora lo sguardo stanco ma felice di chi, come te, ha raggiunto la vetta dopo ore di cammino, un pensiero si fa strada nella mente. Il pensiero è questo: niente di più bello e affascinate! È così intimo e toccante ciò che si contempla, scorre dentro il cuore di chi si lascia colpire da una bellezza inaspettata. Non si ricorda più la grande fatica quando si gusta il bello del Creato; quando si vedono fiori come la Genzianella Bavarese, con piccole foglie di intenso colore blu, la Nigritella, che cresce singola e assomiglia ad una campana nerognola e profumatissima, il Botton d’Oro, di colore giallo e dal gambo più lungo, il Rododendro, che come un basso cespuglio si espande verde ma con fiori di color violaceo, che al sole sembrano ancor più belli. E poi ancora il Pino Mugo, il Larice o, scendendo dalla montagna, il Pino rosso, e poi l’Abete. D’improvviso puoi trovarti davanti ad un capriolo con dietro il piccolo; e allora si sta immobili a osservare tutte le mosse che, all’insaputa dell’uomo, questi animali compiono ogni giorno per vivere.

Di fronte a questo spettacolo, accompagnati da un gruppetto di ragazzi di quindici e diciassette anni, ma nel silenzio più rispettoso possibile, che permette di essere attenti a tutto, come non dire che il mondo è bello e che Dio è grande! Come non ammettere di essere stati toccati nell’anima?!

Può capitare che durante l’estate, com’è capitato a me, ci si organizza per una serata a vedere le stelle, accompagnati da un’appassionata: Alessia, un’amica astrofila. Scoprire che anche sopra di te c’è la riproduzione di uno spettacolo altrettanto bello e grande quanto l’universo. Accompagnati a leggere l’intrecciarsi delle stelle, sentendosi parte di un mondo più vasto e molto più articolato e bello di quanto ogni giorno immaginiamo… beh, tutto questo permette di alzarti la mattina e iniziare diversamente la giornata, sapendo che c’è sempre un di più da scoprire e vedere, da capire e interpretare, da cogliere per la tua vita personale ma anche da comunicare agli altri.

Mi vengono in mente le parole di quell’uomo di nome Gesù che un giorno disse: “Guardate gli uccelli del cielo, guardate i gigli del campo, non seminano, non filano……” proprio così, tutto ha il suo corso e tutto vive in maniera ordinata e pochissimo di tutto ciò dipende da noi. Un Altro ci ha pensato dall’eternità. Dal fiore profumato alla costellazione di Arturo. Dallo sguardo semplice di un bambino alla persona ammalata che ti ringrazia perché sapendo di vedere il sacerdote per l’ultima volta prima del grande viaggio, si rasserena perché Gesù incontrato nell’Eucaristia le è di conforto e aiuto. Tutto è dentro un disegno più grande, eppure soltanto la nostra mente ed il nostro cuore possono cogliere il senso più profondo e vero della realtà e della vita, e sentirsi pieni di gioia riconoscendo l’artefice che muove ogni cosa e che ora commuove il mio cuore. (don Giovanni)

 

Reparto Chioggia 2. Nell’isola di …Trichiana

Tutti all’arrembaggio!

È il 15 agosto 2014 e nel patronato della Navicella un’enorme flotta, composta dai pirati della Jamaica e della Russia, dalle piratesse dell’Inghilterra e dell’America e dai pirati leggendari, si prepara per salpare verso la propria meta, il campo base, l’isola di Trichiana. Una volta arrivati, i pirati del reparto Chioggia 2 dedicano i primi due giorni a costruire le proprie navi, composte dalla tenda e dal proprio angolo di squadriglia, luogo in cui per tutto il campo cucineranno e mangeranno assieme. Come tutte le navi che si rispettino, anche le quattro navi delle varie ciurme devono essere varate e per questo i pirati si cimentano negli amatissimi giochi d’acqua. Una volta varate le navi, le ciurme sono pronte per iniziare la loro avventura nel grande blu, guidati dai pirati più saggi, i capi reparto. Durante tutto il campo le varie ciurme hanno modo di diventare dei veri uomini di mare, cucinando con qualsiasi condizione atmosferica i viveri che vengono consegnati gentilmente dalla cambusa, affrontando completamente da soli l’uscita di squadriglia, cercando di conquistare la simpatia dei pirati leggendari con la gara culinaria ostacolata dall’incessante pioggia, raggiungendo senza indugio l’acqua guaritrice della forra per purificare i marinai colpiti dalla maledizione dei sargassi, eliminando ogni paura del buio e della notte nel tentativo di catturare il terribile pirata barbarossa e i suoi pirati zombie e sfidandosi senza pietà l’un l’altro per diventare la ciurma vincitrice. Per tutto il campo, infatti, le ciurme sono in competizione fra loro al fine di conquistare vari pezzi di una mappa che, una volta uniti, sveleranno il luogo in cui si trovava il tanto desiderato tesoro. Prime su tutti le piratesse dell’Inghilterra che, grazie alla mappa quasi completa, riescono a trovare il tesoro di Roger, una focaccia nascosta all’interno del forno da campo realizzato da alcuni pirati valorosi in ricordo del gesto di Cristo che nell’ultima cena spezzò il pane e lo diede ai suoi apostoli in segno del suo sacrificio. Anche se tormentati dall’incessante pioggia e dalle temperature gelide, i pirati del Chioggia 2 non si fanno intimorire e, dopo nove giorni, ritornano alle proprie dimore stanchi, ma molto entusiasti di questa indescrivibile avventura e desiderosi di condividere tutte le esperienze ed emozioni che hanno portato a casa dentro al proprio zaino. (Verdiana Penzo)

 

Il branco del Chioggia 2

Verso il Monte Fato

Tornati a casa dalle vacanze di branco i genitori ci pongono la solita domanda: “Allora, com’è andata? Ti sei divertito? Raccontami cos’hai fatto, dai”. E così inizia il racconto del nostro viaggio verso il Monte Fato… Siamo partiti verso Forni Avoltri il 16 agosto per arrivare dopo quattro lunghe ore di viaggio durante il quale abbiamo cantato, scherzato e anche giocato. Il tema del campo era “Il Signore degli anelli”. Entrati in casa arriva Gandalf che ci divide in famiglie di hobbit e ci spiega che siamo stati scelti per compiere un viaggio verso il Monte Fato con lo scopo di distruggere l’Anello. Inoltre durante il giorno la famiglia più meritevole avrebbe avuto il compito di custodire l’anello facendo del proprio meglio. Nei giorni successivi oltre ad aver giocato siamo stati divisi in tre gruppi per lavorare sulle specialità di mani abili, giornalista e guida. Il CDA quest’anno ha fatto un laboratorio a parte dove gli è stato insegnato a fare l’animazione serale che poi hanno spiegato a noi giovani hobbit e soprattutto hanno iniziato a costruire un percorso herbet cercando i pali di legno nel bosco e imparando nuove legature. Questo percorso non è stato finito perché la pioggia non lo ha permesso… che dispiacere, volevamo tutti provarlo. Già, la pioggia è stata una presenza fissa nella nostra avventura, ma non è riuscita ad ostacolare noi hobbit che con coraggio siamo riusciti a svolgere tutte le attività che i capi avevano preparato per noi, compresi i giochi d’acqua! Ma tra tutte queste cose non poteva di certo mancare l’escursione! Tanto odiata da noi lupetti, ops hobbit, che siamo arrivati fino a 1700 metri di dislivello, 600 in più rispetto alla nostra casa. Che soddisfazione arrivare in “cima” e respirare un’aria diversa, pulita e soprattutto sentire i suoni della natura. Peccato che le nuvole ci abbiano impedito di goderci il panorama ,ma è bello ripensarci e sorridere. La settimana è passata in un batter d’occhio e siamo così arrivati al giorno del ritorno. Quante lacrime, ma anche tanti sorrisi, che hanno fatto capire ai nostri capi come le vacanze di branco fossero entrate nel cuore di tutti noi. Infatti il nostro zaino al ritorno faticava a chiudersi. Era pieno di nuove conoscenze, nuove amicizie, emozioni… e quest’anno, rispetto agli anni precedenti, ci siamo portati a casa anche un ricordo concreto: un bellissimo arco in legno che noi stessi abbiamo costruito. Ripensare a questa bellissima esperienza ci ha fatto venire nostalgia, fra poco si ricomincia con l’attività e un nuovo intenso anno ci aspetta. (Il Branco Chioggia 2)

 

Ritornando al Vecchio Mulino

Il campo del Piccolo coro

Dal 30 agosto al 4 settembre si è svolto a Borca di Cadore (BL) un periodo di vacanza per il Piccolo coro della Navicella. Fedeli alla tradizione abbiamo soggiornato nel “mitico” Vecchio Mulino dove si trascorrevano le vacanze del coro durante gli anni ’70, ’80, ’90. Abbiamo organizzato i giochi a squadre, passeggiate e serate a tema come faceva un tempo Padre Giovanni, il nostro fondatore, il tutto condito dai manicaretti dei nostri cuochi. Non è mancato anche il tema guida che quest’anno è stato “I doni di Dio”. Un percorso in cui i ragazzi, ascoltando lo svolgersi di una storia, hanno capito come ogni dono di Dio sia da coltivare con cura, come un piccolo seme, e che la diversità di ognuno è importante nell’essere una squadra. Memorabile e irresistibile il momento della costruzione degli aquiloni, soprattutto la prova di volo. Per noi è stata una bellissima esperienza che speriamo di ripetere i prossimi anni, è stato un onore stare con loro, vederli giocare e gioire uniti nel canto. Grazie a tutte le persone che hanno contribuito, ai ragazzi, agli animatori, ai cuochi e a don Giovanni che ha partecipato con entusiasmo.   (Raffaella Bacci)

 

Forni di Sopra (Ud), 4-6 agosto

Ai bivacchi

Dal 4 al 6 agosto 2014 ci siamo visti impegnati in una “escursione ai bivacchi”. Siamo partiti con tutto l’equipaggiamento necessario, riferitoci in precedenza, tra cui il cibo che avremmo mangiato in quei giorni. Ad accompagnarci c’erano due esperti escursionisti. Una volta riempiti i nostri zaini, siamo partiti per Forni di Sopra, in particolare per la casera di Val Binon. Non è stata una vacanza all’insegna del relax, ognuno di noi, infatti, era consapevole della fatica fisica che questo viaggio avrebbe comportato, ma la vista della montagna a circa 2000 metri appagava tutte le nostre fatiche. Il silenzio della montagna ci aiutava a riflettere sulla nostra vita caotica e la fatica ci faceva apprezzare meglio il bel panorama delle montagne. Con questa esperienza si apprezzano meglio anche le cose più piccole che nella vita normale non noteremmo, come un bel fiore trovato per il sentiero. Sicuramente è stata un’esperienza che ha unito e rafforzato il legame con i nostri compagni. La distanza dai beni futili, che condizionano la nostra routine, ci ha fatto apprezzare di più la semplicità e tutto quello che ci circonda sprovvisto di una presa elettrica. (Giulia & Elena)

 

Campo scuola cresimandi. Solagna (VI), 24-30 agosto

Mai soli, ragazzi!

“Qui… non siamo mai soli” è stato il titolo del campo scuola estivo per i ragazzi di 2ª e 3ª media che si è svolto a Solagna (VI) dal 24 al 30 agosto scorso. Un pullman pieno di ragazzini scalpitanti (circa quaranta), accompagnato da animatori, catechisti, cuoche e don Giovanni è partito per una settimana verso una terra segnata dalle battaglie della prima guerra mondiale. Così, approfittando della storia che ci circondava, durante il campo ogni ragazzo apparteneva a un reparto: alpini, artiglieri, mitraglieri, bersaglieri, genieri e soccorritori. Obiettivo della settimana era quello di affrontare, giorno per giorno, le grandi questioni che un soldato al fronte si trovava davanti: l’amicizia con gli altri soldati, l’uso delle armi belliche, le armi della pace, la bellezza del Creato… Ogni mattina, dopo un momento di preghiera e di riflessione per iniziare al meglio la giornata, le varie “tematiche” venivano affrontate nei modi più diversi: attraverso giochi di squadra, momenti di condivisione, gite tra le montagne e occasioni di testimonianza. In particolare siamo stati molto grati per la visita del vescovo Adriano che, dopo aver raggiunto con noi in camminata la trincea di San Giovanni, ha celebrato la Santa Messa e ha risposto ad una sorta di intervista con domande preparate dai ragazzi precedentemente, sia riguardo alla sua vita e al suo incarico pastorale, sia riguardo alla Cresima, sacramento che a breve riceveranno. Un’altra occasione significativa è stata la testimonianza di noi animatrici più “vecchie”: su invito di don Giovanni abbiamo parlato della nostra esperienza dopo la Cresima, di qual è il nostro servizio in parrocchia, ma soprattutto di cosa ci spinge a continuare il nostro cammino cristiano e cosa ci ha fatto dire “sì, vengo” ad un camposcuola con ragazzini molto più piccoli della nostra età, con esigenze ed interessi distanti dai nostri. I ragazzi sono tornati dalla settimana particolarmente entusiasti. Forti di questo entusiasmo continueremo a incontrarci due volte a settimana in oratorio per condividere prima lo studio, poi il gioco. Speriamo che la Cresima non sia per i ragazzi un “traguardo”, ma anzi il nuovo punto di partenza del loro cammino cristiano e auguriamo loro di trovare in Gesù un amico fidato come è stato per noi. (Giorgia)

 

da NUOVA SCINTILLA 37 del 5 ottobre 2014