Trittico della fede in terra d’Abruzzo

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“UMANAAVVENTURA” DI PORTO VIRO. A Manoppello, Lanciano e San Gabriele

Trittico della fede in terra d’Abruzzo

Il 6 e il 7 settembre l’Associazione Culturale “Umana Avventura” di Porto Viro ha organizzato l’annuale gita-pellegrinaggio sociale. La partenza alle 5 di mattina non ha scoraggiato i circa 50 partecipanti di ogni età e di varie parrocchie e comunità del basso polesine. La meta era l’Abruzzo e tre dei luoghi più significativi per la fede cattolica mondiale e stranamente ancora poco conosciuti, almeno dalle nostre parti.

Si è aggregato alla nostra comitiva Padre Michael (proveniente da Roma dove insegna filosofia ai seminaristi), Missionario della Fraternità Sacerdotale San Carlo Borromeo che ci ha accompagnato come guida spirituale.

 

Arriviamo a Manoppello, qui è venerata l’immagine del Volto Santo, che gli ultimi studi e le ultime scoperte associano in maniera sempre più certa alla “Veronica” (Vera Icona) di Cristo che rappresentava la reliquia più importante del Medio Evo, una delle reliquie per cui nel 1.500 si era costruita la nuova Basilica di San Pietro. L’immagine straordinaria è perfettamente sovrapponibile, nelle proporzioni e nelle dimensioni, al volto dell’Uomo della Sindone di cui riporta anche le tumefazioni e le ferite già riscontate in quest’ultimo.

Ad aiutarci nell’incontro con il volto santo è stato padre Bartolomeo, un francescano polacco innamorato del Volto di Cristo, che ci ha raccontato la storia miracolosa di questo panno e ci ha invitato ad incontrare questa reliquia come se incontrassimo il Signore, perché se fossero confermate le ultime scoperte scientifiche, saremmo veramente di fronte alla testimonianza più straordinaria della presenza di Cristo, saremmo di fronte ad un Vangelo per immagini.

Dopo, la Santa Messa celebrata da padre Michael, il pranzo e la foto di rito davanti al Santuario la comitiva ripartiva a malincuore verso un’altra meta sconosciuta ai più: il Santuario del Miracolo Eucaristico di Lanciano, il primo e più grande miracolo eucaristico della Chiesa cattolica. Il prodigio è avvenuto nell’VIII secolo nella piccola chiesa di San Legonziano, per il dubbio di un monaco basiliano sulla presenza reale di Gesù nell’Eucaristia. La giornata si è conclusa con la bella testimonianza di padre Michael che ci ha raccontato dei suoi studi, degli incontri significativi della sua vita, dei suoi tentennamenti e di come il Signore invece continuamente lo chiamava e lo attirava a se fino a quando finalmente ha ceduto alle sue richieste e si è unito ai Missionari della Fraternità Sacerdotale di San Carlo Borromeo, iniziata da Massimo Camisasca, attuale vescovo di Reggio Emilia, nel seno del movimento di Comunione e Liberazione fondato da don Luigi Giussani. Anche in questa testimonianza risuonava la gratitudine per gli incontri, per la presenza del Signore nella nostra vita e per i segni grandi che anche in questa giornata avevamo visto.

Il mattino dopo si partiva per Isola del Gran Sasso, per il santuario di San Gabriele (patrono dell’Abruzzo e protettore dei giovani). Quando siamo stati di fronte al santuario ci siamo resi conto che se a Manoppello avevamo fatto esperienza del Volto di Cristo e a Lanciano del suo Corpo e Sangue, qui di fronte a san Gabriele incontravamo il suo Popolo, il popolo semplice d’Abruzzo, ma poi mano a mano che ci si introduceva nella vita di questo giovane e soprattutto nella sua morte ci introducevamo in tutto il popolo di Dio.

Nella spianata, migliaia di persone, intorno le bancarelle tipiche dei grandi luoghi di culto, ma dentro al santuario (che può contenere fino a 10.000 persone, per cui paragonabile a Lourdes) migliaia di fedeli che incessantemente scendevano nella cripta a sostare in preghiera di fronte a questo giovane che in vita è stato un innamorato di Gesù, un innamorato di Maria. Che è morto all’apice dell’innamoramento mantenendo quindi quell’ardore, quel coraggio, quell’incoscienza tipica degli innamorati e che perciò dopo morto è diventato il patrono dei giovani, di chi è alla ricerca della sua vocazione, di chi vuole vivere la vita in pienezza.

Cosa posso dire in conclusione di un viaggio così straordinario che abbiamo voluto concludere con l’Angelus sulla via del ritorno quando dall’Autostrada siamo stati in vista del Santuario di Loreto e con il rosario impreziosito da brevi meditazioni di San Gabriele? La contentezza per una esperienza straordinaria che traspariva anche dagli occhi dei miei compagni di viaggio e la volontà quanto prima di proporre questi luoghi al resto della mia famiglia. (Nicola Marinelli)

 

da NUOVA SCINTILLA 35 del 21 settembre 2014