Inaugurato il dispensario medico “Maria, Madre della vita”

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Bwoga-BURUNDI. Serve di M. Addolorata di Chioggia: testimonianza della madre generale

Inaugurato il dispensario medico “Maria, Madre della vita”

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È con somma gratitudine a Dio che noi Serve di Maria Addolorata di Chioggia, il 5 agosto 2014, abbiamo avuto la gioia di inaugurare ufficialmente il Centro Sanitario nella missione di Bwoga – Burundi, posto sotto la protezione di Maria, Madre della vita. Abbiamo scelto questa data perché, nella Basilica di Santa Maria Maggiore in Roma, si celebra una grande festa mariana: “Maria salvezza del popolo romano” Salus populi romani.

 

 

 

La Vergine Maria, nostra principale patrona, possa essere anche per tutte le persone che troveranno beneficio da questa struttura la Madre che dona e protegge la vita. La cerimonia è iniziata con il ritmo dei tamburi e delle danze dei bambini della nostra Scuola dell’Infanzia, creando un’atmosfera festosa e coinvolgente, alla presenza delle autorità civili e religiose, nonché dei rappresentanti delle varie Congregazioni burundesi residenti a Gitega e nei dintorni. Il taglio del nastro, avvenuto alla presenza del vescovo, del medico regionale e delle sorelle, ha aperto la visita a tutti i locali con la benedizione da parte di Sua Eccellenza mons. Simone Ntamwana, arcivescovo della diocesi di Gitega – Burundi. Ha fatto seguito la celebrazione eucaristica presieduta dallo stesso presule, con numerosi sacerdoti concelebranti e la partecipazione di moltissima gente pervenuta per l’occasione dalla collina di Bwoga e vicinanze. Le note musicali del coro dei giovani hanno rallegrato per tutta la durata della cerimonia. Il vescovo Simone ha ringraziato il Signore che sta avvicinando a sé i figli di Bwoga. Riporto qualche stralcio della sua omelia:

”In questa zona ci sono tante difficoltà, è un ambiente nascosto, un ambiente popolato da gente di bassa condizione, però il Dio, creatore del ricco e del povero, continuava a guardarla, cercando per essa qualcosa che la salvasse. Ecco vi porta dei suoi inviati: le Serve di Maria Addolorata. In questo luogo c’è Dio! Questo luogo è stato benedetto! In questo luogo i figli di Dio verranno risanati, perché il Dio degli eserciti vi ha fatto arrivare la guarigione! Questo centro di Sanità accorcerà il viaggio per molti, convertirà molti, come l’altro genere di apostolato delle Suore, cioè la Scuola dell’Infanzia, sta costruendo le famiglie, sostenendole nell’educazione dei bambini, nella concordia e nello sviluppo a cui si stanno svegliando. Sia glorificato Dio per tutti i secoli. Ringrazio infinitamente la Congregazione delle Serve di Maria Addolorata di Chioggia, insieme ai cristiani di tale città. Siete grandi! Avete prestato soccorso! Avete supplicato in questo progetto di soccorrere la gente di Bwoga e siete stati esauditi dal cielo e da tutte le persone vostre vicine!

L’opera che è appena stata portata a termine è stata un campo comune di tanta gente. Crediamo che essa sia un frutto dell’amore, della solidarietà e del farsi carico gli uni degli altri! È un’opera che è stata compiuta dalla Chiesa – Famiglia! Voi che l’avete portata, siete della Vergine Maria. Voi che l’avete accolta, dalla diocesi fino a questa circoscrizione di Bwoga, siete figli di Maria. Stiamo benedicendo questo Centro della Sanità davanti allo sguardo di Maria, Madre del Verbo fatto uomo perché possa abitare in mezzo a noi”. “O Maria, tutela con la tua maternità questo centro! Lo abbiamo ottenuto perché hai svegliato la maternità di queste Suore, che hanno avuto pietà e compassione vedendo l’indigenza in cui viviamo su questa collina di Bwoga, incominciando a diventare nostri vicini ed aiutandoci poi a educare i bambini più piccoli e adesso inizieranno a curarci tutti. È la maternità della Vergine che ha ispirato loro tutto questo”.

Le sue parole sentite e incoraggianti hanno risuonato nel nostro cuore e nel cuore degli abitanti della collina.

Tengo a precisare che quest’opera è stata realizzata con la collaborazione di tanti benefattori che, a vario titolo, hanno contribuito. A tutti il nostro grazie sincero. Tra i benefattori desidero ricordare in modo speciale la CEI (Conferenza Episcopale Italiana), la Caritas Antoniana, la diocesi di Chioggia, il Masci, i vari gruppi caritativi e parrocchiali della diocesi, in particolare l’unità pastorale di San Giacomo Apostolo, e i numerosi singoli benefattori che con le loro gocce di carità ci hanno consentito di vedere terminata una struttura a favore di una popolazione meritevole di attenzione, di amore particolare come avrebbero desiderato i nostri fondatori Padre Emilio e Madre Elisa.

“La carità è sempre stata uno “strumento” per annunciare il Vangelo, proprio l’attenzione agli ultimi, l’attenzione alle persone vulnerabili, l’attenzione ai poveri, l’attenzione agli emarginati e ai sofferenti è stata sempre una caratteristica dei cristiani e della Chiesa” (Intervista al Cardinale P. Parolin sul viaggio del Papa in Corea, 13 agosto 2014). Anche questo servizio sanitario offre uno spazio perché l’acqua del Vangelo possa tornare a dissetare tutti i cuori degli uomini. Non posso non ricordare in questo momento tutti i generosi volontari che hanno messo a disposizione tempo, energie e intelligenza non risparmiando sacrifici. Alle sorelle della comunità “Mater Misericordiae” una grata riconoscenza per aver seguito con competenza tutta l’opera e per il sodo lavoro organizzativo e materiale attraverso il quale hanno portato a termine il progetto della Congregazione. La nostra gratitudine a Sua Eccellenza mons. Simone che ci ha accolto nella sua diocesi di Gitega e ci ha posto in quella meravigliosa collina per il nostro servizio apostolico, educativo e caritativo. Il centro sanitario che sarà per la vita, contribuirà a rendere credibile il Vangelo. “Avevo fame e mi avete dato da mangiare… ero nudo e mi avete vestito… ero solo e mi avete accolto… ero malato e vi siete presi cura di me” (Mt 25, 35-36).

Possa davvero, questo centro sanitario, essere sempre una pagina di Vangelo vissuta a favore della carità, che sia per molti fratelli bisognosi un riferimento e una luce di speranza sotto la materna protezione di Maria, Madre della misericordia e della vita. (Sr M. Umberta Salvadori, priora generale)

 

da NUOVA SCINTILLA 33 del 7 settembre 2014