“Cose nuove e cose antiche”

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PAROLA DI DIO / Domenica XVII per annum (del vescovo Adriano)

“Cose nuove e cose antiche”

 Letture: 1 Re 3,5.7-12; Rom 8,28-30; Mt 13,44-52

Ancora tre parabole dal capitolo 13 di Matteo, sempre sul ‘mistero del Regno dei cieli’. Si noti che Gesù non paragona il Regno dei cieli alle cose di cui parla, tesoro nascosto, perla preziosa e rete da pesca, ma a tutta l’azione che si svolge nella parabola. Ascoltiamo. C’è un tesoro antico finito sotto terra da tanti anni (pensate a quanti tesori d’arte sono stati nascosti per secoli e millenni sotto terra, fin quando qualcuno li ha scoperti e tirati fuori). Un contadino che lavora la terra del suo padrone, casualmente rimuove con l’aratro o con la vanga una pietra e si accorge che lì sotto c’è una città sepolta. Il cuore si riempie di gioia perché si apre per lui la prospettiva di una vita nuova, non più di povero e servo. Cosa fa?

Richiude il buco, corre a casa a vendere tutto ciò che possiede per mettere insieme i soldi necessari per comperare dal suo padrone quel campicello che lavora da tanti anni. Le parole chiave sono: ‘trovare il tesoro’, ‘la gioia della scoperta’ e il ‘privarsi di tutto per comperare quel campo”. Lo stesso accade nella parabola dell’uomo che va in cerca di perle preziose. Gesù vuole dire che si realizza il Regno dei cieli ogni volta che un uomo scopre ciò che veramente conta nella sua vita e per quello è disposto a giocarsi tutto. In quel suo giocarsi tutto egli esperimenta la gioia vera. Il cristiano vive la sua vita pieno di gioia perché ha scoperto ciò che veramente conta e per esso si gioca tutto: in tutto questo sta il regno di Dio. Il cristiano è colui che ha scoperto che ciò che conta, che è veramente prezioso è Gesù Cristo, il suo amore e le sue promesse: qui egli si gioca tutta la sua vita. L’ultima parabola parla di una rete che un uomo getta per la pesca, nella quale entrano pesci di tutte le specie e di tutte le taglie. Ma il pescatore, una volta tirata su la rete, fa la cernita e trattiene solo il pesce ‘buono’ per qualità e taglia. In tutta questa azione Gesù vede il Regno di Dio e ci ricorda che ci sono delle condizioni per farci trovare meritevoli di essere accolti dal pescatore (Dio), per non farsi escludere dalla sua compagnia. Sarebbe una vera tristezza e un vero dolore! Con le sue parabole Gesù invita anche noi, oggi, a non perdere le occasioni che il Signore Dio ci offre per incontralo (tesoro trovato per caso), a metterci alla ricerca di ciò che veramente conta (come chi va in cerca della perla preziosa) per poter sperimentare e godere la gioia del suo amore e della sua salvezza. Gesù ci mette poi in guardia dal pericolo di farci escludere dalla sua amicizia, gioia e salvezza. (+ Adriano Tessarollo) 

 

da NUOVA SCINTILLA 30 del 27 luglio 2014