“Proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo” (Mt 13,24-43)

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LA PAROLA DI DIO / Domenica XVI per annum (del vescovo Adriano)

Letture: Sap 12,13.16-19; Rom 8,26-27; Mt 13,24-43

“Proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo” (Mt 13,24-43)

Il brano del vangelo propone tre parabole, una riflessione sull’uso delle parabole e la spiegazione della prima parabola. La parabola del buon grano e della zizzania sottolinea la grande sorpresa dei servitori che vedono spuntare la zizzania (loglio) dove il padrone aveva seminato solo buon grano. Come si spiega ciò? La parola del padrone dà la spiegazione: “Un nemico ha fatto questo”. Il problema è posto dunque dalla presenza del male nel mondo che non proviene dal ‘Padrone del campo” ma dal suo ‘nemico’. La soluzione proposta dai servitori è: “Vuoi dunque che andiamo a raccogliere la zizzania?”. La risposta del padrone invita i servitori ad attendere il tempo della mietitura: allora Egli stesso darà ordine ai ‘mietitori’ di operare la separazione della zizzania dal grano, per destinare la prima al fuoco e il secondo al granaio.

La spiegazione poi della parabola della “zizzania nel campo” apre a quel futuro nel quale il giudizio di Dio renderà manifesta la scelta di chi ha accolto il regno e di chi invece si è schierato contro, operando di conseguenza: per questi ultimi si parla di condizione di condanna mentre per i primi si parla di ‘trasfigurazione’ (“splenderanno come il sole nel regno del Padre loro”). Le due parabole poi del “granello di senapa” e del ‘lievito messo nella pasta’ rispondono ad altri due problemi o domande. Cosa può mai fare nel grande mondo una realtà così piccola come quella a cui sta dando inizio Gesù con i suoi? Gesù risponde invitando a considerare ogni processo di crescita: all’inizio c’è un seme piccolo piccolo, alla fine del processo di crescita c’è un albero grande, dove addirittura gli uccelli del cielo possono fare i loro nidi. L’immagine dell’albero è riferita al regno di Dio in cui possono trovare protezione tutti i popoli (Ez. 17,23).  E cosa può fare una piccola porzione di lievito dispersa in una massa di pasta? L’accento è posto sulla disparità tra il poco lievito e la grande quantità di pasta (tre misure corrispondono a 39 litri, quindi a poco meno di mezzo quintale di farina). Il poco lievito, dalla sera alla mattina, è capace di intaccare tutta quella massa di pasta. Cioè il Regno, dagli inizi così piccoli, necessita del tempo per rivelarsi a tutti come il lievito per fermentare tutta la pasta, come il seme per diventare albero. Ma seme e lievito hanno in sé la forza per crescere e fermentare. Gesù invita alla fiducia che il Regno che Egli annuncia e rende presente crescerà nel mondo, anche se nel mondo ci sono anche i segni di quel male seminato da altri e che alla fine sarà definitivamente sconfitto. A ciascuno fare la sua scelta da che parte stare. (+ Adriano Tessarollo) 

 

da NUOVA SCINTILLA 29 del 20 luglio 2014