Scudi e stemmi nella chiesa di Sant’Andrea

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Chioggia

Scudi e stemmi nella chiesa di Sant’Andrea

Nella chiesa parrocchiale di Sant’Andrea p.lo in Chioggia – riedificata nel XVIII secolo, conservando la pianta del primitivo tempio ed attualmente oggetto di restauro conservativo – nella facciata barocca, sopra la porta centrale d’ingresso, figura alzato un antico scudo, intagliato in legno, con i previsti ornamenti esteriori della dignità episcopale, con dipinto lo stemma dell’attuale vescovo mons. Adriano Tessarollo. All’interno, nella prima cappellina, posta nella navata a nord, figura il battistero, usufruendo – per completamente dell’apparato – del tabernacolo della primitiva chiesa. Alla base delle quattro colonnine, osserviamo quattro scudi accartocciati, sostenuti da un singolare cingolo.

Iniziando da sinistra, osserviamo il primo che appartiene alla casa Ruosa (Rosa), nel secondo scudo osserviamo, invece, lo stemma di mons. Bernardino Venier, XXXVIII vescovo di Chioggia dal 1487, mentre il terzo e quarto scudo riportano ancora lo stemma di casa Ruosa. Nel primo altare posto nella navata a sud, intitolato ai santi Vito e Modesto, figura, invece, alla sommità del predetto manufatto, uno stemma lapideo della città. Interessante, al riguardo, è riportare cosa scrive lo storico Sergio Perini: “L’altare dedicato ai santi Vito e Modesto in S. Andrea, eretto a spese della Comunità a perenne ricordo della vittoria riportata da Venezia sugli Scaligeri, era ridotto, alla fine del secolo XVI, in condizioni pietose. Fu ancora una volta interpellato il Comune per il recupero dell’insigne ara; venne così finanziato non solo il restauro, ma anche commissionata una tela, pur senza indulgere ad una spesa eccessiva”. Infine, nell’ultimo altare a sud, dedicato alla Madonna Addolorata, alla base delle due colonne, poste ai lati dell’altare, figuravano gli stemmi dalla casa Fattorini. A tale insigne famiglia appartenne l’ultimo cancellier grande di Chioggia, sotto la Veneta repubblica.     (G. Aldrighetti)

 

da NUOVA SCINTILLA 27 del 6 luglio 2014