Opere altrimenti impossibili

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OTTO PER MILLE. Numerosi restauri in diocesi con i fondi messi a disposizione dalla CEI

Opere altrimenti impossibili

Sono numerose le opere finanziate con i fondi dell’8 per mille a beneficio delle parrocchie della nostra diocesi, oltre agli altri interventi a sostegno delle opere caritative e delle comunicazioni sociali diocesane.

Tutti i progetti di restauro approvati per le nostre chiese vengono finanziati dalla Cei per il 50% circa, mentre viene accordato anche un contributo fisso massimo di 19.000 € per gli utili impianti di videosorveglianza attivati in alcuni edifici sacri (dal 2011 al 2013 nelle chiese di S. Bartolomeo di Contarina, di Pettorazza Grimani e Papafava e in Cattedrale). Inoltre la Cei, sempre attingendo all’8 per mille, dà un contributo annuale di 39.000 euro complessivi a sostegno del polo culturale (Biblioteca, Archivio e Museo diocesani) da destinare ad attrezzature, spese generali e restauri di opere d’arte, libri e documenti.

 

Questo il corposo elenco di opere di restauro finanziate in città e in diocesi nel corso rispettivamente del 2011, 2012 e 2013:

Anno 2011: campanile di Rottanova (contributo di 60.000 € su un progetto di 122.108 €); tetto della cattedrale (195.000 su 390.000; prima foto); chiesa di Ca’ Cappello (89.933 su 200.000,00).

Anno 2012: tetto della chiesa di Ca’ Emo (contributo di 71.094 su progetto di 144.500; foto sotto); campanile di Loreo (127.233 su 255.966); chiesa di Moceniga (contributo di 141.528 su 300.000).

Anno 2013: chiesa di S. Antonio in Pellestrina (contributo di 199.157 su 442.410); chiesa di S. Pietro Apostolo in Pellestrina (contributo di 80.000 su 162.203); chiesa S. Francesco in Chioggia (contributo di 50.000 su 120.000).

Come si evince da questi dati, fornitici dall’Ufficio tecnico della Curia diocesana che segue direttamente tutti i lavori, ogni anno – compreso quello in corso – la Cei riserva circa 400.000 euro complessivi alla diocesi di Chioggia per opere di restauro e per impianti di sicurezza nelle chiese o a sostegno delle strutture museali. Una somma consistente che funge anche da volano per grossi interventi che altrimenti le nostre comunità non potrebbero permettersi. Un motivo in più, dunque, oltre che per esprimere riconoscenza agli uffici preposti, anche per sottoscrivere con maggiore convinzione e fiducia la destinazione dell’8 per mille alla “chiesa cattolica” firmando nell’apposita casella della scheda allegata al modello CUD o nell’apposita casella del Modello 730 o del Modello Unico. (Vito)

 

da NUOVA SCINTILLA 27 del 6 luglio 2014