Il volto di Dio rivelato in Gesù Cristo

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Il volto di Dio rivelato in Gesù Cristo

PAROLA DI DIO / Santi Pietro e Paolo apostoli (del vescovo Adriano)

Letture: Atti 12,1-11; 2 Tim 4,6-8.17.18; Mt 16,13-19.

Mt 16,13-19: “Tu sei il Cristo, il figlio del Dio vivente”.

La Chiesa, fondata sulla fede apostolica, manifesta la sua autorità principalmente nel perdono dei peccati e nell’aprire l’accesso al regno di Dio

Dopo aver interrogato i discepoli sull’opinione che la gente di Galilea si era fatta di lui, Gesù interpella i suoi discepoli. Cosa possono dire di Gesù i suoi discepoli dopo che lo hanno ascoltato a lungo, accompagnandolo nella sua missione, e che son stati testimoni di tanti suoi gesti di amore e dei suoi miracoli? Ecco dunque la grande domanda, cui essi non possono sottrarsi, tanto più che è giunto il momento nel quale si troveranno di fronte ad una scelta: o seguire Gesù fino a Gerusalemme, dove egli affronterà la sua coraggiosa missione fino alla morte sulla croce, o abbandonarlo.

 

“Voi, chi dite, che io sia?”. E’ Simone che sa farsi interprete della fede sua e dei suoi compagni: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”. E’ lo Spirito di Dio che, illuminandolo, gli fa pronunciare quelle parole, riconoscendo in Gesù il Figlio di Dio, il Messia promesso e, per lunghi secoli, atteso. Si tratta di un vero e proprio atto di fede, frutto dello Spirito: “Beato te, Simone, figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l’hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli”. Da questa rivelazione nasce la chiamata, ad essere guida illuminata per la Chiesa di Cristo, ad essere punto di riferimento sicuro e autorevole, cui guarderanno tutti i discepoli di Gesù, anche quelli dei secoli futuri. La missione di Pietro durerà, nella persona dei suoi successori, sino alla fine dei tempi. Questa missione è significata nel nuovo nome, Pietro: egli sarà la roccia sulla quale il Figlio di Dio edificherà la sua Chiesa, che resisterà contro tutte le forze del male che si scateneranno contro Gesù stesso e la sua Chiesa. “Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa, e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa”. Missione che a Pietro è stata confermata, dopo la risurrezione, dal Gesù apparso sul lago di Tiberiade, dopo che Pietro sarà nuovamente interrogato: “Simone di Giovanni, mi ami tu più di costoro” (Gv 21 15-19). “A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra, sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli”. Una missione grande gli viene affidata: non è di dominio sugli altri, ma segno concreto di misericordia che perdona e che, con la conoscenza e l’obbedienza a Cristo, introduce gli uomini al Regno di Dio. Ricordiamo oggi anche l’Apostolo Paolo che, conquistato da Cristo sulla via di Damasco, dopo aver affrontato viaggi numerosi, lunghi e rischiosi per amore di Cristo e del Vangelo, affrontò pure lui il martirio a Roma, nello stesso periodo di Pietro. Anche Paolo comprese la sua vita come chiamata a divenire strumento scelto dal Cristo, perché il Vangelo della salvezza arrivasse ai pagani, oltre che ai figli di Israele (Atti 9,15).                                                          

                 + Adriano Tessarollo

 

da NUOVA SCINTILLA 26 del 29 giugno 2014