Evviva Brando!

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Salesiani Chioggia. Il ricordo del salesiano coadiutore Ildebrando Sartori a dieci anni dalla morte

Evviva Brando!

Come iniziare per ricordare al meglio il Salesiano Coadiutore Ildebrando Sartori? Da una frase che ripeteva spesso “Mai lamentarsi!” che altro non è che il “Nulla ti turbi” che don Bosco suggeriva ai Direttori delle Case salesiane nei suoi “Ricordi confidenziali”. Brando nasce a Pianiga il 15 giugno del 1923; dal ’38 al ’41 frequenta il Prenoviziato Salesiano a Verona dove il 24 maggio del 1940 chiede di essere ammesso al Noviziato di Este dove nel ’41 emette la prima professione religiosa. Dal ’41 al ’47 è nella casa salesiana di Verona don Bosco. Arriva a Chioggia in un giorno grigio e triste del febbraio 1947. La sera del suo arrivo a Chioggia (Brando stesso lo ha raccontato), solo nella sua camera, piange.

La sua presenza nella nostra città è “provvisoria”, ma subito si dà da fare lavorando per l’Oratorio e i suoi ragazzi a tempo pieno. Sartori è stato definito il “fac totum” dei “Silisiani”: economo, cuoco, attore, muratore ma anche imprenditore edile, falegname, gelataio, fabbro, dipintore, barista, cineoperatore, elettricista, presepiaio, animatore del carnevale, lettore della Parola nella S. Messa delle ore 7, attento salmista nella Liturgia delle Ore, aperto al mondo delle missioni, “padre” premuroso per i giovani che sono stati al suo fianco nei vari lavori, consigliere nelle scelte vocazionali per alcuni di loro. Facendo propri gli insegnamenti di don Bosco ha donato la sua vita ai giovani di Chioggia che hanno riconosciuto in lui un grande testimone. Persona umile e riservata ha rappresentato la continuità nell’Istituto Salesiano S. Giusto sapendo unire giovani e adulti sia tra i sacerdoti salesiani che tra i laici.

Il suo primo servizio alla città già dal ’47 è stato il “paparoto”, refezione, per alcune centinaia di ragazzi poveri che verrà offerta in oratorio fino agli anni ’50, premurosamente preparata da Brando. Il 24 maggio del 1948 chiede di essere ammesso alla “Professione perpetua”: “…per consacrarmi al Signore nella Congregazione Salesiana, per la salvezza della mia anima e dei nostri giovani…”. Il Direttore dell’Istituto di Chioggia nel dare la sua approvazione scrive di Sartori: “Ottimo elemento, pietà sentita, assistente ottimo per gli elementi oratoriali, lavoratore indefesso”. Diventa Salesiano per sempre il 13 agosto 1948.

L’obbedienza “provvisoria” a Chioggia continua per 57 anni durante i quali Brando, non dimenticando mai il suo impegno di cuoco della Comunità e il valore della preghiera, “rivoluziona” tutto l’oratorio rendendolo sempre più accogliente e “più salesiano”: ristrutturazione della Chiesa (anni ‘50), pavimentazione dei porticati (anni ‘60), nascita della Parrocchia e apertura quindi al mondo femminile (1966), sistemazione della casa montana al passo della Gobbera prima e poi a Caoria (anni ‘70 e ‘90), ristrutturazione completa del Cinema Teatro “Don Bosco” che riapre l’8 dicembre del 1988, e poi il campo da calcio con le nuove strutture e senza la “cavana”, gli altri campetti e la piazzetta davanti alla chiesa (1996) oggi a lui intitolata, fino alla rinascita delle soffitte dalle quali Brando è sempre affascinato (2000). Sartori è già malato, ma lavora con gioia quasi a dire “finchè c’è lavoro c’è vita”.

Anche i gruppi dell’Oratorio sono sempre nel cuore di Brando: la Compagnia dell’Immacolata, i Domenichini, Luigini e la Banda prima, poi gli Amici Domenico Savio, che segue nella sua evoluzione associativa, i Gruppi musicali che lo coinvolgono come attore nelle Operette, la Polisportiva Giovanile Salesiana che nasce grazie anche alla sua disponibilità, gli Scouts, varie generazioni dei quali egli sopporta pazientemente nelle loro “scorrerie” in cucina e in cantina. “Parla all’orecchio” dei Salesiani Cooperatori ed Ex allievi. La malattia lo accompagna per alcuni anni: “Signore, sono nelle tue mani. Sia fatta la tua volontà. Ti offro tutto per la mia casa di Chioggia, per l’Ispettoria, il Rettor Maggiore e per i nostri giovani”. Nasce al cielo il 9 giugno 2004. Brando non ha lasciato molte cose scritte: ha lasciato la sua persona. “16 agosto 1941 divento salesiano con la mia prima Professione. 16 agosto 1991 inizio gli esercizi spirituali a Zovello e compio 50 anni dalla mia prima Professione Religiosa. Quante grazie Signore mi hai concesso, tante, materiali, morali, spirituali, tante, tante. Come ho risposto! Non lo so, certamente con poco entusiasmo e con pochissima costanza, sono povero e misero in tutti i sensi … Però Signore ti ringrazio di tutto, anche delle mie miserie, … grazie”.                     Ecco poche righe di un suo piccolo diario improvvisato; sono gli ultimi giorni della sua vita, ormai la mano non è più ferma, ma l’animo è pronto a partire. “11 maggio 2001 – 11 maggio 2004: sono passati 3 anni da quella mia operazione. Ti ringrazio Signore per la tua grande bontà, quanto sei stato buono con me Signore. Ora da quasi due mesi mi trovo qui in questa camera, quando uscirò non lo so. Sia fatta la tua volontà, qualunque cosa capiti, tutto per te Signore. Tutto offro per le vocazioni; in particolare per Coadiutori salesiani. I confratelli sono tesori, mi vogliono tutti bene”. “24 maggio 2004: ti ringrazio Signore di questa giornata, per me, senza esagerare, credo sia una tra le più belle della mia vita. Questa mattina in collegamento con Radio Maria dalla Basilica di Maria Ausiliatrice ho pregato il rosario e le lodi. Alle 10 il direttore ha voluto celebrare la S. Messa nella mia camera solo per me, è stata una Messa di commozione e nello stesso tempo di grandissima gioia. Grazie don Gianni non ho parole per dirti quanto ti stimi: ti dico solo che ti voglio bene e pregherò sempre per te. Alle 11.30 è venuto don Silvio, mio compagno di noviziato, mi ha detto tante cose belle e sante, ma una sola per me è importante quando con l’assoluzione ha detto: “Va in pace, non pensare più al passato, i tuoi peccati ti sono stati tutti perdonati”. Pregherò per te e la tua missione, che tu possa fare tanto bene e per tanti anni. E poi alle 12 attorniato dall’affetto di tutti i confratelli ho ricevuto l’unzione degli infermi. Anche questa è stata una grande grazia che ha chiuso questa mezza giornata di gioia. O Maria sii la salvezza mia. W MARIA, AMEN”.

Sono le sue ultime parole scritte. Sono ancora oggi un messaggio per tutti noi: affidiamoci a Maria! Sartori ha preso alla lettera tutto ciò che ha detto il Santo Giovanni Bosco e lo ha incarnato nella sua vita quotidiana. Per questo a distanza di dieci anni dal suo ritorno alla casa del Padre ringraziamo ancora il Signore per il dono della sua persona sicuri che sta vivendo in pienezza della promessa che Don Bosco ha fatto ai suoi Salesiani “Pane, lavoro e … Paradiso”. Per tutto questo diciamo ancora: grazie Brando! Grazie per la tua testimonianza di vita che ricorderemo domenica 8 giugno ore 21 in Teatro con il Musical “Tu vali se voli su ali d’amore” e lunedì 9 giugno ore 18.30 con la S. Messa e la serata di ricordo in teatro alle ore 21. Fino a lunedì si può visitare la Mostra su Brando, Salesiano Coadiutore, la sua spiritualità e il suo agire. (Pia Donaggio)

 

da NUOVA SCINTILLA 23 dell’8 giugno 2014