Di ritorno da Assisi

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Convegno nazionale liturgico-musicale

Di ritorno da Assisi

Partecipando al convegno nazionale di formazione Liturgico-musicale tenutosi ad Assisi nei giorni 24-27 marzo scorso, si ritorna con le batterie spirituali e culturali teologiche ricaricate. Tre della diocesi i partecipanti da Cavarzere e Chioggia. Relazioni profonde, oggettive, illuminanti e, nello sfondo dell’indifferenza attuale, coraggiose e fiduciose. Celebrazioni Liturgiche dignitose, appropriate, solenni, di vera partecipazione – coro ed assemblea – al Mistero Eucaristico e, alle lodi e vespero, con canti polifonici, unisoni e gregoriani, nelle Basiliche di S. Maria degli Angeli e di S. Francesco, l’inferiore. Quasi

duecento convegnisti: sacerdoti, religiosi, religiose e laici, pure giovani, organisti, compositori, direttori di cori parrocchiali – tanto di cattedrali, quanto di limitate parrocchie – e coristi. La sede di Assisi, sempre così attraente ed elevante nella contemplazione di giorno e di notte, nel suo adagiarsi geografico, con i suoi significativi richiami, attorniato dal ridestarsi primaverile del verde, ha permesso di respirare un clima di letizia francescana. Il convegno ha avuto come motivo di ascolto ed approfondimento l’“Arte e la musica per la nuova evangelizzazione”, tradotta poi con “La bellezza della musica e del canto Liturgico”. Competenti e validi relatori, tra i quali mons. Tarcisio Cola, presidente dell’Associazione italiana S. Cecilia, S.E. mons. Carlos Azevedo, delegato del Pontificio Consiglio della cultura, hanno sviluppato il tema sotto due aspetti. Anzitutto partendo dalla parola di Papa Benedetto XVI (20 novembre 2012): “ La musica sacra non è un abbellimento della Liturgia, è essa stessa Liturgia, ed è uno strumento che può aiutare la nuova evangelizzazione nella riscoperta di Dio, in un rinnovato accostamento al messaggio cristiano e ai misteri della fede”. Inoltre (Sinodo – prop. n. 20) nella nuova evangelizzazione un’attenzione particolare va posta alla via della bellezza. Cristo, il Pastore, è la verità in Persona, segno della bellezza rivelata, che versa se stesso senza misura. È importante dare testimonianza ai giovani che scelgono Cristo non solo nella sua bontà e verità, ma anche nella sua bellezza. S. Agostino afferma: “Non è possibile amare ciò che non è bello”. Inoltre è stato affrontato il discusso argomento, che richiederebbe un po’ più di conoscenza e dialogo: “Il dramma della frattura tra cultura e Vangelo”. Sempre sono seguiti interessanti dibattiti. Un concerto di “elevazione musicale” – veramente di elevazione al superlativo – del coro “Laudesi Umbri” e “Corale Porziuncula”, con applausi prolungati, ha concluso la giornata del mercoledì. Le conclusioni: tanto si può parlare, discutere, ma se manca la convinzione del valore del canto e musica liturgica e non ci si orienta ad una formazione di base, tutto diventa quasi inutile. Avviene poi un compatimento che ha come slogan i “nostalgici del passato”. Succede poi lo “scarto”, su cui ritorna con frequenza Papa Francesco. Come negli anni precedenti, vengono chiamati in causa ed interpellati: pastori, responsabili diocesani, Seminari, istituzioni varie. Si ritorna con l’entusiasmo nel cuore; poi inesorabilmente il tutto bisogna porlo in un cassetto, e così si finisce. Certo ci augureremmo il contrario. Possiamo sperare? (d. Umberto P.)

Nella foto: il Coro Laudesi Umbri

 

da NUOVA SCINTILLA 14 del 6 aprile 2014