V Domenica di Quaresima – anno A (6 aprile)

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V Domenica di Quaresima – anno A (6 aprile)          

(Domenica di Lazzaro. Letture: Ez 37,12-14; Rm 8,8-11; Gv 11,1-45)

Segno: il ramo

Il passaggio dalla morte alla vita può essere evidenziato ponendo in chiesa, al posto dei soliti fiori, un ramo fiorito di pesco. Per le sue caratteristiche si evidenzia facilmente che solo poche settimane prima esso era apparentemente secco, immagine della morte provocata dalla rigidità dell’inverno. I fiori sembrano sbocciare quasi per miracolo al tepore della primavera ormai iniziata. La presenza e la parola di Cristo sono quella linfa che ha portato l’umanità, rinsecchita nella speranza e morta per il peccato, a rivivere nella fede e nella carità.

 

Opere da compiere

1Gv 3,14 “Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli”. Organizzare una piccola cena (di riconciliazione) o altro in famiglia con qualcuno o famiglia con cui non si è riconciliati.

1Gv 1,9 “Se riconosciamo i nostri peccati egli che è fedele e giusto ci perdonerà i peccati”. Disporci e celebrare la confessione pasquale.

1Gv 3,17 “Se uno ha ricchezze e vedendo il fratello in necessità gli chiude il proprio cuore, come dimora in lui l’amore di Dio?”.

Predisporre l’offerta che vorremmo dare per la carità ai poveri il giovedì santo, magari frutto delle rinunce quaresimali.        

(dal vescovo Adriano)

Catechesi

I Vangeli delle ultime tre settimane della Quaresima dell’anno A costituiscono sin dai primi secoli della Chiesa un’intensa catechesi per la preparazione ultima dei Catecumeni prima di ricevere i sacramenti dell’Iniziazione cristiana: battesimo, cresima, eucaristia. I temi delle precedenti domeniche convergono in felice sintesi nell’odierna celebrazione: Gesù, sorgente dell’acqua viva (III dom.) e della luce (IV dom.), è colui che conferisce la vita a chi crede in lui. Il Vangelo narra la risurrezione di Lazzaro, segno della risurrezione di Gesù, “risurrezione e vita” di ciascun credente. Il termine «vita» è un termine chiave del vangelo di Giovanni, tanto da costituirne un tema dominante. Cristo è la Vita: chi accoglie la sua Parola e aderisce alla sua Persona è in grado di spezzare il dominio della morte. Gesù lo sottolinea nella risurrezione di Lazzaro che diventa il segno profetico della sua risurrezione. Anche per noi oggi, in questo cammino quaresimale, mentre ripensiamo e riviviamo il Battesimo ricevuto, riflettere sul Vangelo della risurrezione di Lazzaro significa contemplare il segno profetico del mistero di vita che si attua in noi giorno per giorno proprio in forza del battesimo. Nella celebrazione del battesimo infatti la Chiesa si rivolgeva al Catecumeno come fa, oggi, con il cristiano caduto nel peccato: «Lazzaro, vieni fuori»; Cristo e la Chiesa dicono: «Scioglietelo e lasciatelo andare»; le bende del peccato cadono alla voce della Chiesa che prega con Cristo davanti all’uomo peccatore, e la sua preghiera lo rende alla vita, immergendolo nelle acque battesimali. Allora noi battezzati, radicati in Cristo Vita nel mondo, dobbiamo a nostra volta farci promotori di vita. Così con le nostre scelte positive contribuiamo, nella vita di tutti i giorni, a spingere la storia verso “cieli nuovi e terre nuove”. Se il nostro mondo sembra un’accelerazione verso la decadenza e la dissoluzione, la speranza cristiana afferma la possibilità di un mondo nuovo perché la potenza di Dio si è rivelata vincitrice in Cristo. L’Eucaristia, che è celebrazione di una Vita fatta dono, diventa forza di risurrezione se noi cristiani ne assimiliamo i contenuti: farsi, come Cristo, pane spezzato per la vita del mondo.

Liturgia

Introduzione

Gesù afferma di essere la risurrezione e la vita e restituisce Lazzaro alle sue sorelle.

Anche a noi oggi rivolgerà questa domanda: “credi tu questo?”.

Nel battesimo degli adulti è possibile ripeterla per tre volte e infondere l’acqua sul catecumeno o immergerlo, dove è possibile.

Fede non è solo avere delle nozioni, ma dire un sì, forte, libero e continuato a Lui.

Senza la fede nella risurrezione la vita sarebbe un’amara delusione. Gesù è la risurrezione e la vita e per questo possiamo dire “Siamo nati e non moriremo mai più”.

Alla presentazione dei doni

Al tuo altare ci avviciniamo o Signore perché il pane e il vino diventino sacramento di perdono, di vittoria sul peccato e sulla morte. Ciascuno sappia diventare un’offerta con tutta la sua vita, in unione alla vita di Gesù.

Congedo

Il Signore vuole la vita e per tutti e in pienezza.

Prepariamo il cuore alla Settimana Santa, procuriamoci gli orari e gli appuntamenti della nostra parrocchia.

Mettiamo in agenda la confessione sacramentale: fonte di perdono e di vita.

Carità

Organizzare un momento di fraternità e riconciliazione. Il film “L’amore inatteso” offre un bell’esempio di riscoperta della fede.

(dagli Uffici pastorali)

nella foto: la Veglia di preghiera per i Missionari martiri presieduta dal vescovo Adriano lunedì 24 marzo nella basilica di S. Giacomo.

 

da NUOVA SCINTILLA 13 del 30 marzo 2014