Carini parla di don Puglisi

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L’incontro con i giovani al Buon Pastore

Carini parla di don Puglisi

Giuseppe Carini, teste chiave per l’identificazione dei sicari del beato Pino Puglisi, sarà sabato 5 aprile alle 21 nella chiesa del Buon Pastore all’incontro organizzato dalla Pastorale giovanile. “I sogni colorano il mondo” amava dire don Puglisi: voleva strappare i bambini di Brancaccio dalle mani della mafia per vederli sorridere; voleva regalare ai piccoli un futuro migliore, in uno dei quartiere più difficili di Palermo. Progetto per il quale non risparmiò la sua vita: don Puglisi è stato ucciso il 15 ottobre 1993, nel giorno del suo compleanno, proprio da quegli uomini che voleva incontrare alla luce del

sole. Un delitto che sarebbe rimasto impunito senza la testimonianza di Giuseppe Carini. Un ragazzo che, con il prete di frontiera, aveva stretto un legame fortissimo. Un’amicizia che trasformò il giovane, diviso tra una vita mafiosa e la scelta dell’onestà. Il prete aveva chiesto a Carini, studente del IV anno di Medicina, un favore speciale: “Quando toccherà a me non mi lasciare solo”, riferendosi al suo corpo all’obitorio. Aveva intuito che presto sarebbe stato ucciso. “L’incontro con don Puglisi ha trasformato la vita di Carini che vedeva in lui il volto di Gesù”, afferma don Yacopo Tugnolo che guiderà la serata con don Simone Doria. “Anche per me – continua – l’incontro con Gesù ha cambiato la vita e cercherò, assieme a don Simone, di raccontarne il motivo”. Due testimonianze a confronto, strade diverse che portano all’incontro profondo con il Risorto. Una serata dedicata alla fede, che non esclude il sacrificio della vita per testimoniare l’amore profondo che non tradisce mai.   (Filippo G.)

 

da NUOVA SCINTILLA 13 del 30 marzo 2014